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Ambrì Piotta

È arrivata la sconfitta, ma l’Ambrì può continuare sulla sua strada

Il Ginevra impone il primo stop ai leventinesi, autori di una buona prova. Ospiti bravi nello sfruttare gli episodi, mentre all’Ambrì è mancata un po’ di lucidità

È arrivata la sconfitta, ma l’Ambrì può continuare sulla sua strada

AMBRÌ – GINEVRA

2-3

(0-1, 2-0, 0-2)

Reti: 5’47 Jooris (Vatanen, Antonietti) 0-1, 21’06 Chlapik (Virtanen, McMillan) 1-1, 28’10 Bürgler (Heim, Isacco Dotti) 2-1, 48’50 Tömmernes (Karrer) 2-2, 50’01 Maurer (Pouliot, Miranda) 2-3

Note: Gottardo Arena, 6’456 spettatori
Arbitri: Piechaczek, Dipietro; Fuchs, Meusy
Penalità: Ambrì 7×2′, Ginevra 6×2′

Assenti: Lionel MarchandNoah Patenaude (sovrannumero), Stefan MüllerTim Heed (infortunati), Josselin DufeyRocco Pezzullo (Ticino Rockets)

AMBRÌ – Presto o tardi la sconfitta doveva logicamente arrivare, e per l’Ambrì Piotta il primo stop stagionale è caduto al termine di un match tirato e combattuto contro un Ginevra più lucido nei momenti chiave della sfida, ma la partita in definitiva sarebbe potuta andare in entrambe le direzioni.

Poco male, far registrare la prima serata a secco di punti alla quinta uscita rimane un indicatore di come questo sia un bell’inizio di stagione per i leventinesi, ed anche se sabato è stata la squadra granata a trovare le giocate decisive sul ghiaccio, si sta parlando di equilibri determinati davvero da dettagli e decisi da un paio di episodi.

Certo, l’Ambrì Piotta ha avuto dimostrazione di quanto impattante possa essere perdere un giocatore come Heed – probabilmente sinora il miglior biancoblù – ma ha complessivamente disputato una buona partita e Burren è stato bravo nel sostituirlo, il tutto chiaramente nei limiti delle sue possibilità.

A mancare al gruppo di Cereda è stata invece la continuità in termini di intensità, trovata per parecchi cambi nell’ottimo periodo centrale dopo che nei primi 20 minuti era stato il Servette a partire con maggiore decisione. L’Ambrì sta in questo senso cercando di fare dei passi avanti anche attraverso piccoli accorgimenti di lineup, con Zwerger salito nella linea dei cechi e McMillan con Shore e Pestoni, ma per ora il blocco guidato dall’americano non ha ancora ingranato.

A livello corale i biancoblù hanno invece fatto un buon lavoro nel limitare i vari Omark, Hartikainen e Filppula – tutti tenuti lontani dal tabellino – e con il passare dei minuti sono cresciuti sino a trovare le due segnature nel periodo centrale con Chlapik e Bürgler. L’Ambrì ha in quella fase girato il momentum a suo favore ed avrebbe anche potuto dare una sterzata più decisa all’incontro, ma pochi attimi dopo il raddoppio un tiro di Pestoni è andato a finire sul palo.

Peccato, anche considerando come la partita sia poi sfuggita di mano sostanzialmente nel giro di un minuto, con Tömmernes e Maurer che hanno trovato il pertugio per battere Juvonen in situazione di 4-contro-4. A quel punto ai leventinesi è mancata la lucidità per insidiare seriamente Robert Mayer, autore di una prestazione “delle sue” con varie parate importanti ma anche con alcune giocate un po’ troppo avventate.

Nulla ha potuto nel finale nemmeno Spacek, una volta di più molto intraprendente e creativo, ma a lungo andare diventato anche lui un po’ impreciso, così come successo a Virtanen.

Sarà inoltre interessante osservare come Cereda valuterà l’esperimento di portare Zwerger in prima linea separandolo da Pestoni, ed anche come si intenderà impiegare un Hofer passato dal primo blocco al ruolo di 13esimo attaccante con praticamente nemmeno un cambio in tutto il match. Valutazioni queste che vanno a braccetto con il ruolo di McMillan, un’altra pedina spesso in movimento e che ha giocato sinora tre partite in tre linee diverse.

In vista del derby l’Ambrì Piotta rimane in attesa di avere qualche informazione in più sulle condizioni di Heed, che si sottoporrà presto ai test medici di rito. Per il resto però la sconfitta di sabato non dà molti pensieri, se non quello di trovare gli stimoli giusti per arrivare a maggiore continuità ed iniziare ad alzare i giri di alcuni elementi come Shore e Pestoni, ancora in fase di rodaggio.

I biancoblù possono insomma preparare la prossima impegnativa settimana – che inizierà con il derby, prima di sfidare Rapperswil e Zugo – senza troppi ripensamenti, consapevoli di poter crescere sotto alcuni aspetti ma comunque capace di confermarsi su buoni standard.

È mancato qualcosa nel periodo centrale per ottenere quel gol in più che avrebbe forse cambiato i destini della sfida, e nel finale la solidità del Ginevra ha avuto la meglio su un Ambrì a quel punto un po’ impreciso sotto la pressione del tempo che stava scivolando via, ma per il resto la prova è stata positiva.

Nonostante l’assenza di Heed è stato insomma il solito Ambrì, anche se stavolta è arrivata la sconfitta.


IL PROTAGONISTA

Henrik Tömmernes: Tra le tante stelle che popolano oggi il nostro campionato, quella della svedese è ancora quella a brillare con maggiore costanza e decisione. Con una bella azione personale ha firmato il pesantissimo 2-2, e come suo solito non ha mai perso lucidità ed efficacia nonostante Cadieux lo abbia fatto giocare praticamente un cambio su due per un minutaggio finale di 27’46.


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