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Interviste

Fischer: “Ecco i frutti dopo tanto sacrificio, abbiamo fame e vogliamo andare a Tampere”

Il coach guarda alla fase decisiva del Mondiale: “Abbiamo trovato diversi modi per vincere, e non siamo mai stati passivi. Sin da primo giorno c’è stato uno spirito fantastico, il primo posto è meritato ma ora si ricomincia da zero”

HELSINKI – È giornata di pausa ad Helsinki quella di mercoledì, per riprendere un po’ il fiato prima della fase ad eliminazione diretta che per la Svizzera inizierà con il quarto di finale – abbordabile, ma insidioso – contro gli Stati Uniti.

La squadra di Patrick Fischer sarà sul ghiaccio per un’oretta nel pomeriggio, ma oramai quella rossocrociata è una macchina rodata e che ora attende solamente di confermare quanto di buono mostrato in una fase di qualificazione portata a compimento con sette vittorie.

“In squadra c’è stato un spirito fantastico sin dal primo giorno della preparazione. Anche i giocatori che ora non sono qui in Finlandia fanno parte di questo gruppo, e questa è la chiave”, ci ha spiegato coach Patrick Fischer. “Abbiamo lavorato estremamente duro ed ora è bello vedere i frutti. Ci siamo meritati di chiudere al primo posto, abbiamo dei buoni special teams e degli ottimi portieri, mentre in avanti abbiamo segnato più reti di tutti… Giovedì però si ricomincerà da zero, e non vediamo l’ora”.

Vi siete dovuti confrontare con tante situazioni diverse sin qui, ma avete sempre trovato una soluzione per uscirne vincitori…
“È vero, abbiamo trovato diversi modi per vincere, ma la cosa che mi è piaciuta di più è il fatto che non siamo mai stati passivi. Nelle ultime partite non abbiamo avuto degli inizi ideali, ma la squadra ha sempre reagito e questo è importante anche in vista dei quarti di finale… È possibile che ci ritroveremo di nuovo in una situazione non ideale, ma aver già visto come possiamo cambiare le cose ci aiuterà molto”.

Ora vi attendono gli Stati Uniti, che avversario ti aspetti?
“Hanno tanti giovani, ma anche alcuni altri elementi con un’esperienza importante. In generale penso che gli Stati Uniti abbiano lavorato molto bene nell’ultima decina di anni, hanno formato tanti ottimi giocatori che fanno della rapidità il loro punto forte. Sarà un avversario duro, ma lo siamo anche noi ed abbiamo molta fiducia nel nostro gioco”.

Con questo Mondiale avete voluto girare pagina, e le caratteristiche del gruppo sono venute a galla con tanto sacrifico…
“Abbiamo insistito molto su questo tipo di intensità. Ai nostri giocatori chiediamo di bloccare i tiri, di essere duri ed aggressivi, ed anche nello slot si è vista la differenza… Abbiamo segnato così tanto anche perché c’è più traffico davanti al portiere. La nostra è una squadra che ha tanta fame, vogliamo andare a Tampere”.

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