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I nuovi volti della NLA 2017/18: lo svedese Viktor Stalberg

Lo svedese arriva a Zugo dopo aver giocato l’ultima stagione tra Hurricanes e Senators. In Svizzera vuole finalmente rivestire un ruolo da protagonista

© James Guillory

I nuovi volti della NLA 2017/18: lo svedese Viktor Stalberg

VIKTOR STALBERG


Età: 31
Posizione: LW/RW
Altezza: 190 cm
Peso: 95 kg
Tiro: left

Nazionalità:
Provenienza: Ottawa Senators (NHL)
Palmarès: Stanley Cup (2013)
Draft: 2006, Toronto Maple Leafs
Contratto: 2 anni

Quella voglia di essere protagonista

Quando lo Zugo ha annunciato l’avvenuto ingaggio per due anni dell’attaccante svedese Viktor Stalberg, in molti sono stati sorpresi dalla portata dell’operazione di mercato. L’ala 31enne porterà alla Bossard Arena un bagaglio d’esperienza di quasi 550 partite NHL (179 punti), e delle caratteristiche che gli avrebbero probabilmente permesso di trovare un nuovo contratto one-way nei tanti posti bottom-six ancora disponibili nella Lega.

Gli stessi Ottawa Senators – con cui ha giocato la seconda parte di stagione e degli ottimi playoff – avrebbero visto di buon occhio un suo rinnovo contrattuale, ma Stalberg era alla ricerca di qualcosa di diverso.

A Zugo l’attaccante di Göteborg avrà la possibilità per i prossimi due anni di rivestire finalmente un ruolo centrale, dopo aver passato un’intera carriera a farsi apprezzare come elemento ideale per completare terze e quarte linee, grazie ad una grande velocità di pattinaggio, un buon tiro e delle eccellenti garanzie in fase di boxplay.

Queste saranno le caratteristiche “di base” che Stalberg porterà alla corte di Kreis, che troverà in lui un giocatore di grande sostanza che si metterà al servizio della squadra, ma che potrà anche garantire una produttività maggior sul fronte offensivo grazie ad un impiego diverso rispetto a quello degli ultimi anni.

Dalla Svezia alla Stanley Cup

Dopo un percorso giovanile che in Europa si conclude nella squadra U20 del Frölunda – di cui è il miglior marcatore nel 2005/06 davanti all’ex bianconero Patrik Zackrisson – il grande talento di Stalberg lo porta immediatamente oltre oceano, dove veste per tre anni la maglia NCAA dell’Università del Vermont. La decisione arriva appena dopo il Draft 2006, che lo vede chiamato dai Toronto Maple Leafs al sesto turno.

Dopo un paio di stagioni tra alti e bassi, Stalberg esplode nel 2008/09, quando fa registrare 46 punti (24 gol) in 39 partite, numeri che gli permettono di essere il miglior marcatore della squadra. Conclusa la regular season arriva la chiamata da Toronto ed il debutto nei playoff AHL con i Marlies.

Il campionato successivo arriva per lui il primo match in NHL con i Maple Leafs, ma la sua annata si divide tra il grande palcoscenico e le minors, prima di essere protagonista di uno scambio che lo porterà ai Chicago Blackhawks nel giugno 2010. Con il trade finisce nell’Illinois con lui anche l’ex Langnau, Chris DiDomenico, mentre fa il percorso inverso il “bernese mancato” Kris Vesteeg.

Con i Blackhawks vive le sue stagioni migliori in NHL, ottenendo un bottino di tutto rispetto di 43 punti (22 gol) in 79 match nel 2011/12. Alla ripresa delle ostilità dopo il lockout, Stalberg gioca la sua ultima stagione con Chicago, che si conclude con la vittoria della Stanley Cup.

I milioni, il buyout e la mancanza di stabilità

Dopo il successo con i Blackhawks, Stalberg mette la firma su un accordo di quattro stagioni e 12 milioni di dollari con i Nashville Predators, ma è proprio da quel momento che inizia un percorso che porterà il giocatore a continui cambiamenti.

In Tennesse non riesce infatti a rispettare le aspettative nei suoi confronti e, dopo appena 18 punti ottenuti in 70 partite, passa la maggior parte della stagione 2014/15 in AHL ai Milwaukee Admirals.

Arrivati a quel punto i Predators ne hanno abbastanza e procedono al buyout degli ultimi due anni del suo contratto, processo che gli garantisce un’entrata di 1.166 milioni di dollari fino al 2019 senza muovere un dito.

Da free agent firma un contratto di un anno e 1.1 milioni con i New York Rangers, con cui si fa apprezzare per le sue caratteristiche principali, ovvero velocità, affidabilità nella bottom-six ed un gioco efficace in boxplay.

A livello personale le sue prestazioni non deludono, ma la squadra di Manhattan si rende protagonista di un campionato estremamente irregolare, che sfocia con la secca eliminazione in cinque partite al primo turno dei playoff contro i futuri campioni dei Pittsburgh Penguins. Il deludente risultato innesca una mezza rivoluzione al Madison Square Garden e Stalberg non viene confermato.

Nuovamente free agent, lo svedese è costretto a spostarsi ancora e si accorda con i Carolina Hurricanes, che lo scambiano però a fine febbraio agli Ottawa Senators. Con i canadesi di Guy Boucher riesce ad assicurare alla squadra grande sostanza e stabilità, e soprattutto nei playoff si fa apprezzare per essere un giocatore disposto a dare tutto, tanto da scendere in pista nonostante il tremendo dolore che gli provoca un infortunio al costato.

A 31 anni, con cinque maglie diverse vestite negli ultimi tre campionati e con la Stanley Cup già in bacheca, Stalberg decide di cambiare prospettive. A Zugo troverà infatti stabilità, un ruolo centrale ed un campionato che gli richiederà di sacrificare in maniera meno importante il suo corpo… Le premesse per una “seconda carriera” di tutto rispetto ci sono tutte.

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