I nuovi volti della NLA 2015/16: il canadese Cory Conacher

Capace di giostrare su entrambi i lati dell’attacco, il 25enne Conacher è un’ala left-handed, molto aggressivo nel suo gioco e dotato di grande agilità, che sui pattini si tramuta in movimenti elusivi e improvvisi.

Il senso offensivo è ben sviluppato, grazie alla sua rapidità e alla capacità di lettura del gioco in anticipo sugli avversari. Oltre a queste capacità tecniche si dimostra ben disposto alla lotta fisica grazie ad un’ottima forza muscolare, nonostante sia piuttosto minuto (173 cm per 83 kg).

Mai draftato da nessuna franchigia, firma il suo primo contratto da professionista nel 2010 quando, impegnato con il Canisius College di Buffalo, viene ingaggiato dai Rochester Americans in AHL. Durante la stagione viene girato in ECHL ai Cincinnati Cyclones e poi mandato in prestito a Milwaukee, presso gli Admirals. La svolta però avviene dopo il passaggio agli altri Admirals, quelli con sede a Norfolk, sempre in AHL.

La  stagione 2011/12 infatti è trionfale, sia per la squadra che per lo stesso Conacher. Gli Admirals si aggiudicano la Calder Cup, e Conacher vince a livello individuale quasi tutto quello che c’è da vincere. Topscorer della sua squadra – nella lega è dietro solo a Chris Bourque in regular season e ai compagni Trevor Smith e Alexandre Picard nei playoff – maggior numero di assist e di punti da un rookie, maggior numero di reti in assoluto, maggior numero di assist nei playoff, rookie dell’anno e soprattutto MVP della stagione.

Questi numeri lo portano a firmare un contratto two-way di due stagioni con i Tampa Bay Lightining in NHL, ma nonostante un’ottima prima parte di stagione – 9 reti e 15 assist in 35 match – viene piazzato in AHL. Dopo il passaggio a Syracuse viene infine scambiato agli Ottawa Senators con il portiere Ben Bishop proprio una decina di giorni dopo che Guy  Boucher era stato rimpiazzato da Jon Cooper sulla panchina dei Bolts.

Dopo il trade che lo ha portato ad Ottawa, Conacher non riesce più a trovare le migliori sensazioni, e la mancanza di stabilità ne diventa sia causa che conseguenza. Piazzato nei waivers da Ottawa, passa in aprile ai Buffalo Sabres, ma anche qui l’avventura dura poco.

Nell’estate 2014 passa quindi ai New York Islanders con un contratto di un anno, ma dopo 15 partite gli Isles lo girano in AHL ai Bridgeport Sound Tigers e poi lo scambiano con i Vancouver Canucks per Dustin Jeffrey.

Dopo questi infiniti sballottamenti sembra aver ritrovato una buona vena in AHL, dove nell’ultima stagione tra Bridgeport e Utica ha messo a segno 48 punti in 71 partite compresi i playoff.

I numeri per lui parlano così: 149 partite in NHL (comprese 8 di play off), 61 punti di cui 22 reti (11% di shooting) e -1. In AHL ha prodotto 153 punti in 166 partite di regular season (67 reti, shooting del 15,6 %) e un +18, mentre nei playoff ha fatto segnare 24 punti, di cui 7 reti (4,8% shooting) e un +8.

Da non sottovalutare il fatto che a Berna ritrovi il coach che più aveva creduto in lui in NHL.