LUGANO – Ora si fa dura per il Lugano, dopo la vittoria in Gara 2 del Friborgo i bianconeri sono giocoforza obbligati a vincere almeno due volte alla BCF Arena se vogliono sperare nel passaggio del turno.
L’avversario dei bianconeri è di grande caratura ma Samuel Guerra prende una cosa alla volta: “Dobbiamo ripartire dal primo tempo di lunedì – afferma il difensore ticinese – e poi essere costanti per tutta la gara. Anche in questa partita a un certo punto ci siamo concentrati sulle cose sbagliate e abbiamo perso il filo del discorso”.
Samuel Guerra, prima però ti chiedo come stai a livello personale, sei tornato in pista dopo una lunga assenza…
“Non è stato tutto facile inizialmente, erano diverse settimane che mancavo e rientrare in pieno playoff è qualcosa di particolare. Ho lavorato tanto per essere ancora qui, lo volevo con tutte le mie forze e alla fine posso essere contento a livello personale, avevo buone sensazioni già da diversi allenamenti, ma anche in partita con il passare dei cambi mi sono sentito sempre meglio”.
Qual è stata secondo te la chiave che ha permesso al Friborgo di imporsi in casa vostra?
“Il Friborgo ha ancora dimostrato di essere una squadra molto forte, ha dalla sua armi come la regolarità, il cinismo e la solidità su quattro blocchi che sa sfruttare molto bene, ma lunedì sera siamo stati alla pari per diverso tempo. Purtroppo la differenza è stata in alcuni episodi che loro hanno saputo sfruttare, anche quando venivano dal nulla, mentre noi quei momenti a nostro favore li abbiamo sprecati, come il powerplay che ci avrebbe potuto permettere di rientrare in partita e che invece ci è costato lo 0-3”.
È difficile anche trovare un equilibrio per voi, appena lasciate uno spazio gente come Sörensen o Bertschy ne approfitta cinicamente…
“Credo che a un certo punto della partita noi siamo stati costretti ad aprirci di più e ovviamente abbiamo corso qualche rischio di troppo, però è successo quando il Friborgo aveva il coltello dalla parte del manico e ha potuto permettersi di attenderci mentre gestiva il vantaggio. Dobbiamo per forza riprendere come abbiamo fatto nel primo tempo ed evitare di regalare i momenti a un avversario che non ne ha bisogno”.