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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: infortunio poco misterioso, tutti seduti, hello stranger, la resa dei conti

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. Un infortunio non così misterioso

A ridosso della sfida di sabato contro il Davos, l’Ambrì Piotta ha comunicato l’infortunio dell’attaccante Dominic Zwerger, che in allenamento ha rimediato quello che il club ha definito come una generica “lesione muscolare”.

In sala stampa c’è chi ha chiesto delucidazioni, giusto da avere la generica indicazione su “parte alta” oppure “parte bassa” del corpo, ma in quel momento non sono state comunicate informazioni più precise.

Beh, poco male, visto che ci ha pensato lo stesso austriaco a dare qualche indicazione in più. Impossibilitato a scendere sul ghiaccio, Zwerger ha infatti deciso di sostenere la squadra raggiungendo i tifosi della curva, cantando a gran voce per spingere i compagni. Cosa centra con l’infortunio, chiedete voi? Beh, da come si è sbracciato un coro dopo l’altro, è verosimile pensare che il problema non riguardi la parte alta!

2. Tutti seduti, si comincia!

Si sa, nelle arene moderne si può fare molto di più che “semplicemente” guardare la partita, e anche ad Ambrì c’è chi si intrattiene in attesa del primo ingaggio e raggiunge il suo posto solamente all’ultimissimo minuto. Un’abitudine che vediamo lampante in NHL, dove addirittura nei primi minuti le piste sembrano ancora mezze vuote, salvo poi popolarsi completamente una volta iniziato il match.

Questa potrebbe però non essere una buona idea quando sul ghiaccio c’è l’Ambrì Piotta, perché ultimamente nelle battute iniziali succede davvero di tutto. Ne è stato un nuovo esempio il match di Davos, dove le uniche due reti sono cadute nei primi otto minuti, mentre sabato i biancoblù hanno segnato dopo appena 83 secondi, per poi incassare due reti già entro metà primo tempo.

Questi inizi “lampo” li avevamo visti anche nella doppia sfida contro lo Zugo, quando in casa l’Ambrì aveva segnato quattro gol in otto minuti, mentre nella rivincita i biancoblù avevano colpito dopo appena 3’37. La tendenza aveva avuto inizio però in quel di Bienne, quando i seeläander avevano bucato Ciaccio due volte nei primi sei minuti di gara.

Insomma, se gioca l’Ambrì prendete posto per tempo, perché potreste perdervi davvero parecchie cose!

3. La fortuna che va cercata

Si è dato parecchio da fare l’Ambrì Piotta nell’ultimo mese, ma i risultati non sempre sono arrivati. Dal 5 novembre ad oggi i biancoblù hanno infatti giocato 9 partite ottenendo una media di 0.78 punti ad incontro – superiore solo agli 0.5 dell’Ajoie – segnando 2.2 gol a partita e ed incassandone 3.1.

Eppure i biancoblù hanno tirato spesso in porta – oltre 30 conclusioni di media – e si sono costruiti delle buone chance, ma i frutti faticano a maturare. C’è di mezzo anche un po’ di sfortuna? Può darsi, perché nell’ultimo mese il dato PDO dei biancoblù (una statistica che vuole riassumere la “puck luck”) è sceso al 97.4%, somma del 90.18% di parate garantite da Conz e Ciaccio, e da appena il 7.22% di efficacia al tiro degli uomini di movimento.

C’è insomma da aggiustare la mira e migliorare una percentuale che è la penultima di lega, dando maggiore qualità ad una manovra che si basa per impostazione tattica prevalentemente sul volume (tanti tiri da fuori alla ricerca di deviazioni e gol sporchi). Il PDO per definizione sull’arco di una stagione tende sempre al 100, e dunque i grandi numeri dicono che presto qualche disco in più inizierà ad entrare… A patto di insistere, perché la fortuna va sempre cercata.

4. Hello, stranger

Si è fatto un gran discutere degli stranieri dell’Ambrì Piotta, in attesa di qualcuno che sapesse indicare la via. Beh, nelle ultime settimane i biancoblù hanno trovato una certezza in Brandon McMillan, che dal rientro dall’infortunio ha saputo ritrovare quella sostanza che gli avevamo visto mostrare ad inizio stagione.

Dal 16 novembre (data del suo rientro) ad oggi è infatti tra i migliori in squadra con un bottino di cinque punti (tutti primari) e tre gol, finendo sul tabellino con regolarità e lanciando a suon di pattinaggio e gioco fisico tanti messaggi importanti.

Il suo baffo, che sembra sempre più uscito da un film western, sta insomma diventando il simbolo di un Ambrì Piotta che non vuole mollare, ma che ha anche bisogno di qualche “pistolero” in più quando si tratta di cercare il gol.

Hello stranger, è tempo di seguire lo straniero.

5. La resa dei conti, quasi…

Con una classifica così corta ed una ventina di partite ancora da disputare non ci sono ancora incontri da dentro o fuori, ma è chiaro che i punti si fanno sempre più pesanti e l’Ambrì Piotta è conscio che quanto saprà fare da qui a Natale avrà un grande peso sulla fase finale della regular season.

I biancoblù occupano attualmente quel decimo posto che è il loro obiettivo stagionale, ma il Ginevra da dietro spinge con un punto di ritardo ed un match da recuperare, e neppure il Langnau può essere dato per morto da nessuno, mentre davanti Lugano, Berna e Losanna hanno tutti i mezzi per guadagnare sempre più punti.

La squadra di Cereda ha tutto nelle sue mani ed il calendario ora impone di farsi trovare al meglio, perché le avversarie con cui si confronteranno prossimamente i leventinesi sono delle contendenti direttissime in classifica. Dietro l’angolo ci sono infatti i match contro Langnau, Lugano, Ajoie e Berna, seguiti dal Ginevra nella prima uscita del 2022.

Non servono insomma altre parole, se l’Ambrì vuole i pre-playoff il momento di mandare il giusto messaggio è arrivato.

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