Social Media HSHS

Interviste

Guerra: “Lavoro per un ruolo importante, il Lugano punta in alto e sono qui per vincere”

Il difensore sul ritorno in Ticino: “A 28 anni desideravo giocare nella stessa squadra a lungo termine per raggiungere il prossimo step. Migliorare è sempre più difficile, ma qui ho la possibilità di raggiungere i miei obiettivi”

LUGANO – Rinforzare il reparto difensivo non è mai un compito semplice, e proprio per questo il Lugano di Hnat Domenichelli non si è lasciato sfuggire un’annata particolare, in cui diversi nomi interessanti erano disponibili sul mercato.

I bianconeri hanno così dato un giro di vite importante alla propria retroguardia, e tra i volti nomi arrivati in bianconero troviamo il ticinese Samuel Guerra, che ha iniziato la sua prima settimana sul ghiaccio agli ordini di Chris McSorley.

“Sinora ho vissuto sensazioni molto belle”, ci ha spiegato il 28enne. “È stata un’estate dura e lunga, ma ora finalmente è bello essere sul ghiaccio con la squadra. Tutto sinora è andato per il meglio, il feeling è positivo e siamo pronti a lavorare”.

Il Lugano ti ha voluto per le tue qualità come giocatore, ma anche per portare esperienza e leadership…
“Sicuramente uno degli obiettivi è ritagliami un ruolo importante. So di avere i mezzi per farlo, però come faccio da anni mi concentrerò solo sul duro lavoro. Ho già avuto dei meeting con lo staff tecnico e sono convinto che anche loro mi aiuteranno, perché c’è sempre bisogno di qualcuno che ti spinge e sa darti dei consigli… Starà però a me meritare il posto che so essere nelle mie corde”.

Con te sono arrivati anche Müller e Alatalo, altri due nomi di peso per un reparto solido e con tanta concorrenza interna…
“Sono convinto che questo tipo di concorrenza ci voglia in una squadra… Per migliorare bisogna semplicemente accettare la situazione, ci saranno periodi di alti e bassi ma la stagione è lunga. Ho già vissuto un’esperienza simile a Zurigo, bisogna sempre accettare questo tipo di sfida e rimboccarsi le maniche. Se lo fanno tutti automaticamente la squadra migliora”.

Con un contratto triennale hai scelto di tornare in Ticino, dopo una parentesi di una stagione ad Ambrì. Come mai ora era il momento giusto per tornare a casa?
“Sono arrivato un punto, a 28 anni, in cui desidero giocare nella stessa squadra a lungo termine per poter raggiungere il prossimo step. Migliorare è sempre più difficile – naturalmente non posso considerarmi “vecchio” però noto quanto sia dura progredire – e qui sono convinto di avere la possibilità e le infrastrutture per raggiungere i miei obiettivi, così come quelli di squadra. Come club puntiamo giustamente in alto, e chiaramente io sono qui anche per vincere”.

Inoltre qui trovi Chris McSorley, un coach che sprona tutti i suoi giocatori ad andare oltre i propri limiti…
“Per ora siamo solo ai primi giorni di lavoro e dunque di fatto l’ho conosciuto solo al di fuori del ghiaccio, ma è una persona con cui vado molto d’accordo. È bello essere qui, mi sento ben voluto… Scopriremo nelle prossime settimane come sarà lavorare duramente assieme, poi vedremo che risultati arriveranno durante la stagione”.

Il Lugano ha tanta fame di tornare protagonista, probabilmente un po’ come te nonostante i tre titoli già vinti in carriera…
“Sì, ho tanta fame! La fame vien mangiando si dice, giusto? Quando si vince il titolo alcune volte poi si vuole continuare ad arrivare in cima, è brutto accedere ai playoff e non superare i vari turni… È una sensazione che proprio non mi piace, io sono qui per vincere qualcosa di importante con questi ragazzi, nello spogliatoio c’è un bel feeling. Per questi discorsi però è ancora presto, davanti a noi ci sono tante ore di allenamento e dobbiamo trovarci come squadra, però sono davvero motivato nel puntare al titolo”.

Click to comment

Altri articoli in Interviste