ZUGO – Lino Martschini e il suo Zugo sono sull’orlo del burrone. Il Davos conduce 3-0 nella serie e gli svizzero-centrali finora non sembrano avere le capacità di contrastare Tambellini e soci.
“Purtroppo in questa terza sfida non siamo riusciti a portarci in vantaggio, in un primo tempo intenso e dove abbiamo mostrato un buon volto. Di occasioni ne avevamo abbastanza e questo ci fa arrabbiare”.
La rete che ha sbloccato la sfida, di fatto già il GWG, l’avete incassata malgrado foste in powerplay. Questo non può accadere nei playoff…
“Non è la prima volta che perdiamo il momentum durante una nostra superiorità numerica. Ciò non può succedere, è così. Dopo la rete subita non abbiamo più trovato la retta via, ci siamo completamente persi per alcuni minuti, il Davos ne ha approfittato e ha segnato in fretta altre due reti. Ribadisco, non può accadere”.
Hai una spiegazione in merito a questo brusco cedimento?
“Dobbiamo analizzare il tutto. Ovviamente avremmo voluto subito fermare questo calo netto di alcuni minuti. Anche qui, non è la prima volta che ci succede, dobbiamo discuterne tra di noi. Purtroppo la soluzione, ora come ora, non ce l’ho”.
Nel terzo tempo il gioco è diventato più sporco e duro, anche se pure nei primi due periodi non si era scherzato. È subentrata una porzione di frustrazione?
“Chiaro, in qualità di sportivo si vuole sempre vincere e noi attualmente stiamo perdendo. Dobbiamo cercare di controllare e di usare le emozioni in maniera migliore e al momento giusto. È qualcosa che non siamo ancora riusciti ad applicare e che il Davos ha decisamente fatto meglio di noi. Anche qui è necessario fare un’analisi e discuterne. Le emozioni non possono trasformarsi in frustrazione e questo è un ulteriore aspetto di cui non possiamo essere contenti”.
Quale sarà il punto più importante per girare la sfida e vincere quattro partite di fila?
“Pensare solo al prossimo match, non guardare più in avanti. Dobbiamo rigenerarci, dimenticare la frustrazione e concentrarci al massimo. Non bisogna lasciare entrare pensieri negativi nei nostri cervelli, questo non porta a nulla”.
