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Interviste

Niederreiter: “L’hockey svizzero va nella giusta direzione, si dà tutto per giocare in Nazionale”

L’attaccante dei Winnipeg Jets dovrà essere uno degli esempi da seguire: “Giocare il Mondiale con la Svizzera è sempre nelle mie ambizioni. A Riga ho trovato un gruppo con tante facce nuove, è una sfida stimolante”

RIGA – Solamente un paio di allenamenti separano la Nazionale svizzera dal debutto al Mondiale di Riga, e tra chi è curioso di scoprire le potenzialità di questo gruppo c’è anche l’attaccante Nino Niederreiter, che dopo quattro anni tornerà a vestire la maglia rossocrociata.

“È bello tornare a respirare l’aria della Nazionale, la squadra è composta da tante facce nuove e ci sono diversi giocatori con cui non sono mai sceso sul ghiaccio prima”, ci ha raccontato l’ala dei Winnipeg Jets. “È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho giocato nelle piste grandi e sono eccitato all’idea di vivere questo Mondiale. È un gruppo nuovo ed un’esperienza sicuramente stimolante”.

L’ultima volta che ti abbiamo visto con la Nazionale era a Kosice nel 2019, tante cose sono successe nel frattempo…
“Indubbiamente, l’hockey svizzero sta cambiando e si sono fatti tanti passi nella giusta direzione, ma al contempo bisogna essere consapevoli che il percorso per arrivare al top è ancora lungo… Basti vedere cosa riescono a fare i paesi scandinavi, che considero al vertice dell’hockey europeo. C’è insomma da lavorare, ma il movimento elvetico è sui binari giusti e bisogna sottolineare le tante cose positive raggiunte di recente”.

Patrick Fischer ed il suo staff stanno infatti portando avanti da anni un lavoro in una precisa direzione..
Sì, e questo è davvero importante. Tutti i giocatori che fanno parte del giro della Nazionale sanno che nessun posto e nessun ruolo è assicurato, ed io stesso sono consapevole di questo. In spogliatoio ci sono ragazzi che hanno lavorato duro per diverse settimane con l’obiettivo di convincere lo staff a portarli a Riga, e tutti devono guadagnarsi il ghiaccio. Inoltre adesso tutti i giocatori vogliono assolutamente disputare il Mondiale e danno il massimo per esserci, mentre dieci anni fa – bisogna essere onesti – non era così. È un onore poter far parte di questa squadra”.

Le aspettative sulla Nazionale svizzera sono sempre alte, con che prospettive guardi al torneo?
“Sappiamo che non ci saranno avversari facili. La cosa fondamentale sarà non prendere nessuno alla leggera, in pista ci troveremo confrontati con tanti buoni giocatori e prima di guardare avanti dovremo fare bene nel girone di qualificazione. Siamo tutti consapevoli di avere un buon gruppo, e tutto è possibile, ma dobbiamo prendere le cose giorno per giorno”.

Sei uno dei rinforzi arrivati dalla NHL, percepisci un po’ di responsabilità in più in questo senso?
“Sì e no. La cosa principale per noi giocatori che veniamo dalla NHL è quella di spingere al massimo, cercando di avere un influsso positivo su tutti gli altri. L’unico modo di essere un leader è quello di rappresentare un buon esempio, ed è così che vogliamo approcciare questo torneo. Dobbiamo essere sicuri che il resto della squadra ci segua, anche perché si lavora tutti assieme e ad un certo punto potremmo essere noi ad avere bisogno di una mano”.

Hai vissuto tante situazioni diverse nell’ultima stagione, pensando anche al trade ai Jets. L’energia per la Nazionale però non ti manca…
“Assolutamente. Poter giocare per la Nazionale resta una di quelle ambizioni che si hanno sin da bambino, dunque appena ho l’opportunità di venire a dare una mano non dico mai di no. Inoltre ho quasi 31 anni, non si sa mai quante altre chance ci saranno di competere in un torneo come questo”.

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