SVIZZERA – GERMANIA
5-1
(0-0, 4-0, 1-1)
Reti: 24’25 Riat (Jager, Marti) 1-0, 25’49 Andrighetto (Siegenthaler, Malgin) 2-0, 33’51 Andrighetto (Fiala, Malgin) 3-0, 34’53 Andrighetto (Kukan, Malgin) 4-0, 48’15 Andrighetto (Kukan, Malgin) 5-0, 58’35 Muller (Kahun, Schutz) 5-1
Note: Jyske Bank Boxen, 5’391 spettatori
Penalità: Svizzera 4×2, Germania 5×2
Assenti: Sandro Aeschlimann, Dominik Egli, Sven Jung, Dario Rohrbach (non iscritti), Grégory Hofmann (sovrannumero)
HERNING – Chissà se il quarto di finale vinto contro la Germania a Ostrava un anno fa ha veramente sbloccato qualcosa nella testa dei giocatori svizzeri, dato che la selezione tedesca sia era trasformata in un vero e proprio mostro.
È vero che la partita di giovedì ad Herning non valeva alcun passaggio del turno, ma quanto visto in pista dice di una selezione rossocrociata forse più matura e sciolta di fronte anche a questo avversario, come dovrebbe giocare contro chiunque senza più farsi bloccare da vecchi fantasmi.
La squadra di Patrick Fischer lo ha fatto con maturità, ancora di più dopo aver perso il proprio capitano Nico Hischier già nel primo periodo, costringendo il coach a modificare di nuovo le linee d’attacco nel giro di due partite, con Baechler promosso in prima assieme a Fiala e Moy.
Si pensava che forse gli elvetici potessero soffrire parecchio quella perdita – comprensibilmente – ma la squadra svizzera è stata squadra vera, ed anzi ha alzato ancora di più il suo livello dopo un primo tempo buono ma non forse ideale da portare avanti, ed ha cominciato a sfruttare le sue grandi qualità offensive con tutte le linee.
Andrighetto è stato il grande protagonista con un hat-trick in nove minuti (più il 5-0 valso il poker nel terzo periodo), ma a mettersi in mostra sono stati anche Riat – in gol per tutte le quattro partite e colui che ha aperto le marcature “spaccando” la sfida – il solito Fiala e Malgin, con l’appoggio di una difesa che ha lavorato moltissimo nelle due fasi di gioco, tagliando moltissime linee di tiro e di passaggio nello slot ai tedeschi.
Poco altro da dire di una partita aperta bene dalla Svizzera e gestita ancora meglio – con l’unico cruccio di non essere riusciti a difendere lo shutout di Genoni – sfruttando al solito un power play veramente letale e asfissiante, in grado di colpire in qualsiasi momento.
In attesa di notizie si spera confortanti sullo stato di salute di Hischier, possiamo goderci il primo posto – provvisorio, in attesa della Cechia – di una Svizzera che sta mostrando una crescita costante e di avere i numeri per un cammino molto importante.
GALLERIA FOTOGRAFICA
(Clicca le frecce per scorrere le fotografie)
HIGHLIGHTS
Partner
