DAVOS – FRÖLUNDA
4-3
(1-1, 2-1, 0-1; 1-0)
Reti: 4’14 Andersson (Bristedt, Nordström) 1-0, 14’55 Borg (Halbgewachs, Innala) 1-1, 22’03 Klingberg (Lasu) 1-2, 23’33 Rasmussen (Haapala, Jung) 2-2, 35’32 Corvi 3-2, 52’56 Strömwall (Högberg, Innala) 3-3, 60’51 Haapala 4-3
Penalità: Davos 2×2, Frölunda 4×2
DAVOS – Si può infine dire che, a finale non ancora disputata, il Davos ha già in gran parte cancellato la prestazione dello scorso anno, quando venne eliminato dall’Ambrì Piotta per 5-0, con una sola vittoria ottenuta in tutta l’edizione.
I ragazzi di Josh Holden hanno avuto la meglio sul Frölunda al termine di una semifinale tirata e per diversi momenti emozionante, con vari ribaltamenti di fronte e di risultato, dopo il primo vantaggio messo a segno dal bianconero Calle Andersson, al suo secondo gol di questo torneo.
La squadra di casa ha puntato sulle sue armi migliori per cercare di venire a capo del Frölunda, affrontando una squadra quadrata e compatta a suon di ritmo e transizioni ad alta velocità, ma questo ha spesso aperto qualche varco di troppo nella difesa gialloblù, permettendo agli svedesi di poter studiare bene i percorsi da usare per arrivare su Aeschlimann.
Il reparto difensivo della squadra di Josh Holden è sì dinamico ma spesso perde in automatismi e posizionamenti, come capitato sui gol di Halbgewachs e Klingberg.
Fino al 1-2 dell’ex attaccante dello Zugo era stato il Frölunda a farsi preferire, ma quella rete – o meglio, l’immediato pareggio di Rasmussen – ha fatto aumentare i giri del motore al Davos che, complice anche un paio di powerplay, ha potuto inclinare la partita dalla propria parte per quanto ha riguardato il gioco offensivo e in generale la presenza territoriale, tanto che grazie a Corvi (con la complicità di Lars Johansson), i grigionesi sono riusciti di nuovo in una rimonta trovando il gol del secondo vantaggio di serata ancora prima della seconda sirena.
Quel vantaggio infilato dal numero 70 è sembrato avere delle conseguenze sul proseguo dell’incontro, soprattutto dalla parte di un Frölunda meno pericoloso e incapace di prendere il possesso del disco, scontrandosi in zona neutra con l’ottimo backcheck del Davos.
Agli uomini di Roger Rönnberg è però bastato un power play per rimettersi in riga, sfruttando una sassata potente di Strömwall che nonostante qualche occasione per i grigionesi nel finale ha portato tutti all’overtime. Un’appendice che è durata ben poco, il tempo per Haapala di esibirsi nella sua sgroppata che è valsa la finale per Ambühl e compagni, la prima dal 2012 a questa parte.
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