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Interviste

Bertaggia: “Dobbiamo essere uniti e giocare come squadra, le cose gireranno”

L’attaccante dopo la sconfitta contro il Davos: “Ovviamente non siamo partiti come volevamo, però purtroppo è così… Dobbiamo accettarlo e andare avanti, cercando delle soluzioni senza piangerci addosso”

(PPR/Ti-Press/Pablo Gianinazzi)

LUGANO – Le premesse date dal calendario – che ha regalato al Lugano due partite casalinghe con Losanna e Davos, due squadre contro cui i bianconeri negli ultimi anni hanno quasi sempre fatto bene – per un buon inizio di campionato c’erano tutte.

La realtà dice invece tutt’altro, con la squadra di Sami Kapanen che è incappata in due sconfitte filate, ritrovandosi logicamente nei bassifondi della classifica.

“Sicuramente non ci aspettavamo una partenza del genere”, spiega il top scorer di serata Alessio Bertaggia, “ma ormai la situazione al momento è questa, abbiamo perso due partite di fila in casa. Sabato ci aspetta la trasferta a Zugo, come gruppo dobbiamo rimanere uniti e cercare di migliorare le cose che non stiamo facendo abbastanza bene. Credo che la chiave sia proprio quella di stare insieme, alla fine abbiamo disputato due partite su cinquanta… Ovviamente non siamo partiti come volevamo, però purtroppo è cosi, dobbiamo accettarlo e andare avanti, cercando delle soluzioni e non piangerci addosso per quel che è già stato”.

Come contro il Losanna siete partiti abbastanza bene, andando anche in vantaggio. In entrambe le partite vi siete però fatti rimontare…
“Ci sono delle cose che non sono andate bene e ci sono altre che sono andate bene. Purtroppo l’hockey è un gioco di errori e noi ne abbiamo commesso qualcuno di troppo. Inoltre abbiamo lasciato che le nostre emozioni ci sopraffacessero: eravamo andati avanti 1-0, ma poi quelle due reti nel secondo tempo ci hanno tolto un po’ di concentrazione. Io comunque rimango positivo, sono convinto che le cose inizieranno a girare”.

L’impressione è che abbiate accusato molto il primo gol subito. Nei 20 minuti seguenti per esempio siete riusciti a tirare in porta solamente 3 volte. È stato effettivamente così?
“In teoria non dovrebbe, ma si sa che in gioco ci sono anche delle emozioni. È ovvio che non possiamo permettere che un gol subito ci faccia questo effetto. Non a caso si dice sempre che il cambio dopo un gol, fatto o subito, sia uno dei più importanti della partita. In ogni caso ormai quel che è stato, è stato. Dobbiamo cercare di essere migliori, di stare uniti e giocare più di squadra”.

Al suo arrivo Kapanen ha dichiarato di voler cambiare delle vecchie abitudini… Accusare molto la prima rete avversaria è una di queste?
“Può essere. Capita che dopo un gol subito si abbia la tendenza ad essere sotto tono e noi dobbiamo cercare di evitare che ciò avvenga”.

La prossima partita è in programma sabato, in trasferta a Zugo. Lavorerete su qualcosa in particolare nei prossimi giorni?
“Si lavora sempre su qualcosa, alla fine si può sempre migliorare, specialmente dopo queste prime due partite. Credo che dobbiamo essere un po’ più solidi nelle battaglie uno contro uno, magari portare qualche disco in più sulla porta avversaria ed essere più presenti nello slot. Facendo queste cose, che sono le basi dell’hockey, riusciremo a fare bene. L’importante è che restiamo tutti sulla stessa strada”.

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