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Ambrì Piotta

L’Ambrì fatica oltremodo e sconfigge il Rapperswil solo ai rigori

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AMBRÌ – Potenzialmente poteva essere la serata in cui l’Ambrì avrebbe festeggiato la qualifica ai play off che da tanti anni mancavano, invece i biancoblù dovranno ancora aspettare. Alla Valascia è infatti andato in scena un brutto spettacolo, con la squadra di casa che ha offerto una prestazione per molti aspetti negativa e che è venuta a capo del fanalino di coda Rapperswil per 5-4 solo dopo l’appendice dei rigori. Complice il contemporaneo successo del Losanna, vittorioso sul Bienne, il discorso qualifica rimane ancora aperto, per lo meno dal punto di vista matematico.

I biancoblù – che hanno proposto la stessa formazione uscita sconfitta a Berna, salvo rilanciare Zurkirchen tra i pali – hanno iniziato l’incontro a tutto gas, consci della ghiotta opportunità a loro disposizione. L’alto ritmo ha subito messo in difficoltà i sangallesi, evidenziando tutti i loro (evidenti) limiti e costringendoli a fermare i locali con mezzi oltre il lecito.

Le penalità comminate hanno subito dato i loro frutti e, nonostante un power play confuso e poco convincente, un’estemporanea botta dalla blu di Nordlund ha regalato il meritato vantaggio ai leventinesi al 6’24.

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Approfittando di un paio di chiamate arbitrali davvero molto fiscali i Lakers si sono però riportati immediatamente in partita, trovando l’1-1 in 5 contro 3 con Nodari (anche se in realtà, dopo una serie di deviazioni da flipper, il puck è stato involontariamente spedito in rete da Nordlund).

Gli uomini di Pelletier hanno evidentemente subito il contraccolpo psicologico e così Danielsson e compagni si sono fatti viepiù intraprendenti prendendo con il passare dei minuti il controllo del ghiaccio. Se il primo tempo è dunque finito male, il secondo è iniziato pure peggio.

Complice una difesa molle e disorientata, il Rapperswill ha infatti colpito due volte nel breve volgere di 2’, facendo pensare al peggio i 5’300 spettatori accorsi per questa occasione in valle. La formazione sangallese pareva avere saldamente in mano gioco e risultato, ma una bella azione personale di Schlagenhauf ha permesso a Grieder – al suo primo gol in biancoblù – di riaprire l’incontro. Curioso notare come quella del numero 5 fosse la prima marcatura dell’Ambrì messa a segno da un difensore rossocrociato in questa stagione.

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Galvanizzati, i leventinesi hanno ripreso a macinare gioco e al termine di una stupenda incursione di capitan Duca, Noreau ha depositato il disco in fondo al sacco sancendo il provvisorio 3-3. Provvisorio perché, quando ormai il momento difficile sembrava passato, c’è stato il colpo di coda degli ospiti che, tra lo stupore generale, si sono riportati avanti con Danielsson.

Colpito nel vivo, l’Ambrì si è ributtato avanti, ma la serata no di Williams e Giroux ha pesantemente influito sull’offensiva ticinese, in questa occasione più sterile del solito nonostante gli impulsi lanciati anche da un volenteroso Noreau.

Ci è così voluta una caparbia e cocciuta incursione di Grassi – il giovane si sta rivelando sempre più importante nell’economia della formazione ticinese – per rimettere il risultato in parità e spedire le squadre all’overtime.

Nei supplementari poco è successo, ma a sfiorare il gol con insistenza è stata ancora la formazione svizzero tedesca, in particolare con Walser. Zurkirchen ha però fatto il suo, tenendo in piedi il fortino sino ai rigori. Shootout dove a prevalere è stata la squadra di casa con le realizzazioni di Duca – eccezionale il suo apporto in questa sfida – e del freddo Giroux, che pur risultando invisibile per tutto l’incontro ha come sempre contribuito a chiudere l’incontro.

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Nonostante i molti patemi, questi due punti sono molto preziosi. Certo, conquistare l’auspicabile posta piena avrebbe posto una seria ipoteca sulla qualificazione ai play off, ma anche in questa situazione la matematica pare a favore dell’Ambrì, con il Losanna che da qui alla fine del campionato non può più permettersi di sbagliare nemmeno una volta.

In ogni caso, se nel post season la squadra giocasse come sta succedendo in questo periodo avrebbe sicuramente vita corta. Soffrire in questo modo contro un Rapperswil malconcio è sinonimo di problemi, probabilmente non giustificabili dalle sole (seppur importantissime) assenze. Il power play non ne vuole sapere di funzionare e molti dei giocatori chiave appaiono alla canna del gas.

La pausa olimpica casca proprio a fagiolo, consentendo a tutto il roster di “tirare il fiato”, recuperare gli assenti e ricompattarsi, così da tornare al meglio per il caldissimo finale di stagione e (si spera) per l’inizio dei play off.

Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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