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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: datemi una “I”, Miles & More, Winter is coming, il Cyclone e il fortino

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Datemi una “I”

È forse uno dei mantra sportivi più celebri quello che recita “There is no ‘I’ in Team”, e questa filosofia l’Ambrì Piotta è tornato a farla sua nell’ultimo weekend, dopo la disastrosa partita contro il Berna con cui si era aperta la scorsa settimana.

Il gruppo ha infatti portato in pista la giusta carica per mettere subito sotto pressione il Ginevra, mentre nella sconfitta di Losanna la prestazione collettiva c’era complessivamente stata (si vedano anche i 19 tiri bloccati), ma a rendere vani gli sforzi erano state delle esecuzioni individuali – offensive ma anche difensive – insufficienti.

Ed ecco allora che torna utile un altro mantra, quello che ricorda come la famosa “I” sia invece ben presente in “Win”, come rispose Michael Jordan a coach Phil Jackson in una celebre discussione.

Ai leventinesi manca proprio questo: l’estro individuale, la giocata di un difference maker capace di decidere le partite. Il gioco corale può portare solo fino a un certo punto, ma il successo non può esistere senza gli acuti dei singoli. E a livello di individualità, l’Ambrì concede spesso parecchio agli avversari, con il solo Joly che mostra quell’estro superiore alla media.

2. Miles & More

Il giovane Miles Müller si è reso protagonista di quello che è stato probabilmente il suo miglior weekend in National League, firmando la prima doppietta in carriera contro il Ginevra e offrendo una prova convincente anche a Losanna, con la sua consueta carica ed energia.

L’entusiasmo che aveva già mostrato nella passata stagione sta ora maturando, e il suo gioco ne trae beneficio, con meno energie sprecate e un miglior senso della posizione.

Gli sta ovviamente giovando anche il maggiore spazio a disposizione, visto che dalla partita contro il Davos del 5 ottobre – l’ultima con Cereda in panchina – può giostrare nel top six al fianco di Heim, linea a cui nell’ultimo weekend si è aggiunto anche Joly.

Nell’ultima settimana il suo impiego ha superato i 14 minuti a partita, risultando inoltre l’attaccante più utilizzato in boxplay. Müller ha risposto con tre punti, dieci tiri in porta e un impatto sul gioco che pochi altri compagni hanno saputo garantire.

3. Winter is coming

È inevitabile: in casa Ambrì Piotta un occhio alla classifica lo si deve dare costantemente, perché da quel punto di vista i biancoblù, dopo un inizio di stagione difficile, si ritrovano ora in una situazione che non permette di lavorare con vera serenità.

Scivolati nuovamente al penultimo posto, essere sotto la fatidica linea significa non avere più il “lusso” di potersi permettere un’ulteriore crisi prolungata di risultati, perché la conseguenza sarebbe quella di perdere contatto con le avversarie dirette e finire in un buco da cui sarebbe complicato uscire.

L’Ambrì dovrà dunque almeno continuare ad alternare vittorie e sconfitte con costanza, a partire da questa delicata settimana che propone il derby, la trasferta in casa dell’Ajoie e poi la sfida casalinga con il Bienne. Servirà mettere in cascina altro fieno per scaldare un po’ la classifica ed evitare che l’inverno si prospetti gelido.

4. A bordo del Cyclone

Con Landry e Matte la media punti è migliorata rispetto al disastroso avvio di stagione – il bilancio di quattro vittorie in sette partite è positivo – ma la squadra è rimasta irregolare e, di fatto, non ha mai saputo mettere in fila due prestazioni sullo stesso livello.

La miglior prova stagionale resta quella di Zurigo, mentre le uscite contro Langnau e Berna rappresentano i punti più bassi. Un po’ “nel mezzo” la particolare serata con l’Ajoie, mentre le vittorie con Kloten e Ginevra sono arrivate senza una reale solidità. Quel prezzo è poi stato nuovamente pagato a Losanna.

Nello specifico, la sfida con il Servette era iniziata in modo estremamente favorevole, con cinque gol in 17 minuti, ma nei restanti 43 il Ginevra aveva ripreso il controllo del gioco. Le statistiche avanzate a fine gara indicavano infatti 2.36 gol attesi per l’Ambrì e 3.56 per il Ginevra.

In quella pazza serata, secondo i dati di NLIcedata.com, il Servette aveva creato 28 scoring chances contro le 19 biancoblù, facendo nettamente meglio anche nelle entrate e uscite dal terzo.

Insomma, nella tempesta di questa stagione l’Ambrì vive spesso sulle montagne russe. Un po’ come il Cyclone di Coney Island, una corsa fatta di vertiginosi alti e bassi.

5. Questa casa non è un fortino

Se si chiedesse a Max Pezzali di scrivere una canzone sull’Ambrì Piotta, probabilmente la memoria tornerebbe a un celebre brano degli 883, e il concetto cardine sarebbe quello che vede purtroppo i leventinesi poco performanti davanti al proprio pubblico.

In questo primo scorcio di stagione sono infatti arrivati soltanto nove punti in altrettanti incontri, per una media superiore solo a quella dell’Ajoie e non troppo distante dai numeri del Lugano.

I dati della Gottardo Arena parlano inoltre del terzo peggior attacco, ma soprattutto della peggior difesa con 32 reti incassate in nove partite, per una differenza reti di -14 che rappresenta il peggior dato dell’intera lega.

Dunque no, la casa dell’Ambrì Piotta non è affatto un fortino – e non lo è mai stata nemmeno storicamente. Dall’inaugurazione del nuovo impianto nel 2021, i biancoblù hanno infatti disputato 118 partite con una media punti di 1.45, migliore solo di quelle di Ajoie (1.04) e Langnau (1.43).

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