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National League

Il Bienne cerca delle conferme, ma i playoff appaiono più distanti

Ruotano grosse incognite alla Tissot Arena. La partenza di Haas è difficilmente colmabile, e McNamara ha il difficile compito di ripetere l’impresa con una squadra un po’ diversa

L’inizio della stagione 2017/18 di NLA si sta avvicinando a grandi passi, ed anche quest’anno HSHS vi darà una completa panoramica di tutte le 12 squadre che compongono il massimo campionato svizzero.

Giorno dopo giorno troverete sulle nostre pagine commenti e analisi dei vari club, a cui abbiamo aggiunto un nostro pronostico di posizione in classifica al termine della regular season.


BIENNE

La rosa 2017/18

PORTIERI
Jonas Hiller, Maxime Baud, Elien Paupe

DIFENSORI
Mauro Dufner, Kevin Fey, Beat Forster, Cedric Hächler, Benoit Jecker, Samuel Kreis, Valentin Lüthi, Marco Maurer, Nicholas Steiner, Kristian Suleski

ATTACCANTI
Dominik Diem, Robbie Earl (), Jason Fuchs, Mathias Joggi, Fabian Lüthi, Jacob Micflikier (), Jan Neuenschwander, Marco Pedretti, Marc-Antoine Pouliot (), Toni Rajala (), Julian Schmutz, Fabian Sutter, Mathieu Tschantré, Philipp Wetzel


La stagione passata alla Tissot Arena è stata salvata con la mossa di affidare la panchina alla vecchia volpe che di nome fa Mike McNamara, con il “baffo” canadese a prendere il posto dell’esonerato Kevin Schläpfer.

Che i rapporti con l’oggi ex allenatore dei seeländer non fossero più idilliaci, da parte di molti giocatori ma anche della società, si è fatto un gran parlare, ma l’unica verità sotto gli occhi di tutti è che dopo il brutto affare (gestito malissimo da ogni parte in causa) legato all’offerta da parte della federazione a Schläpfer , il Bienne è precipitato in un vortice.

Ciò che si rompe nelle relazioni umane nelle squadre sportive però, difficilmente si ripara così, da una stagione all’altra, e difatti nel mese di novembre di un anno fa, dopo un pesante filotto di sconfitte, la dirigenza bernese si è decisa a silurare il suo “Hockey Gott”. Con la squadra affidata a Mike McNamara, alla Tissot Arena le cose sono cambiate in fretta, una veloce rimonta in classifica ha permesso a Haas e compagni di risalire fino all’ottava posizione, per poi essere eliminati nei quarti dai futuri campioni del Berna.


ARRIVI
Beat Forster (D, Davos)
Dominik Diem (C,W, ZSC Lions)
Jason Fuchs (C, Ambrì Piotta)
Samuel Kreis (D, Berna)

PARTENZE
Simon Rytz (G, Olten)
Thomas Wellinger (D, Lugano)
Gaetan Haas (C, Berna)
Matthias Rossi (RW, Friborgo)
Stanislav Horansky (C/W, Olten)
Dave Sutter (D, ZSC Lions
Mike Lundin (D, Jokerit)

STRANIERI
Robbie Earl (C/LW )
Jakob Micflikier (LW/RW )
Toni Rajala (LW/RW )
Marc-Antoine Pouliot (C/RW )


(PPR/Salvatore Di Nolfi)

Oggi il Bienne si trova con al timone il confermato McNamara, forte di un mercato intelligente ma che presenta anche perdite importanti e con il forte dilemma su quale sia stato il “vero” Bienne della passata stagione.

I dubbi riguardano anche il coach, con il canadese che all’età di 68 anni si trova solo per la seconda volta in carriera a partire dall’inizio con una squadra professionistica, dopo l’esperienza al Graz nel lontanissimo 1994. L’ex assistente tra le altre anche del Lugano saprà dimostrare il grande merito avuto nella ricostruzione della scorsa stagione, oppure ha vissuto sull’onda spesso tipica di un nuovo entusiasmo della squadra?

McNamara avrà a disposizione una squadra che ha oltretutto perso il suo giocatore simbolo, Gaetan Haas, passato al Berna, che verrà sostituito da un giovane talentuoso come Jason Fuchs, il quale però è ben più giovane del centro della Nazionale e avrà tutto da dimostrare dopo una stagione in chiaro-scuro in Leventina. In attacco per il Bienne non si registrano altri grossi movimenti, se non l’arrivo del giovane Dominik Diem da Zurigo in sostituzione di Mathias Rossi, partito per Friborgo.

Interessanti per contro le soluzioni adottate in una difesa che sarà senza stranieri, e a sostituire Mike Lundin sul piano dell’esperienza ci penserà Beat Forster, scaricato dal Davos e che a Bienne potrà essere uno dei leader non solo del reparto arretrato ma anche dell’intera squadra. Per un Dave Sutter in direzione Zurigo e un Wellinger verso Lugano è stato ingaggiato il roccioso Kreis da Berna, che garantirà fisico e solidità, e dagli élite è stato “promosso” il giovane Suleski.


In porta Hiller garantisce un’ottima copertura, e se saprà limare le indecisioni patite soprattutto nel disastroso inizio autunno, sarà di nuovo il valore aggiunto della squadra… Ma attenzione alla salute, perché dietro di lui ci sono i giovani Baud e Paupe, che di esperienza a questi livelli ne hanno ben poca e lasciano una certa ansia in caso di assenza del titolare indiscusso.

Tutto sommato, se l’attacco ha perso una pedina fondamentale come Haas, certe mancanze potranno venire compensate parzialmente da un pacchetto stranieri fatto da soli attaccanti – tutti con una buona propensione nell’andare a punti, ma anche agli infortuni – e da una difesa che con l’innesto di Forster e Kreis può mantenere una certa solidità nonostante le perdite importanti.

L’impressione è però che senza un pilastro come Haas e la pressione dei risultati per McNamara, con una dirigenza che mette spesso la mano al portafoglio con l’aiuto di facoltosi privati, raggiungere i playoff sarà un’impresa molto ardua.


MIGLIOR INNESTO

Beat Forster: L’ex difensore storico del Davos è un assoluto colpaccio per McNamara, grazie alla sua esperienza, la leadership, la solidità e pure la capacità di colpire offensivamente. Sarà il leader indiscusso della difesa e probabilmente non farà rimpiangere un deludente Mike Lundin.

ADDIO DOLOROSO

Gaetan Haas: Era scritto che prima o poi un talento del genere cambiasse piazza e la prospettiva di sostituire un certo Martin Plüss a Berna è un’occasione da non perdere. Talento puro, era l’ago della bilancia nel gioco del Bienne e in Nazionale ha dimostrato di essere cresciuto. Difficilissimo sostituirlo.

FATTORE X

Mike McNamara: Tutto sommato la squadra sembra abbastanza equilibrata, ma con i risultati altalenanti delle ultime stagioni è difficile valutare qual è stato il “vero” Bienne. La risposta dovrà darcela il coach canadese, il quale saprà riconfermarsi oppure ha vissuto sull’onda del cambiamento tanto atteso nello spogliatoio?


La classifica di HSHS

1. __________
2. ZSC LIONS
3. ZUGO
4. _________
5. DAVOS
6. _________
7. LOSANNA
8. _________
9. BIENNE
10. KLOTEN
11. LANGNAU TIGERS
12. _________

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