PRAGA – Un rabbuiato Tristan Scherwey è alla sua seconda medaglia d’argento. Quale sconfitta fa più male? Quella del 2018 o questa?
“Nel 2018 avevo l’impressione che c’era pure la volontà di vincere, ma c’era comunque soddisfazione per aver ottenuto il secondo posto. Stavolta invece non è così. Volevamo vincere, ci credevamo e ci abbiamo creduto sino alla fine. Mi tolgo il cappello di fronte ai nostri leader che sono stati forzati nei minuti finali. Noi dalla panchina abbiamo cercato di spingerli e mostrare loro che ci credevamo. Il risultato fa male, ma il percorso è stato incredibile. Siamo stati un gruppo così solido. È stato un torneo splendido, ma la delusione è immensa”.
Si sono comunque poste le basi per ritentare in futuro e finalmente compiere l’ultimo passo che è mancato nel 2013, 2018 e quest’anno?
“Arrivare in finale non è mai scontato, tutto deve incastrarsi alla perfezione. Ad esempio contro il Canada, seppure in vantaggio per 2-0, è stata una battaglia sino all’ultimo. Bisogna avere volontà e anche un po’ di fortuna. È troppo presto ora per parlare del futuro, tra un po’ di tempo potremo pensare a un nuovo attacco all’oro, adesso è prematuro”.
Come Scherwey anche Nico Hischier è deluso…
“Una partita equilibrata tra due squadre che hanno giocato in maniera strutturata. È stato così difficile per entrambi i team creare occasioni pericolose. I cechi sono stati bravi a sfruttare una gran bella giocata su ingaggio”.
Insomma, davvero un peccato…
“Certo, un gran peccato, sapevamo di avere la squadra per arrivare in fondo, ci credevamo, ma lo sport è così”.
È stato comunque divertente giocare contro la Cechia e i suoi 17mila tifosi?
“In ogni caso, una finale non la si gioca ogni giorno, ma non abbiamo ottenuto il risultato sperato e quindi è frustrante”.
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