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Interviste

McSorley: “Sarà un Lugano duro da affrontare, faremo di tutto per puntare al titolo”

Il canadese dopo il primo allenamento: “I nuovi innesti si stanno integrando alla perfezione, ora si tratterà di trovare lo stile giusto per questo gruppo. Josephs? Diventerà un grande nome, dategli tempo e tanti si dovranno ricredere”

LUGANO – È già un personaggio unico, Chris McSorley. Il nuovo coach del Lugano ha iniziato ufficialmente il suo lavoro con i bianconeri nella giornata di lunedì, ed il canadese ha subito messo l’accento su competitività e ritmo nel primo allenamento con la squadra.

“È stata un’ottima prima giornata. È bello tornare sul ghiaccio ed ho trovato subito un ottimo gruppo di ragazzi, in buona forma grazie al lavoro del nostro staff”, ha commentato McSorley. “L’attitudine è quella giusta, non vediamo l’ora di vivere questa stagione, ma come prima cosa ci vogliamo concentrare sul lavoro quotidiano”.

Ora finalmente si torna sul ghiaccio dopo tanto lavoro fatto in estate…
“La persona che ha fatto più lavoro di tutti in questo periodo è stato Domenichelli, ed oggi possiamo gustarci i frutti del suo lavoro nell’assemblare la squadra. I nuovi innesti sono ottimi e si stanno integrando molto bene, ora dal punto di vista del coaching è nostro compito trovare lo stile di gioco giusto per questo gruppo. Sicuramente vogliamo puntare sull’intensità, con tanto forecheck ed una presenza importante di fronte alle porte… Il Lugano sarà una squadra dura da affrontare”.

Com’è stato entrare in uno spogliatoio diverso da quello del Ginevra?
“Ho detto ai ragazzi che ero nervoso pure io in questa prima mattinata. Per me questa è una ripartenza e la possibilità di costruire qualcosa con tante facce nuove, dunque ci tengo molto a fare un buon lavoro. Ora però il primo allenamento è agli archivi e possiamo iniziare tutti a lavorare assieme”.

Della tua squadra spicca soprattutto la difesa…
“Il reparto è sicuramente attrezzato. Abbiamo dei difensori forti, mobili e che si prenderanno delle grandi fette di ghiaccio. I nostri elementi in retrovia sapranno far uscire il disco dal terzo e dare il via al gioco di transizione, così da permettere agli attaccanti di fare il loro lavoro… Con l’arrivo di Alatalo, Müller e Guerra possiamo contare su innesti che ci permetteranno di mandare in pista la squadra con tante opzioni diverse”.

Nel reparto difensivo troviamo anche Loeffel, che però sappiamo partirà a fine stagione…
“Ho già allenato Loeffel in passato, anche in quel periodo in cui aveva deciso di lasciare Ginevra per venire a Lugano. Lui è un ragazzo molto professionale e darà il 100% ogni giorno, e non vedo questa situazione diventare un problema… Il nostro obiettivo quest’anno è vincere il titolo e vogliamo giocarci tutte le carte a disposizione. So che in questo senso Roman darà tutto sé stesso”.

Il quartetto stranieri è stato completato da Josephs, scelta che alcuni tifosi non hanno accolto con particolare entusiasmo…
“Dategli un mese di tempo, e Josephs sarà anche lui un grande nome. Tutti partono dal basso, ma l’unica cosa di cui ha bisogno questo giocatore è l’opportunità di giocare e questo è un elemento che davvero volevamo… Non si tratta di qualcuno preso all’ultimo minuto, lo abbiamo identificato come l’uomo giusto dopo quanto aveva portato alla squadra la scorsa stagione. Dategli un po’ di tempo e la gente inizierà a vedere il suo contributo e quanto lotterà per il collettivo, porterà esattamente gli elementi che questo gruppo ha bisogno e sono sicuro che i tifosi capiranno velocemente che questa è stata una buona decisione”.

La scorsa stagione il Lugano non aveva un capitano, è un ruolo che ritieni importante assegnare nella tua squadra?
“Sicuramente l’intenzione del club è quella di avere un capitano entro la fine del training camp. Siamo concentrati sul solidificare la direzione in cui la squadra vuole andare, dunque in questa fase si tratterà di un processo da portare avanti giorno dopo giorno… Non sarà semplice, perché in spogliatoio ci sono almeno cinque giocatori che potrebbero facilmente portare la C sul petto, dunque ci aspetta una decisione difficile. Vogliamo però trovare la persona giusta, perché questa è una scelta a lungo termine”.

Pensi che la rosa abbia bisogno di ulteriori innesti sul fronte offensivo?
“Attualmente abbiamo 16 attaccanti, e nell’ottica di eventuali innesti ho imparato – anche grazie all’evoluzione dell’hockey svizzero – a non guardare più il passaporto di chi si aggiunge al gruppo. Credo però che il pubblico non abbia ancora realizzato quanto siano promettenti i nostri giovani giocatori, dunque vogliamo prima dare a questi elementi tutte le opportunità necessarie per sfruttare il loro potenziale. Ci vogliono sempre un paio di mesi per trovare il ritmo, e con un po’ di fiducia da parte dello staff penso che avremo delle sorprese positive già durante il traning camp”.

La vostra estate sarà caratterizzata dalla CHL, una bella opportunità di giocare subito delle partite con una certa rilevanza…
“Sicuramente alzerà il livello della squadra. Quelle che incontreremo sono tra le squadre migliori d’Europa e non c’è alcuna possibilità di approcciare queste sfide come fossero delle amichevoli. In CHL non c’è nulla di amichevole e per noi sarà un’ottima opportunità per mettere a punto il gioco e prepararci all’inizio del campionato. Partecipare a questo torneo inoltre è un onore e daremo il nostro meglio”.

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