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Coppa Spengler

Il Davos parte bene, Team Canada ancora sconfitto

I grigionesi esordiscono battendo gli storici rivali, grazie anche a un grande Aeschlimann. Tra i nordamericani esordio Hughes, unica rete ancora di Connolly

Il Davos parte bene, Team Canada ancora sconfitto

DAVOS – TEAM CANADA

2-1

(2-0, 0-1, 0-0)

Reti: 00’31 Rowe (Corvi) 1-0, 1’55 Bristedt (Rasmussen) 2-0, 37’16 Connolly (Kalynuk, Gregoire) 2-1

Note: Eisstadion Davos, 6’267 spettatori
Arbitri: Kaukokari, Weigand; Obwegeser, Steenstra
Penalità: Davos 2×2′, Team Canada 4×2′

DAVOS – Non ci ha messo molto il Davos a scaldare il proprio pubblico, impaziente di rivedere i propri beniamini in pista per il torneo di casa. Nell’esordio del torneo proprio contro i rivali di sempre del Team Canada, il debuttante Hughes ha infatti dovuto raccogliere dalla propria gabbia due reti nei primi due minuti dell’incontro.

Con Bennett al posto di Emmerton, la squadra di Travis Green non è praticamente scesa sul ghiaccio nei primi cambi, concedendo a Rowe (in prestito da Rapperswil) e a Bristedt di andare sul 2-0 in men che non si dica, complici un paio di grossolani errori, su tutti quello di Quine in gestione del disco nel terzo difensivo.

Durante il primo periodo il Team Canada ci ha provato a risalire la china, come successo nella gara d’esordio contro lo Sparta Praga ma, a parte un paio di buone occasioni per Eakin e Desharnais e una gran parata di Aeschlimann su Connauton in power play, il gioco del Canada è apparso piuttosto confuso e incompiuto.

Solo a partire da metà incontro la squadra della foglia d’acero ha finalmente trovato il modo per mettere sotto pressione un bravissimo (e anche fortunato) Sandro Aeschlimann, cambiando lato della contesa riuscendo a schiacciare il Davos per più cambi nel proprio terzo. E a suggellare quei momenti di spinta ci ha pensato il solito Connolly, con il 2-1 verso la seconda sirena, con il bianconero alla terza rete in due giorni alla Spengler.

Il terzo periodo è cominciato un po’ come i primi due, con il Davos più propositivo e un Canada andato in crescendo, con occasioni su entrambi i fronti e con i nordamericani che a un certo punto hanno cominciato a metterla sul fisico e le provocazioni. Il Davos è stato bravo a non cadere nel tranello e, anzi, sono stati i ragazzi di Green a pagarne le conseguenze, con alcune penalità “guadagnate” nei momenti importanti a spezzare la progressione canadese.

I gialloblù hanno saputo difendere l’esiguo vantaggio anche nel disperato assalto finale del Team Canada, vanificato dalle parate di Aeschlimann e dalla confusione nel gioco offensivo di Didomenico e compagni, con il bernese emblema della partita nervosa e schizofrenica giocata dai nordamericani.

E intanto il Team Canada è già con le spalle al muro, ma guai a pensare che siano spacciati.


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