DAVOS – KÄRPÄT OULU
4-3
(1-0, 3-2, 0-1)
Reti: 01’29 Tambellini (Corvi, Lennström) 1-0, 22’19 Knak (Ambühl, Egli) 2-0, 24’56 Palve (Kessler) 3-0, 27’53 Hermonen (Mäenalanen) 3-1, 28’40 Corvi (Tambellini, Lennström) 4-1, 39’26 Virta (Mäenalanen, Melnick) 4-2, 47’09 Virta (Kovarcik, Pokka) 4-3
Penalità: Davos 2×2 + 1×5 + 1×20, Kärpät 1×2
DAVOS – Ha rischiato parecchio nel finale, fino all’ultimo decimo di secondo, ma alla fine il Davos ha compiuto fin qua la sua parte di missione e approda in semifinale, dove affronterà il Friborgo.
I grigionesi si sono fatti preferire per almeno metà partita ai ragazzi di Ville Mäntymaa, costruendosi il vantaggio di tre reti – per due volte – grazie soprattutto a una maggior efficacia e alle maggiori soluzioni derivanti da una formazione rinforzata.
I finlandesi non sono però stati a guardare, hanno costruito azioni a intervalli regolari con buona tecnica di transizione e Hollenstein non è certo stato uno spettatore passivo dell’incontro. La differenza però l’hanno fatta la capacità degli uomini di Josh Holden di arrivare maggiormente al tiro e da posizioni migliori – anche se sul 4-1 c’è un forte sospetto di offside non ravvisato dalla panchina finlandese – e anche da un portiere, il citato Hollenstein più efficace di Karhunen sull’altro fronte.
L’ex portiere tra gli altri anche dell’Ambrì Piotta è stato sostituito proprio dopo il quarto gol, e dall’arrivo sul ghiaccio di Westerholm qualcosa è cambiato, non necessariamente per meriti suoi diretti anche se ha saputo fare il suo. È cambiato qualcosa nel senso che il Davos – privo di Zadina dal secondo periodo – ha cominciato a speculare su quel vantaggio, si è “rimpicciolito” troppo verso la propria porta e il Kärpät ne ha approfittato per mettere della pressione che fino a lì non era riuscito a mettere, con quel gol in shorthand del 3-1 un po’ estemporaneo.
Fondamentale per rinfrancare i finlandesi è stato trovare il gol del 4-2 di Virta in prossimità della seconda sirena in un power play di cinque minuti contestati per la carica di Gross – con un incrocio dei pali colpito a pochi decimi dalla sirena – e con un Davos a cui è venuto il classico braccino e ha pasticciato parecchio in costruzione, ancora Virta ha saputo insinuare grossi dubbi ai padroni di casa con il 4-3.
Hollenstein però ha tenuto, nonostante i brividi portati dal solito Virta, Kovarcik e Tardif, e nemmeno sullo sforzo finale in sei contro cinque i finlandesi hanno saputo trovare le armi per pareggiare un confronto che a quel punto sarebbe potuto andare da entrambe le parti.
Lunedì il Davos affronterà il Friborgo in semifinale, i dragoni saranno riposati, mentre i grigionesi potrebbero risentire del ritmo della partita in più giocata rispetto al Gottéron, con la speranza di poter recuperare Zadina per i giochi che contano.
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