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I nuovi volti della NL 2023/24: lo svedese Jesper Fröden

Protagonista di una grande crescita nelle ultime stagioni, l’ala arriverà a Zurigo dopo un’ottima stagione AHL e oltre 80 reti messe a segno in quattro anni

(Twitter)

I nuovi volti della NL 2023/24: lo svedese Jesper Fröden

JESPER FRÖDEN


Età: 28
Posizione: RW
Altezza: 179 cm
Peso: 80 kg
Shoots: right

Provenienza: Seattle Kraken (NHL)
Draft: Undrafted
Contratto: due anni
Nazionalità: 🇸🇪

Vento di cambiamenti

Dopo aver disputato una passata stagione che non ha mai saputo decollare e convincere appieno, gli ZSC Lions hanno deciso di operare degli importanti cambiamenti a livello di stranieri, e Jesper Fröden è stato il primo innesto dopo gli addii ai vari Texier, Roe, Azevedo e Wallmark.

L’ala svedese è uno nome di quelli importanti ma anche “fresco”, visto che la sua esplosione è avvenuta nel giro delle ultime quattro stagioni – sino a 25 anni giostrava ancora in HockeyAllsvenskan – ed arriverà alla Swiss Life Arena dopo un’ultima annata in AHL da oltre un punto a partita.

Il ragazzo di Stoccolma nei due anni passati oltre oceano ha messo assieme 91 punti (46 gol) in 108 partite AHL, distinguendosi per la sua velocità e le spiccate abilità da scorer. Nel contesto dello Zurigo sarà inoltre prezioso il fatto che Fröden sia un right – una rarità nel lineup a disposizione di Crawford – anche nell’ottica di migliorare un powerplay che nella passata stagione non era stato particolarmente brillante.

Nel recente passato Fröden ha poi saputo rendersi prezioso anche in ruoli da bottom six, ed in caso di necessità può essere impiegato senza problemi in fase di penalty killing, questo grazie a delle caratteristiche two-way che rendono il suo contributo piuttosto completo.

Late bloomer

Per quanto i numeri più recenti di Fröden possano far pensare ad una carriera arrivata subito ai vertici, il più grande di tre fratelli – anche Niklas e Rasmus sono nel mondo dell’hockey, pur con risultati più modesti – ha avuto un lungo percorso prima di arrivare su palcoscenici rilevanti.

A livello giovanile non ha infatti mai partecipato ad un Mondiale di categoria, e prima di fare il suo debutto in SHL ha dovuto passare cinque stagioni nella lega cadetta svedese con Södertälje ed AIK. Il suo sviluppo è stato però continuo, e dopo una stagione da 38 punti (19 gol) in 50 partite in HockeyAllsvenskan per lui è arrivata finalmente l’opportunità di fare il salto nella massima lega.

L’impatto è subito di quelli importanti. Nello Skelleftea di Tommy Samuelsson si guadagna subito il riconoscimento di “Rookie of the Year” ottenendo 29 punti (12 gol) in 49 partite, preparando così il terreno per la stagione che per lui rappresenterà la vera svolta della carriera.

Nell’annata 2020/21 si distingue infatti come miglior realizzatore della sua squadra con 22 gol (a cui aggiunge 18 assist) in 52 partite, e per questo Johan Garpenlöv lo porta al Mondiale di Riga. Anche in quel contesto Fröden riesce a brillare, firma tre gol e un assist in cinque partite, il tutto traendo il meglio dal ruolo da bottom six che gli viene affidato.

Parentesi a stelle e strisce

Il palcoscenico dei Mondiali permette a Fröden di mettersi in mostra a livello internazionale e, unitamente alla netta progressione mostrata in SHL nei precedenti anni, l’interesse da parte di alcuni club NHL si risveglia.

Mai draftato, lo svedese accetta la proposta fattagli dai Boston Bruins, che stanno attraversando una fase di parziale ricostruzione della rosa. Il suo ingaggio viene inizialmente percepito come una delle tante scommesse per dare profondità al lineup, ma quando durante il training camp coach Bruce Cassidy lo fa giostrare al fianco di Bergeron e Marchand, in lui si inizia a vedere qualcosa in più.

“Pattina molto bene ed ha un buon tiro. In generale si fa trovare nelle zone giuste della pista”, aveva commentato Brad Marchand, che in quella stagione avrebbe poi guidato i Bruins con 80 punti in 70 partite. “In generale sembra un ottimo giocatore”.

La concorrenza in Massachusetts è però serrata, e per finire la maglia di Boston la veste solamente in sette occasioni (un gol). Il resto del campionato lo passa a Providence, dove ottiene comunque un buon bottino di 34 punti (16 gol) in 49 partite, non sufficienti però per ottenere il rinnovo contrattuale.

La tappa successiva diventano dunque i Seattle Kraken, che già dall’annuncio del suo ingaggio mettono però in chiaro che Fröden era destinato a rinforzare il neonato farm team dei Coachella Valley Firebirds. L’attaccante gioca infatti solamente 15 partite con Seattle – tra cui una di playoff – mentre nelle minors fa vedere tutto il suo valore con 47 punti (25 gol) in 44 partite di regular season.

Prima di firmare agli ZSC Lions ha poi vissuto dei playoff per la Calder Cup in cui ha ottenuto 10 punti (cinque gol) in 15 incontri, arrivando ad un nulla dal titolo. In Gara 7 di finalissima ad avere la meglio sono però stati di Hershey Bears.

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