PRAGA – La partita con la Lettonia era una di quelle che contano, un vero e proprio crocevia per un Mondiale fin qui non entusiasmante. Una vittoria avrebbe aiutato tremendamente a raggiungere l’obiettivo minimo della spedizione, i quarti di finale, prima di un rush finale di tre partite contro le corazzate Canada, Svezia e Repubblica Ceca.
Ad attendere gli svizzeri alla fine di una partita a lungo dominata è invece stato l’amaro gusto della sconfitta. Streit e compagni si sono arresi con il punteggio di 2-1 ad una nazionale dell’est sicuramente non superiore, ma capace di sfruttare al meglio le poche occasioni avute a disposizione.
La Svizzera ha iniziato l’incontro a spron battuto, apparendo molto più fiduciosa rispetto alle precedenti uscite e sfiorando immediatamente il gol con Brunner, fermato però nell’1 contro 1 dall’ex biancoblù Masalskis.
Dopo diverse occasioni non sfruttate in particolare da Blum (ottimamente servito ancora dal 96 del Lugano), i lettoni hanno rialzato la testa ed hanno aumentato l’intensità del loro gioco, rendendosi però pericolosi dalle parti di Berra solo in superiorità numerica.
Il secondo tempo è stato iniziato in maniera più passiva dai rossocrociati, che sono parsi meno convinti nella loro manovra. Sfruttando una pessima lettura della situazione in fase offensiva di Grossmann è poi arrivato contro l’andamento del gioco la segnatura in contropiede di Dzerins, che ha battuto in maniera impeccabile l’incolpevole Berra con un preciso polsino all’incrocio.
La riscossa della Nati non si è fatta attendere e, colpiti nell’orgoglio dal gol avversario, Brunner e compagni hanno messo a ferro e fuoco il terzo dei lettoni. Particolarmente positiva la prova della linea di Suri, Fiala e Almond, che trascinata soprattutto dal giovane NHLer ha mostrato molte buone cose peccando soltanto in fase di rifinitura.
Beneficiando di diversi powerplay, i rossocrociati si sono creati innumerevoli clamorose occasioni da gol, ma vuoi per la solita mancanza di killer instinct o vuoi per le continue parate di un Masalskis semplicemente stratosferico, il pareggio non è arrivato.
Il terzo tempo è poi continuato sulla falsa riga del secondo, con gli svizzeri padroni del ghiaccio ed i lettoni in costante difficoltà, ma sempre pronti a colpire in break. Quando tutto sembrava ormai perso ecco però arrivare il meritato punto del pareggio di Bieber, che a poco meno di 2’ dal termine ha portato a termine una rincorsa durata sostanzialmente per due terzi dell’incontro.
Nell’overtime gli uomini di Hanlon hanno dapprima sofferto in virtù di un’ingenua penalità comminata a Blum e poi, quando finalmente hanno avuto l’opportunità di giostrare in 4 contro 4, uno scellerato passaggio del poco ispirato Streit ha spianato la strada a Daugavins, bravo a mettere in rete dopo un rapido gioco di passaggi sancendo così la beffa.
Se da una parte la Svizzera ha invero dominato l’incontro, perdere una partita a causa di due errori individuali (clamorosi a questi livelli) da una squadra che sino ad oggi aveva segnato la miseria di 4 reti subendone addirittura 18, deve quanto meno fare riflettere.
Ora la Nati se la vedrà come anticipato con Svezia, Canada e Repubblica Ceca ma, giocando in questo modo, le chances di ottenere dei risultati positivi e dunque di qualificarsi per la fase successiva sono al momento molto basse.