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Ambrì Piotta

Un episodio che fa arrabbiare e nuovi rimpianti per un vivo Ambrì

I biancoblù forniscono una prova positiva con lo Zugo, che da metà gara ha però messo una marcia in più. L’Ambrì subisce un’altra rimonta, ma fa discutere il 2-2

Un episodio che fa arrabbiare e nuovi rimpianti per un vivo Ambrì

AMBRÌ – ZUGO

2-3

(2-0, 0-0, 0-2; 0-1)

Reti: 1’29 Bürgler 1-0, 19’44 Pestoni (Fora, Zwerger) 2-0, 45’53 Herzog (Müller, Lander) 2-1, 51’24 Kovar (Hansson, Simion) 2-2, 61’14 Kreis (Lander, Müller) 2-3

Note: Gottardo Arena, 4’516 spettatori
Arbitri: Stolc, Urban; Cattaneo, Duc
Penalità: Ambrì 5×2′, Zugo 6×2′

Assenti: Giacomo Dal PianCedric HächlerPatrick IncirJoel NeuenschwanderZaccheo DottiMatt D’Agostini (sovrannumero), Stefan Müller (Rockets)

AMBRÌ – Anche stavolta qualcosa è andato storto per l’Ambrì Piotta, e nell’occasione è stata davvero questione di centimetri. A tener banco al termine della sfida contro lo Zugo è naturalmente la decisione degli arbitri di accordare il gol valso il 2-2, a risultato di un tiro al volo di Kovar parato con il guantone da Conz.

Se da una parte la logica vuole che il disco verosimilmente abbia effettivamente superato la linea di porta – anche perché il puck, pur essendo nel guantone, non può evaporare – , dall’altro gli arbitri erano chiamati ad ammettere che dalla visione del video era impossibile stabilire con assoluta certezza la posizione del disco.

Le supposizioni non fanno parte del regolamento, a maggior ragione se portano addirittura a ribaltare la decisione avvenuta in pista, e per questo l’Ambrì ha avuto tutto il diritto di protestare su un episodio di centrale importanza.

D’altronde di precedenti ce ne sono a bizzeffe, molti dei quali hanno visto il guantone del portiere andare ancor più platealmente oltre la linea di porta, ma il gol praticamente non viene mai dato. Non perché si crede che il puck non sia entrato, ma semplicemente perché il regolamento chiede una prova visiva conclusiva. Le immagini televisive nell’occasione non hanno dato alcuna certezza, tanto più che la visuale sopra la gabbia non deve venir utilizzata perché il disco non era sul ghiaccio, e dunque un’esatta interpretazione della prospettiva è impossibile.

Ecco, questo era il classico “elefante nella stanza” da affrontare immediatamente ed archiviare, così da poter passare al resto, che non è stato affatto male. L’Ambrì Piotta ha infatti disputato una buona partita, si è dimostrato vivo ed “in salute” nonostante una situazione in classifica sempre più complicata, ed ha saputo portare sul ghiaccio argomenti validi per almeno metà dell’incontro.

Certo, va ammesso che lo Zugo – al primo impegno dopo pausa e quarantena – non era logicamente nella sua forma migliore, ma i biancoblù hanno giocato con voglia di riscatto ed anche con una testa un po’ più leggera, trovando immediatamente il gol con Bürgler e poi il raddoppio grazie a Pestoni ai margini del primo tempo.

Il rammarico principale per i leventinesi va però paradossalmente cercato proprio nel loro momento migliore, quando sono sì arrivate due reti, ma nell’arco del quale sono anche state sciupate diverse chance per incrementare lo scarto. Quegli otto minuti di powerplay nella sola frazione iniziale non sono infatti stati sfruttati, ed anche nel periodo centrale – nonostante delle fasi in inferiorità – la squadra di Cereda ha avuto sul bastone le opportunità per punire uno Zugo ancora un po’ imballato.

L’innesto di Steve Moses ha in questo senso dato degli stimoli positivi, con l’americano tra i giocatori più dinamici dei suoi nonostante la lunga inattività, ma come lui anche l’intero Ambrì è un po’ calato alla distanza. Già nel periodo centrale lo Zugo ha infatti cercato di alzare il ritmo, intento poi portato a compimento in un terzo tempo in cui i campioni in carica hanno preso in mano le redini dell’incontro.

Il bilancio di 36 tiri a 13 che ha caratterizzato il match dalla prima pausa in avanti testimonia il cambio di ritmo, ma è anche importante considerare come l’Ambrì non sia mai andato realmente in affanno, con anzi Pestoni e compagni che hanno gestito abbastanza bene gli affondi degli avversari.

Sicuramente una volta incassato il primo gol una certa flessione a livello mentale la si è vista – si parla pur sempre di una squadra che aveva vinto solamente tre delle precedenti 15 partite – ed indubbiamente il pareggio è stato un boccone amaro da ingoiare, mentre lo Zugo a livello di leadership ha mostrato un piglio più marcato e che alla fine è stato decisivo.

L’Ambrì ha insomma giocato una buona partita, ha mostrato cose positive ed ha tratto giovamento dall’inserimento di Moses – che al fianco dell’amico Regin ha combinato qualche giocata interessante – ma il bottino finale di un solo punticino è troppo magro per essere soddisfacente. La pendenza verso il decimo posto è insomma sempre più ripida, e con episodi come quelli di martedì i biancoblù si sono nuovamente ritrovati a scalare controvento.


IL PROTAGONISTA

Inti Pestoni: È il giocatore che più spicca sull’arco di tutto l’incontro. Il suo match è particolarmente intraprendente nella prima metà, quando segna un gol e colpisce in pieno un palo, ed in generale è con il ticinese in pista che l’Ambrì riesce a prendere maggior ritmo per martellare dalle parti di Genoni. Con quasi 19 minuti di ghiaccio è l’attaccante più utilizzato da Cereda.


GALLERIA FOTOGRAFICA


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HIGHLIGHTS

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