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Ambrì Piotta

Maledizione spezzata, un grande Ambrì espugna la Tissot Arena

I biancoblù sono compatti ed ordinati nonostante i molti infortuni. Prima vittoria di Cereda in casa del Bienne, Rohrbach al rientro e subito su ottimi livelli

(PPR/Anthony Anex)

Maledizione spezzata, un grande Ambrì espugna la Tissot Arena

BIENNE – AMBRÌ

2-3

(1-0, 1-2, 0-1)

Reti: 19’29 Schneider (Kessler, Kreis) 1-0, 25’54 Zwerger (Rohrbach, Dal Pian) 1-1, 31’26 Goi (Neuenschwander, Bianchi) 1-2, 33’25 Rajala (Fuchs, Künzle) 2-2, 42’37 Müller (Pinana, Zwerger) 2-3

Note: Tissot Arena, 6’332 spettatori. Arbitri Salonen, Wiegand; Fuchs, Cattaneo
Penalità: Bienne 4×2′, Ambrì 3×2′

BIENNE – Per far cadere la maledizione della Tissot Arena ci è voluto quello che è stato probabilmente il miglior Ambrì Piotta della stagione, ma finalmente coach Luca Cereda e la sua squadra si sono imposti in casa del Bienne, con una vittoria davvero carica di significati.

Il primo successo da tre punti in trasferta è infatti arrivato contro un avversario che da qualche tempo i leventinesi non vedono più come uno qualsiasi, sia per l’intenso quarto di finale degli scorsi playoff, sia per l’amara e recente eliminazione della Coppa Svizzera.

Stavolta però i biancoblù non si sono fatti mettere i bastoni tra le ruote da nessun episodio, ed hanno condotto in porto una vittoria costruita con tanto lavoro, un po’ di opportunismo ed una squadra davvero ben messa in pista, che ha protetto nel migliore dei modi il bravo Hrachovina.

(PPR/Anthony Anex)

Il portiere ceco – questa potrebbe essere stata la sua ultima apparizione in biancoblù – ha disputato un’ottima partita che gli è valsa la sua prima vittoria in NLA, a risultato di un match in cui ha saputo fare da solida base ad una squadra ancora falcidiata dagli infortuni.

Oltre ai soliti noti si sono infatti aggiunti Fora, Incir e Kneubuehler, ma perlomeno Cereda ha potuto avvalersi del rientro di un Dario Rohrbach subito su ottimi livelli, all’origine dell’1-1 di Zwerger ed in generale già capace di essere nel pieno del gioco dell’Ambrì. Il suo ritorno ha dato maggiore stabilità e profondità al lineup, permettendo ai leventinesi di fare gioco alla pari del Bienne praticamente con tutti i blocchi.

Le armi principali dell’Ambrì sono però state l’ordine in pista ed il carattere nei momenti chiave, questo a partire dall’ottima reazione avuta sul primo gol del Bienne. I padroni di casa erano infatti andati a segno a soli 31’’ dalla sirena e al termine di un primo tempo ottimamente giocato dall’Ambrì, che dalle parti di Hiller aveva però saputo essere più minaccioso che concreto.

Gli ottimi segnali si sono però confermati per il resto della gara, con D’Agostini e compagni capaci di applicare bene il proprio forecheck e proporre poi dei momenti prolungati di possesso nel terzo offensivo. Ottenuto il pareggio l’Ambrì ha spinto, colpendo un’asta con Müller e poi trovando il meritato allungo grazie a Goi, a segno per la seconda partita di fila e capace di freddare Hiller con un tiro veloce e preciso.

Il vantaggio in quel frangente era durato poco – Rajala ha colpito due minuti più tardi – ma complessivamente il Bienne non è mai sembrato in grado di mettere all’angolo l’Ambrì, e di riflesso gli ospiti mai sono parsi in procinto di perdere contatto con l’avversario.

Importante e pesante il gol in apertura di terzo periodo di Marco Müller, anche venerdì autore di un’ottima prova e capace di infilare il game winning goal con un bel tiro al volo in powerplay. A quel punto i minuti da giocare erano ancora 17, ma la squadra di Cereda non si è fatta sconcentrare dall’idea di potersi finalmente imporre alla Tissot Arena, ed ha anzi continuato a gestire in maniera intelligente il disco.

Al pareggio il Bienne ci è andato vicino sostanzialmente solo con un contropiede di Künzle – sì, proprio lui – ma per il resto è stato l’Ambrì a sfiorare più volte la rete, in particolare con D’Agostini e Flynn nel finale. La quarta segnatura non è arrivata, ma nemmeno l’occasione giusta per i seeländer di impattare la sfida.

L’Ambrì ha così conquistato una vittoria importante, tanto nella forma quanto nella sostanza. Gli infortuni stanno oramai da qualche tempo mettendo a dura prova il sistema e la filosofia dell’Ambrì, che da queste difficoltà ne sta uscendo rinforzato più che mai, dimostrando che l’impianto di gioco può reggere gli urti delle assenze.

Nelle ultime partite i risultati sono arrivati, in altre invece i biancoblù erano arrivati alla terza sirena “un po’ corti”, ma complessivamente l’Ambrì c’è eccome, e questa è la cosa più importante.


IL PROTAGONISTA

Dario Rohrbach: Sin dall’estate si diceva che la sua presenza poteva essere di quelle importanti, perché dava a Cereda un giocatore con il potenziale per arrivare nel top six, e che avrebbe saputo dare profondità ed un po’ di qualità in più al lineup.

Il suo rientro è stato immediatamente d’impatto, e nonostante non giocasse da agosto l’attaccante ha già evidenziato ritmo, senso della posizione e buona interpretazione del sistema di gioco. Ed è arrivato anche un assist, a premiare il suo ottimo ritorno.


HIGHLIGHTS

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