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I nuovi volti della NLA 2021/22: lo svedese Dennis Rasmussen

Il Davos cerca in Rasmussen il suo ideale centro two way. Forte fisicamente e specialista nello slot, promette pochi fronzoli, tanto lavoro e punti importanti

I nuovi volti della NLA 2021/22: lo svedese Dennis Rasmussen

DENNIS RASMUSSEN


Età: 31
Posizione: C
Altezza: 192 cm
Peso: 96 kg
Tiro: left

Provenienza: Metallurg Magnitogorks (KHL)
Draft:
Contratto: Due anni
Nazionalità: 🇸🇪

Poco spettacolo ma molta sostanza

Dopo alcune delusioni legate agli stranieri arrivati nei Grigioni nella precedente gestione sportiva, il nuovo direttore Jan Alston ha optato per il cambio di tre quarti del pacchetto, puntando tra gli altri anche sul centro svedese Dennis Rasmussen.

L’ex NHL va a colmare una lacuna nel line up di Christian Wohlwend, essendo un centro two way forte fisicamente e particolarmente portato per dominare il gioco nello slot. Rasmussen non è un pattinatore particolarmente veloce o un power forward come potrebbe far pensare la sua stazza, ma è un giocatore in grado di leggere il gioco con anticipo e di garantire il necessario appoggio anche alle linee più offensive.

Capace di svolgere ogni compito sul fronte d’attacco, il 31enne potrebbe quindi ricoprire un ruolo centrale e fondamentale nel gioco dei grigionesi, portandosi sulle spalle parecchia legna in box play ma capace pure di segnare diverse reti sporche e di forza, proponendosi come più offensivo di quanto lascerebbe intendere anche grazie a un tiro di polso notevole.

Ambizioso e di carattere

Dopo aver giocato i primi anni di giovanili nella squadra della sua città, Västeras, Rasmussen comincia subito a mostrare buone cose sul piano offensivo e mentre inizia ad entrare nel giro delle nazionali svedesi vincendo pure un bronzo ai Mondiali U20 debutta in Allsvenskan grazie a Mats Waltin, che lo inserisce anche nel team dei capitani già a 20 anni.

Dopo due stagioni correlate da 50 punti nella serie cadetta svedese è ingaggiato dagli ambiziosi Växjö Lakers, dove giocano Martin Gerber e Ilkka Heikkinen, e dopo una prima stagione di ambientamento esplode con decisione nelle successive due, sotto la guida del mago Sam Hallam.

La crescita è tale da meritarsi anche la convocazione con la Svezia ai Mondiali del 2014, dove si mette al collo la medaglia di bronzo, ma soprattutto si guadagna l’interesse da parte dei Chicago Blackhawks – nonostante non sia mai stato draftato da alcuna franchigia – che gli offrono un contratto di una stagione parcheggiandolo in prova a Rockford in AHL.

Una crescita senza rimpianti

Ottenuto il rinnovo dopo le buone prestazioni con Rockford, Rasmussen fa il suo debutto in NHL con i Blackhawks l’8 dicembre 2015 contro i Nashville Predators, trovando pure la sua prima rete nel massimo campionato mondiale proprio al debutto personale.

Durante l’annata Rasmussen gioca in totale 44 partite a Chicago con 4 reti e 5 assist, giocando prevalentemente nel quarto blocco e in box play, dove sa mostrare le sue qualità, mentre altre 25 le gioca di nuovo in AHL. La stagione successiva, l’ultima a Chicago, gioca 68 partite correlate da 8 punti – oltre a altre 27 a Rockford – e al termine dell’annata il suo contratto non viene rinnovato.

Lo svedese si accorda quindi con gli Anaheim Ducks per una stagione a 725’000 dollari, giocando anche in California prevalentemente in quarta linea e in box play, con però solo 27 partite con la maglia della prima squadra. Terminato il campionato sia dei Ducks che degli affiliati San Diego Gulls, Rasmussen torna in Svezia per disputare l’ultima parte di stagione 2017/18 con i Växjö Lakers, facendo in tempo a laurearsi campione di Svezia.

Di ritorno con un bagaglio importante

Ascoltate le sirene della KHL, Rasmussen firma un biennale (rinnovato per una terza stagione) con il Metallurg Magnitogorsk, con i quali si mette in luce in un tipo di gioco che gli si addice, trovando anche ottimi bottini di punti per un totale di 38 reti e 65 assist in 169 partite.

Al suo ritorno in Europa, prima di accordarsi con il Davos, il centro disputa altri due Mondiali con la Svezia, senza però riuscire a mettersi al collo alcuna medaglia.

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