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Svizzera KO anche con la Russia, tre sconfitte alla Karjala Cup

I ragazzi di Patrick Fischer hanno condotto a lungo l’incontro, ma sono poi crollati nel terzo tempo concendendo quattro gol nel giro di cinque minuti

(PHOTOPRESS/Gian Ehrenzeller)

Svizzera KO anche con la Russia, tre sconfitte alla Karjala Cup

SVIZZERA – RUSSIA

2-6

(2-1, 0-0, 0-5)

Reti: 4’19 Shalunov (Gusev, Nesterov) 0-1, 14’49 Moser (Du Bois, Ambühl) 1-1, 19’34 Praplan (Haas, Schäppi) 2-1, 46’04 Kalinin (Grigorenko, Kraskovski) 2-2, 46’45 Nesterov (Gusev, Khafizullin) 2-3, 50’01 Nichushkin (Mozyakin, Kiselevich) 2-4, 51’08 Grigorenko (Kraskovski, Tokranov) 2-5, 59’47 Tkachyov (Mozyakin, Grigorenko) 2-6

Note: Hartwall Arena, 2’730 spettatori. Arbitri Rantala, Salonen; Elonen, Pesonen
Penalità: Svizzera 5×2′, Russia 4×2′ + 1×5′ + 1×10′

HELSINKI – La prima partecipazione della Nazionale svizzera alla Karjala Cup si è conclusa con un bilancio di tre sconfitte per la selezione di Patrick Fischer, che nel pomeriggio di sabato è stata battuta con il risultato di 6-2 dalla Russia, perdendo il contatto con il match nel terzo periodo.

I rossocrociati sono infatti stati a lungo in vantaggio grazie al 2-1 scaturito dal primo tempo, a risultato del gol d’apertura di Maxim Shalunov (nuova rete incassata in powerplay) e delle risposte di Simon Moser e Vincent Praplan, entrambi a segno in situazione di superiorità numerica.

Rispetto alla formazione superata venerdì dalla Cechia, coach Patrick Fischer è tornato a proporre Jonas Hiller tra i pali, mentre in difesa sono state apportate alcune modifiche alle coppie – Fora ha continuato a giocare con Maurer – con Samuel Kreis che è stato inserito nel lineup per completare un assetto a otto difensori.

Sul fronte offensivo invece Ambühl è stato impiegato al centro, mentre Gregory Hofmann ha giocato nuovamente con due zurighesi, ma stavolta con il bianconero ed Herzog c’era al centro Schäppi.

Il match si è poi sviluppato con un periodo centrale privo di segnature, ma nel terzo tempo la Svizzera è crollata a causa di un blackout che ha permesso ai russi di andare a segno due volte nel breve volgere di 41 secondi, così come di trovare la via della rete addirittura in quattro circostanze nel giro di cinque minuti.

Un paio di penalità non hanno aiutato gli elvetici nel tentativo di riaprire la contesa, che si è chiusa con un’ultima rete russa ad una manciata di secondi dalla terza sirena.

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