L’inizio della stagione 2023/24 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le squadre che compongono il massimo campionato svizzero.
Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.
BIENNE
La rosa 2023/24
PORTIERI
Harri Säteri (🇫🇮), Joren van Pottelberghe
DIFENSORI
Luca Christen, Noah Delemont, Beat Forster, Robin Grossmann, Alexander Yakovenko (🇷🇺), Viktor Lööv, Yannick Rathgeb, Yanick Stampfli, Yanik Burren, Ville Pokka (🇫🇮)
ATTACCANTI
Damien Brunner, Luca Cunti, Ian Derungs, Gaetan Haas, Luca Hischier, Fabio Hofer, Liekit Reichle, Tino Kessler, Mike Künzle, Jesper Olofsson (🇸🇪), Toni Rajala (🇫🇮), Jere Sallinen (🇫🇮), Elvis Schläpfer, Ramon Tanner, Mattheo Reinhard, Aleksi Heponiemi (🇫🇮)
È stato un sogno infranto quello del Bienne, sconfitto in finale dalla corazzata del Ginevra. Due squadre diverse, quelle che si sono sfidate per il titolo, con i seeländer arrivati finalmente all’atto conclusivo dopo un lungo percorso dalla promozione del 2008 a oggi, con una crescita costante ed equilibrata, aiutati anche dalla Tissot Arena a stabilizzarsi tra le migliori squadre del campionato.
La squadra giallorossa è stata costruita e modellata dalla sapienza e dall’equilibrio di Antti Törmänen e Martin Steinegger dopo la base messa prima da Heinz Ehlers nell’anno della promozione e da Kevin Schläpfer prima del coach finlandese.
In tutto questo il Bienne è arrivato ad oggi con una squadra che si è guadagnata la sua prima finale con forse un solo vero top player di primissima fascia, il portiere Harri Säteri, ma tenuto in piedi da tutta un’impalcatura fatta di ottimi giocatori, con qualità e profondità distribuite in maniera quasi impeccabile.
La forza del Bienne sta proprio in questo equilibrio, l’aver costruito una squadra che negli anni “sa andare da sola” e che pur dovendo cambiare qualche giocatore anche importante qua e là può garantire una continuità di rendimento ai vertici ancora per anni, proprio grazie a una grande programmazione – e la pazienza dell’attesa – nel costruire reparto per reparto, sostituendo in maniera intelligente e indolore le varie pedine uscite dalla scacchiera.
Il vero punto interrogativo, l’unico a dire il vero ma fondamentale, sarà capire come la squadra reagirà all’assenza di Antti Törmänen, costretto a fare un passo indietro per i suoi noti motivi di salute. Il commiato – che tutti ci auguriamo temporaneo – del coach finlandese ha colpito molto tutto l’ambiente e non sarà sul nuovo allenatore Petri Matikainen che si concentreranno i dubbi, ma semmai proprio sulla capacità del gruppo di assorbire l’urto e trasformarlo in una nuova motivazione.
Matikainen ha al suo attivo due medaglie d’argento in Liiga alla guida degli Espoo Blues e due titoli di campione con il Klagenfurt (uno in EBEL e quello della stagione scorsa in ICEHL), e dopo una buona esperienza tra Finlandia e Austria ha davanti a sé una sfida di quelle molto difficili, ma il suo nome sembra tutt’altro che scelto a caso dopo una lunghissima ricerca.
ARRIVI
Yanik Burren (D, Ambrì Piotta)
Liekit Reichle (F, GCK Lions)
Ian Derungs (F, Ajoie)
Ville Pokka (D, Färjestad BK)
Aleksi Heponiemi (F, Florida Panthers)
PARTENZE
Etienne Froidevaux (F, ritiro)
Simon Rytz (G, ritiro)
Noah Schneeberger (D, Davos)
STRANIERI
Viktor Lööv (D, 🇸🇪)
Alexander Yakovenko (D, 🇷🇺)
Jesper Olofsson (F, 🇸🇪)
Toni Rajala (F, 🇫🇮)
Jere Sallinen (F, 🇫🇮)
Harri Säteri (G, 🇫🇮)
Ville Pokka (D, 🇫🇮)
Aleksi Heponiemi (F, 🇫🇮)
Il vero colpaccio la direzione sportiva del Bienne lo ha fatto la scorsa estate ingaggiando Harri Säteri (addirittura da “rimpiazzo” per Olkinuora) un portiere di altissima affidabilità, capace di mantenere un rendimento incredibilmente regolare (92,3% di parate in regular season, 92,2% nel postseason) e capace di prendersi ben nove shutout, di cui due nei playoff.
Con il rientro di Van Pottelberghe inoltre – che nei playoff ha infilato qualche bella prestazione – il finlandese potrà dosare meglio le forze, formando una coppia affidabile con il 26enne rossocrociato, rimanendo potenzialmente tra i top tre assoluti del campionato.
Con pochi ritocchi la difesa è rimasta quasi immutata, con l’ingaggio di Ville Pokka a sostituire l’infortunato e di lunga degenza Viktor Lööv, un giocatore comunque spesso sottovalutato, ma con il finlandese arriva nel reparto un giocatore intelligente e duttile, solido difensivamente e capace comunque di impostare, una caratteristica che viene chiesta a tutti i difensori nel sistema giallorosso.
Tra gli svizzeri è interessante l’ingaggio di Yanik Burren dall’Ambrì Piotta, che numericamente sostituirà Noah Schneeberger ma sperando in un rilancio potrebbe rivelarsi una pedina molto importante data anche l’età di 26 anni, mentre il resto del reparto rimane praticamente invariato, poggiandosi sull’esperienza di Grossmann e Forster e la brillantezza dei vari Delémont e Rathgeb, con Yakovenko leader “silenzioso” ma rivelatosi spesso fondamentale e anche lui piuttosto sottovalutato.
Il sistema difensivo del Bienne rimane uno dei più collaudati della lega, soprattutto con un box play molto efficace che è arrivato all’82,5% in regular season, seppure con una flessione nei playoff, ma i difensori sono comunque coinvolti molto nella fase offensiva, anche se le reti “da dietro” rappresentano solo il 14% del totale.
Una grande omogeneità è invece rilevabile in attacco, un reparto guidato dalle solite sicurezze degli stranieri come Rajala, Olofsson e Sallinen, ai quali da questa stagione si è aggiunto il finlandese Aleksi Heponiemi. Un profilo molto interessante quello del 24enne in provenienza dalla AHL, che di fatto sostituirà Riley Sheahan, giocatore piuttosto fisico che però non si è calato nel sistema del Bienne come sperato.
Heponiemi dal canto suo sembra avere tutte le caratteristiche per fare bene in Svizzera, aggiungendo alla rosa dei seeländer un’altra arma dal potenziale offensivo non indifferente. Il reparto offensivo del Bienne risulta infatti essere uno dei più profondi, con ben sette giocatori andati in doppia cifra e quattro capaci di superare le venti reti stagionali compresi i playoff.
La regolarità di rendimento di Rajala (che ha carburato un po’ tardi la scorsa stagione), di Hofer, Olofsson, Haas e Brunner è ciò che fa dell’attacco del Bienne una macchina quasi perfetta pur essendo priva di grandissime superstar (a livello dei vari Omark, Hartikainen oppure Filppula per fare dei nomi) e l’ottima distribuzione tra i gol stranieri e svizzeri (40% – 60%) testimonia come la profondità del reparto permetta ai vicecampioni di non essere dipendenti dai soli stranieri nonostante il grande numero di gol segnati da questi, ma di avere anche un’impalcatura svizzera di prim’ordine, pure qui priva di grandi star ma zeppa di ottimi giocatori valorizzati dal sistema.
Gli unici crucci vengono dalle condizioni di salute non sempre ottimali di diversi giocatori, anche se un Brunner risparmiato dagli infortuni rimane un punto di riferimento, ma spesso l’infermeria si è riempita con i vari Künzle, Cunti e lo stesso Brunner, con l’età che avanza per alcuni di essi.
In tutto questo il Bienne è un esempio di squadra di vertice costruita con lungimiranza e pazienza negli anni, grazie a dei mezzi finanziari cresciuti nel tempo ma che non sono serviti a fare delle spese folli, bensì solamente per valorizzare un gruppo di anno in anno trovando i giocatori giusti per costruire la squadra migliore. In queste stagioni i giallorossi stanno raggiungendo il picco delle loro prestazioni e possono ancora cercare di puntare al titolo, giocandosi una regular season tranquilla e che può essere affrontata ancora senza scossoni.
Il lavoro continuo in seno alla Tissot Arena permetterà al Bienne di rimanere ancora lì tra le più forti a lottare per altri anni – dicasi “programmazione” – grazie a un ricambio ininterrotto ma senza mai cadere nelle rivoluzioni.
Rajala e compagni restano tra le principali candidate alle prime sei posizioni, se il gruppo sarà così forte da assorbire l’urto del dopo Törmänen e Matikainen sarà abbastanza saggio da proporre una certa continuità ritroveremo ancora il Bienne tra le prime del lotto.
MIGLIOR INNESTO
Ville Pokka: In assenza prolungata di Viktor Lööv, il direttore sportivo Martin Steinegger potrebbe aver pescato il vero jolly dal mazzo con l’ingaggio del difensore finlandese. Giocatore completo in ogni fase di gioco potrebbe non solo rivelarsi un ottimo sostituto ma addirittura portare un upgrade non indifferente, viste anche le sue capacità di gestire il power play e nel contempo garantire solidità in contenimento.
ADDIO DOLOROSO
Antti Törmänen: Non è solo la partenza in se che potrebbe far male, ma soprattutto le modalità, dopo aver scoperto che la malattia del coach era tornata. Il finlandese è stato colui che ha preso un buon Bienne e lo ha trasformato tra le certezze della NL, portandolo fino all’atto finale della scorsa primavera, plasmando tanti bravi giocatori per creare un gruppo dalla mentalità vincente. Per Bienne non è solo un allenatore, ma colui che ha riportato in alto i seeländer e che ha fatto sognare di nuovo tutta una città.
FATTORE X
Il cambio in panchina: Come assorbiranno il cambio forzato i giocatori del Bienne? Sul piano psicologico potrebbe essere stato un brutto colpo da digerire, ma poi starà a Petri Matikainen garantire una certa continuità per un gruppo che di certo non necessitava di questo. Senza rivoluzioni tattiche il Bienne potrà continuare sulla scia delle ultime stagioni, ma soprattutto andrà garantita la compattezza caratteriale del gruppo anche in questa nuova ed inaspettata fase.
La classifica di HSHS
1. _________
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3. ZUGO
4. BIENNE
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6. _________
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8. _________
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13. LANGNAU
14. AJOIE