LUGANO – A margine della consueta conferenza stampa di inizio stagione in casa Hockey Club Lugano, ci siamo soffermati a discutere con Eric Walsky, neoacquisto bianconero, toccando vari temi tra passato e futuro della sua carriera.
Eric Walsky, come prima cosa, come sta il tuo ginocchio?
“Sta abbastanza bene. Mi ero già infortunato a questo ginocchio e dunque ero un po’ preoccupato e ho voluto prenderla con molta cautela. Fortunatamente non si è rivelato un infortunio serio, perciò ci vorrà meno tempo per riprendermi, mi sento già abbastanza bene”.
Puoi spiegarci cosa ti è successo in breve?
“È sempre difficile spiegare gli infortuni, me ne sono capitati tanti durante la mia carriera. Il ghiaccio era un po’ morbido e mentre stavo girando la gamba il pattino mi è rimasto incastrato. Un movimento piccolo e non molto vistoso, ma che è bastato per procurarmi una lieve distorsione”.
Come sono stati i tuoi primi mesi qui a Lugano? È molto diverso da Ginevra?
“Sì, è molto diverso, ma devo dire che siamo molto contenti. La mia ragazza parla italiano e qui si sente a casa, mentre io ho iniziato a studiarlo. Con la squadra sinora è andato tutto molto bene, è tutto molto professionale e abbiamo una rosa molto talentuosa. Penso che faremo grandi cose”.
Come mai hai deciso di venire qui a Lugano?
“Onestamente sono venuto per fare qualcosa di grande. Voglio vincere il campionato e questa mi sembra la squadra e il luogo dove poterlo fare”.
È un po’ particolare che tu venga dall’Alaska, puoi dirci qualcosa sul tuo luogo di nascita? Passi ancora le estati lì?
“Sì, torno ogni estate in Alaska dove mi alleno con un gruppo di amici. L’estate lì è fantastica perché è esattamente l’opposto dell’inverno: il sole è alto nel cielo tutto il giorno. Puoi andare a giocare a golf alle due di notte e hai il sole. È davvero un posto speciale e non credo ne siano rimasti molti così nel mondo. Puoi vivere in città ma se guidi per dieci minuti ti ritrovi tra le montagne e non vedi più anima viva. Il territorio è così vasto e magnifico… è davvero meraviglioso. Continuerò a tornarci d’estate, ma sarà davvero dura lasciare Lugano, non so cosa farò!”.
Cosa pensi di Patrick Fischer? In fondo è un allenatore ancora molto giovane, questo ti preoccupa?
“Mi piace davvero molto. Ho sempre voluto un allenatore giovane, appena uscito dall’hockey giocato. Porta una prospettiva diversa e ha davvero molta energia. È molto affidabile, ha un’ottima visione del gioco ed è davvero una persona ottimista. Si aspetta molto da noi e credo che questa sia una buona cosa per noi giocatori”.