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Il Lugano tocca il fondo facendosi maltrattare a Langnau

I bianconeri escono sotto un pesante 6-1 dalla Ilfis e restano ancora a secco dall’esordio di Gianinazzi. In arrivo un nuovo assistente per completare lo staff

Il Lugano tocca il fondo facendosi maltrattare a Langnau

LANGNAU – LUGANO

6-1

(2-0, 3-0, 1-1)

Reti: 4’19 Pesonen (Michaelis, Saarijärvi) 1-0, 17’43 Michaelis (Schilt, Lapinskis) 2-0, 28’43 Schmutz (Huguenin, Lepistö) 3-0, 34’57 Michaelis (Saarela, Pesonen) 4-0, 36’43 Pesonen (Saarela, Saarijärvi) 5-0, 42’05 Saarela (Michaelis, Saarijärvi) 6-0, 55’06 Morini (Fazzini) 6-1

Note: Ilfishalle, 4’702 spettatori
Arbitri: Mollard, Kaukokari; Wolf, Gurtner
Penalità: Langnau 4×2′, Lugano 6×2′ + 1×5′ + 1×20′

Assenti: Marco MüllerCalle AnderssonDaniel CarrJulian WalkerStephane Patry (infortunati), Mikko Koskinen (ammalato), Yves StoffelJari NäserAlessandro VillaDavide FadaniGianluca Cortiana (Rockets)

LUGANO – Si è scelto di percorrere una determinata strada, lo si è fatto accollandosi tutti i rischi del caso e la consapevolezza che sarebbe stato un percorso difficile e anche inesplorato. Si è scelto quindi di passare anche per serate come quella di Langnau, dove il Lugano è incappato in una di quelle partite da incubo che ha ricordato certe figuracce d’altri tempi.

Ma di questo non possiamo e non vogliamo incolpare Luca Gianinazzi, che nel tracollo della Ilfis potrà pure avere le sue colpe, ma la squadra che si è vista sul ghiaccio è sembrata completamente in balia degli eventi, assolutamente incapace di cambiare il corso della partita, di trovare o di crearsi lo spunto giusto che avrebbe potuto cambiarne lo svolgimento.

Non ha potuto farlo il Lugano perché oltre che essere nel periodo confusionario di un cambio di gestione e di mentalità, la squadra bianconera è priva della personalità e delle giocate che dovrebbero arrivare dai giocatori di più classe e maggiormente rappresentativi.

(PostFinance/KEYSTONE/Marcel Bieri)

Se su Kaski abbiamo quasi perso le speranze di un minimo sussulto, ci sono altri giocatori che non portano praticamente nulla alla causa al momento, come Connolly ad esempio, spesso anche irritante, o altri che semplicemente sono in un periodo di assoluto anonimato, come Fazzini, Arcobello o Thürkauf. Granlund lotta, cerca la giocata, non molla mai, ma anche lui come quasi tutta la squadra manca di esplosività, di scatto e di potenza, lacune figlie probabilmente – più che della preparazione estiva – dei famosi allenamenti quotidiani sul ghiaccio che per mesi sono stati alquanto “morbidi” e rilassanti.

Non stupisce quindi che nelle partite di un weekend il Lugano abbia retto sul piano del ritmo solamente per un paio di tempi, andando in affanno ogni qual volta il Langnau (e venerdì il Friborgo) lo costringeva a rincorrere il disco, commettendo errori (orrori) davanti a Schlegel e Fatton praticamente a ogni cambio.

Messo in pista con diversi cambi al line up, il Lugano di nuovo ha mostrato delle differenze nell’impostazione delle azioni, ma tra mancanza di ritmo, di attenzione e probabilmente ora anche di fiducia, le azioni partite dal proprio terzo ed arrivate a destinazione alla Ilfis si possono contare sul palmo di una mano, facendo risaltare il Langnau come uno spauracchio imbattibile.

Nell’Emmental il Lugano ha toccato il fondo di questo autunno di inizio campionato, ma pur dura che sia, il club bianconero ora è obbligato a continuare su questa strada mettendo Luca Gianinazzi nelle migliori condizioni per lavorare e accorciare i tempi di adattamento, e in questo caso possiamo affermare che dovrebbe venire completato il suo staff con un nuovo assistente (in arrivo da fuori) che potrà essere a disposizione nei prossimi giorni.

Anche perché per il coach ticinese le cose sembrano farsi più difficili ogni giorno che passa e il 29enne dovrà essere bravo soprattutto sul piano psicologico, per non farsi sfuggire di mano definitivamente una situazione già scivolosa in partenza e poter continuare con il suo lavoro sperando che prima o poi possa portare i suoi frutti.

Dopo aver assistito alla prova del Lugano a Langnau potrebbe apparire difficile diventare fiduciosi sugli sviluppi nel corto periodo, e molto dipenderà dalle capacità e dalla velocità dei giocatori nell’adattarsi al nuovo corso. Ma la via è stata intrapresa, starà anche al club monitorare e gestire la situazione in modo che porti i suoi frutti il più presto possibile, perché un Lugano penultimo in classifica è qualcosa di impresentabile.


IL PROTAGONISTA

Marc Michaelis: Il nazionale tedesco ha giocato una partita totale contro il Lugano, segnando di persona due reti e servendo due assist ai compagni, distinguendosi sia a cinque contro cinque che in power play. Personalità ed energia al servizio della squadra hanno fatto la differenza, con i bianconeri che non hanno mai trovato una vera risposta per fermarlo nelle sue iniziative.


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