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Lugano

Il Lugano incassa e poi reagisce, Losanna piegato 7-4 alla Resega

LUGANO – LOSANNA

7-4

(2-2, 1-1, 4-1)

Reti: 00’58 Leblanc 0-2, 1’26 Pesonen (Ryser) 0-2, 16’45 Klasen (Martensson) 1-2, 19’24 Brunner (Klasen, Ulmer) 2-2, 20’59 Hofmann (Filppula, Brunner) 3-2, 24’58 Pesonen (Ryser, Stalder) 3-3, 46’35 Pettersson (Martensson, Chiesa) 4-3, 51’25 Bertaggia (Sannitz) 5-3, 58’00 Froidevaux (Deruns) 5-4, 58’08 Brunner (Hofmann) 6-4, 59’59 Bertaggia (Walker, Kienzle) 7-4

Note: Resega, 6’415 spettatori. Arbitri Küng, Wiegand; Borga, Hubbenberger
Penalità: Lugano 2×2’, Losanna 4×2′

LUGANO – Se fate gli allenatori, una partita del genere non potrà mai piacervi. E anche se foste dei tifosi, potreste accontentarvi delle molte reti segnate e dei ribaltamenti, ma a livello qualitativo, tecnico e tattico, la sfida della Resega ha lasciato alquanto desiderare.

Di positivo per i bianconeri ci sono comunque diversi argomenti, a partire dal fatto che questa è stata l’ottava vittoria consecutiva in casa, passando poi per l’aggancio alla parte alta della classifica (pur con più partite giocate) arrivando poi alle reti ritrovate da parte di Klasen e Brunner.

Questi i fattori contestuali della partita tra bianconeri e biancorossi, ma volendo trovare all’interno del match qualcosa di positivo, si può parlare assolutamente della reazione avuta dopo quell’incredibile 0-2 iniziale (un minuto e mezzo, due tiri, due gol) che avrebbe potuto ammazzare chiunque ma non lo ha fatto con gli uomini di Shedden. Una reazione non sempre lucida e condita da diversi errori, ma continua, incassando pure due reti (il 3-3 e il 5-4) che avrebbero potuto far male, di nuovo.

Senza l’ammalato Stapleton – sostituito da un evanescente Filppula – i bianconeri hanno denotato la convinzione di voler essere padroni in casa propria, cercando di tenere il pallino del gioco nonostante l’organizzato Losanna ostentasse il solito e pragmatico catenaccio dopo ogni rete segnata.

Il Lugano, già in difficoltà da par suo per altri motivi, ha faticato tremendamente a trovare soluzioni ariose e dirette verso la porta di Huet, e solo a sprazzi la difesa ospite ha vacillato pesantemente. Dischi persi, passaggi telefonati o imprecisi e una certa tendenza a sbagliare le sovrapposizioni non avranno di certo fatto felice Shedden, ma Brunner e soci hanno perlomeno compensato con il carattere, la pazienza e la capacità di andare a rete.

Sì, perché se sotto la passata gestione tecnica il Lugano faceva fatica a tramutare le occasioni in rete, va detto che questa squadra è diventata più cinica, furba e capace di trasformare in reti una moltitudine di occasioni, tramutando finalmente il potenziale offensivo in punti. Contro il Losanna sono andati a rete tutti i primi tre blocchi, e se il quarto è rimasto all’asciutto, bisogna riconoscergli l’ottimo lavoro fatto per gran parte dell’incontro.

Di questa vittoria occorre comunque saper prendere tutto, l’entusiasmo della vittoria e la posizione in classifica, le reti segnate, ma anche quelle incassate, e a un mese dai play off, certi segnali non sono preoccupanti ma devono essere presi dei correttivi.

Entrare in pista e subire due reti sulle prime due incursioni ospiti non può essere accettabile, anche se poi questo ha confermato la capacità di raddrizzare partite nate male, ma in casa occorrerà la capacità di gestione. Di nuovo (e non ci aspettavamo miracoli) il power play ha fatto cilecca, con la sola rete di Klasen, ed ecco che un esercizio del genere può, o meglio deve, diventare l’arma decisiva quando le partite si addormentano come nel periodo centrale di domenica.

Ai play ff manca poco, il Lugano ci può arrivare in ottima salute e ci sono sia il tempo che la tranquillità per apporre gli aggiustamenti.  Ma occhio, perché quello su cui si deve lavorare può essere decisivo quando i giochi si faranno veramente duri.

fattore2

REAZIONE IMMEDIATA: Dopo quel micidiale 0-2 incassato sui primi due tiri losannesi, qualcuno avrebbe potuto pensare al tipico pomeriggio storto, invece il Lugano non si è fatto prendere dal panico e ha reagito subito.

Trascinato dai suoi leader che lo hanno rimesso in carreggiata ancora nel primo tempo, il gruppo di Shedden ha operato poi il sorpasso decisivo quando il Losanna ha tentato di rientrare, mostrando carattere e voglia di imporsi.

Brunner sembra stia ritrovando le sensazioni migliori, così come Klasen, mentre Pettersson, Bertaggia e Hofmann non si vogliono fermare. Certo che così è tutto più facile, ecco perché è un peccato doversi dannare tanto l’anima per una partenza falsa.

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