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5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati da tre a cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


spuntiambri
Nel weekend i biancoblù hanno mostrato i loro due volti, alternando buone fasi di gioco – come il terzo tempo contro lo Zugo o il primo di Kloten – ad altre in cui si sono fatti schiacciare nel loro terzo dagli avversari.

Ne è scaturito un bottino di due punti, reso magro da una sconfitta alla Kolping Arena contro il fanalino di coda, con i Flyers che mai avevano vinto sinora in questo campionato.

uno IL TEMPO È SOGGETTIVO… GRANDE GIOVE!
Durante il terzo tempo del match alla Valascia, Zurkirchen ha parato agevolmente un tiro dello Zugo e ha poi rimesso in gioco il disco in un battibaleno. L’arbitro ha però fischiato immediatamente, interrompendo erroneamente il gioco e scatenando le ire dei padroni di casa. Poco dopo, nell’overtime, i direttori di gara hanno invece tentennato un po’ troppo, con “Zuri” che ha coperto in disco con il guantone per diversi secondi ed ha poi fissato stupito l’arbitro più vicino, chiedendosi come mai il fischio non arrivasse… Insomma, la percezione del tempo si è dimostrata piuttosto soggettiva!

due STESSO PREZZO, PIÙ SPETTACOLO!
Qualche mormorio tra i tifosi biancoblù ad inizio campionato in relazione ai prezzi d’entrata della Valascia c’è sempre. Il pubblico leventinese sinora non può però dirsi deluso, dato che in NLA è quello ad aver visto più hockey di tutti! I tre match giocati in casa dell’Ambrì sono infatti terminati tutti ai rigori, caso davvero singolare che ha permesso ai presenti di “spremere le serate” di tutto l’hockey possibile prima di ritornare a casa.

tre NON C’È TEMPO DI FESTEGGIARE
Autore di una strepitosa partita venerdì, il portiere Sandro Zurkirchen è stato premiato quale miglior giocatore dell’Ambrì Piotta, ricevendo in regalo la classica bottiglia di vino. Portandola in panchina gli è però scappata di mano, mandando la bottiglia in mille pezzi e macchiando di buon vino nostrano il ghiaccio della Valascia… Poco male però, anche dopo una vittoria non c’è tempo per festeggiare, l’Ambrì deve mettercela tutta ad ogni partita e sudarsi ogni singolo punto!

quattro CON I “SE” E CON I “MA”…
Primo tempo della partita contro il Kloten: Ambrì in vantaggio 2-0 e che si presenta minaccioso davanti a Gerber con folate offensive difficili da arginare per i difensori degli aviatori. Giroux si ritrova sul bastone l’occasionissima per il 3-0 che forse avrebbe definitivamente chiuso il match ma… il puck si stampa in pieno sulla traversa. Se fosse entrato quel disco, probabilmente l’Ambrì avrebbe vinto il match, ma purtroppo per i leventinesi con i “se” e con i “ma” non si muove la classifica.

cinque FRATTURA AL LABBRO ACETI… ACETOBO… ACCIOPITUCO…
Durante la conferenza stampa prepartita di venerdì il responsabile della comunicazione, Sascha Gobbi, ha ceduto la parola al dottor Mona, che ha spiegato ai presenti nel dettaglio l’infortunio che affligge Ryan O’Byrne: “È una frattura del labbro acetabularie dovuto ad una forte spinta in flessione”. Incroci di sguardi carichi di disagio e invio dei primi tweet in versione vaga “for dummies”: “infortunio all’anca per il difensore canadese”. Il buon dottor Mona ha poi provveduto a spiegare l’esatta ubicazione di questo labbro acetobalsamic… accattonibu… accitubolar… australopitec… insomma quella cosa che si trova fra la fine del femore ed il bacino!


spuntilugano
Nel weekend il Lugano ha fatto il pieno di punti, sconfiggendo in trasferta il Friborgo e travolgendo poi alla Resega il Bienne, questo nonostante alcuni cali di intensità che sicuramente avranno lasciato sull’attenti Fischer. I bianconeri ad ogni modo avanzano a mille e sono pronti per il derby di venerdì.

uno LO SPETTACOLO PRIMA DI TUTTO
Vittoria a Friborgo per 6-3, ripetizione in casa contro il Bienne per 7-4, il tutto con complicazioni della vita non necessarie. Il fatto di andare sotto di una o due reti e rimontare, oppure farsi rimontare dall’avversario tanto per farlo sembrare il gioco del gatto con il topo diverte sicuramente il pubblico, che finalmente ammira una squadra spettacolare nel suo incedere. Peccato che un perfezionista come Fischer si sia detto “molto infastidito” dal modo in cui il Bienne ha risalito parzialmente la china. Adesso chi glielo dice che era tutto per la suspense?

due PIETÀ? NO GRAZIE, SIAMO SVEDESI!
Ben 11 reti in due per Pettersson e Klasen, e che reti, vien da dire. Le sassate del top scorer, gli slalom tra le difese e i polsini millimetrici del compagno sono una delizia per gli occhi. E per fortuna che uno era dato dai ben informati fuori per mesi dopo la botta di Davos, e l’altro non era al 100%. I portieri avversari ringraziano per cotanta umanità.

tre E MARLON BRANDO È SEMPRE LUI
D’accordo, forse solo il mascellone che l’attore aveva ne “Il Padrino” li accomuna un po’, ma alla fine il senso è quello. Tale Ahren Spylo da Bienne è sopravvissuto con merito al ricambio degli stranieri voluto da Schläpfer, e anche se Olausson e Arlbrandt mostrano lampi di classe, lo spilungone si è di nuovo impossessato del casco giallo. Inutile girarci attorno, il più decisivo e il faro del gioco è sempre lui… Anche se non assomiglia a Marlon Brando, vabbè.

quattro TU CHIAMALE SE VUOI, EMOZIONI
A qualcuno il dubbio sarà venuto di sicuro. Il Friborgo in casa sua – e non solo – fatica tremendamente, nonostante magari parta meglio dell’avversario. Solo che poi i suoi tifosi cominciano con quell’infinita cantilena che rattristerebbe una messa e la loro squadra si addormenta e comincia a prendere valanghe di gol. Solo una coincidenza?

cinque I QUATTRO DEL DISCO SELVAGGIO
Le discussioni sugli arbitri sono ormai trite e ritrite, ma a volte riescono a sconcertare anche il più navigato del tifoso. In particolare in una sfida alla Resega, quando, vedendo il disco schizzare sulla rete di protezione, tutti i giocatori in pista si sono fermati, chi andando al cambio e chi dissetandosi come i portieri. Gli unici imperterriti erano i quattro arbitri, finché uno di loro ha fischiato solo perché tutti li guardavano con fare minaccioso. Ovvio l’imbarazzo nel chiedere spiegazioni a Vauclair sul perché si fossero fermati.

Studente universitario in Scienze della Comunicazione all'USI, segue giornalmente lo sport a 360°. Si occupa principalmente delle interviste, seguendo da vicino l'Ambrì Piotta.

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