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Ambrì Piotta

5 spunti dalle partite del weekend di Ambrì Piotta e Lugano

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


spuntiambri

uno “ARRIVEDERCI HANS…
das war der letze Tanz”. Cantava così Rita Pavone, e questa volta per Kossmann la partita di Langnau è stata sul serio l’ultimo giro di valzer sulla pista da ballo biancoblù. L’Ambrì Piotta ha però dovuto andare ben oltre il “ballare” in balia degli avversari, visto che per arrivare a questa decisione ci è voluto l’autentico terremoto rappresentato da sei sconfitte consecutive senza attenuanti, sinonimo quasi sicuro di uno degli ultimi due posti in classifica. Insomma, a Kossmann è stato pronunciato il classico “arrivederci e grazie”, ora resterà da vedere se basterà avere un nuovo direttore d’orchestra per cambiare veramente musica.

due … E ORA CHI È CHE SIMULA?
Avrà sicuramente pensato così Janne Pesonen durante l’ultima sfida alla Valascia contro lo Zugo, quando con una netta bastonata al volto era stato atterrato nello slot da David McIntyre. Dopo aver rimediato una multa di 900 CHF proprio a Zugo una settimana prima per aver simulato un infortunio, stavolta un volto vistosamente insanguinato ha scagionato da ogni dubbio il finlandese, che la botta l’ha presa per davvero. Powerplay per l’Ambrì? Due minuti, o forse qualcosa di più? Niente di tutto questo, per gli arbitri non è successo nulla. Per fortuna che perlomeno Pesonen è andato a sangue, la multa per simulazione dovrebbe essere scongiurata.

tre “SEMPRE CON TE NOI SAREM…”
“… Ovunque di seguirem”, ma stavolta era troppo. È solito cantare così la Curva Sud dell’Ambrì Piotta, ma nell’ultima uscita alla Valascia il tifo organizzato biancoblù ha deciso di mettere in scena la protesta probabilmente più incisiva di tutte: quella fatta di striscioni chiari, silenzio totale durante il match e – per molti – anche la totale assenza dalla pista. Quasi una situazione di shock questa per la squadra leventinese, che tra mille disavventure in passato quasi mai si è vista voltare le spalle dai propri sostenitori più fedeli. Ora che Kossmann è stato allontanato, la mossa basterà per far tornare i gruppi organizzati alla Valascia? La risposta sabato, dove in tutti sperano in un derby infuocato e non giocato in un clima surreale.

quattro MORS TUA, VITA MEA
È questa la filosofia che stanno adottando diversi club europei, ben felici di vedere il Medvescak di Zagabria smantellare parte della propria squadra a causa delle incertezze attuali – playoff praticamente fuori portata – e future, con un probabile abbandono della KHL in favore della più modesta EBEL. Al “banchetto” parteciperà probabilmente anche l’Ambrì Piotta, che proprio nella formazione croata avrebbe trovato il coach ideale per traghettare la squadra sino a fine stagione. Gordie Dwyer sarà verosimilmente alla Valascia da mercoledì mattina, mentre altre “vecchie” conoscenze come Alexandre Giroux, Goran Bezina oppure Derek Smith potrebbero presto imitare Francis Paré (finito a Ginevra) ed accasarsi in altre squadre.

cinque LARGO A CHI HA PIÙ FIATO
Dopo una prestazione tutto sommato incoraggiante contro lo Zugo, l’Ambrì Piotta è letteralmente collassato a Langnau, passando la partita a guardare e rincorrere i tigrotti. Fiato corto? Questa è stata la spiegazione dell’assistente Dmitri Tsygurov sulle pagine de LaRegione, dove il russo ha affermato che una rosa con diversi “over 30” come quella leventinese fatica a tenere il ritmo degli avversari nella seconda partita del doppio turno. L’affermazione non è da sottovalutare, sia nell’analizzare la bontà della preparazione fisica, sia nel valutare l’impiego dei giocatori in organico ed il rifiuto totale di dare un’opportunità ai giovani di dimostrare il loro valore. Ora però si ricomincia con un nuovo coach… Chissà che le gambe non ricomincino a muoversi!


spuntilugano

uno BASTAVA CHIEDERE
Maxim Lapierre è stato uno dei giocatori più discussi nell’ultimo anno a Lugano, tra chi asseriva fosse semplicemente un agitatore da playoff e chi ne vedeva comunque delle qualità più ad ampio raggio. In questa stagione effettivamente non aveva ancora mostrato qualità che ne giustificassero un suo utilizzo regolare ma, partito Shedden, nelle prime due partite con Ireland alla transenna il canadese ha piazzato due reti da attaccante di razza. Di che vi stupite, chiederebbe Lapierre, in fondo basta chiedere e vi sarà dato…

due “MA COSA HO FATTO DI MALE?”
Schierato a sorpresa nella trasferta di Friborgo, Daniel Manzato ha dovuto dare forfait nel secondo periodo a causa di una discata ricevuta sulla fronte. Stordito, il portiere bianconero ha lasciato posto a Elvis Merzlikins, che ha portato a termine la sfida vittoriosa in terra burgunda. Quel che lascia basiti è l’incredibile sfortuna di Manzato in queste ultime due stagioni, nelle quali è stato letteralmente dilaniato dagli infortuni. Augurando a Manzato di rientrare al più presto, si spera che la fortuna giri finalmente anche per lui, professionista esemplare fermato dalla malasorte.

tre RIPARTIRE DALLE BASI
È vero che con Greg Ireland alla guida il Lugano ha disputato solo 4 partite, ma il tecnico canadese qualche miglioramento lo ha già messo in atto. E lo ha fatto (con meriti suoi, dei giocatori e in attesa di altre prove) partendo dalla difesa, vero tallone d’achille dell’era Shedden. Con l’ex coach in panca il Lugano ha subito 3,4 reti a partita, mentre nelle 4 di Ireland i bianconeri ne hanno subite solo 2 in media per ogni match. Lo ribadiamo, sono trascorse solo poche partite e i giochi duri devono ancora arrivare, ma è sicuramente un punto di partenza importante.

quattro SCOMMESSA VINTA SU TUTTA LA LINEA
Partito come vera e propria scommessa in arrivo dallo Zugo, Dario Bürgler ha pienamente superato ogni attesa, trovandosi a 4 punti dal suo record personale di punti in regular season con ancora 6 partite da disputare. Con 18 reti e 19 assist attualmente è il miglior marcatore svizzero del Lugano e il secondo dietro a Linus Klasen, e il suo bottino si spera non sia definitivo. Per ribadire la bontà dei suoi numeri basti ricordare che l’ultimo giocatore svizzero a raggiungere reti e superare i punti di Bürgler fu Kevin Romy nell’ormai lontana stagione 2011/12 con 18 reti e 21 assist.  Ecco finalmente l’attaccante svizzero che tanto si è cercato.

cinque PRECISO, PRECISISSIMO, FIN TROPPO
Nella vittoria a Friborgo per 5-2 Luca Fazzini è stato il protagonista con una doppietta, confermando il suo eccellente stato di forma. E dire che del primo gol del ticinese in pochi se ne sono accorti, a parte lo stesso Fazzini, Saikkonen e Lapierre. Nel silenzio generale si sono sentite distintamente delle urla di gioia dei giocatori sul ghiaccio, ma i tifosi bianconeri al seguito della squadra non hanno aperto bocca finché non hanno visto i protagonisti abbracciarsi. Motivo? La estrema precisione del tiro di Fazzini ha infilato il puck tra la parte superiore della rete e il palo orizzontale che fa da contorno alla gabbia, sparendo alla vista dei più. Di gol casuali da Fazzini non ne vedrete molti…

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