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Ambrì Piotta

Ambrì spento e falloso, lo Zugo si impone con un netto 6-0

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ZUGO – AMBRÌ

6-0

(2-0, 3-0, 1-0)

Reti: 0’19 Suri (Diem, Martschini) 1-0, 5’29 Martschini 2-0, 27’26 Bouchard (Earl, Bürgler) 3-0, 27’56 Repik (Grossmann, Suri) 4-0, 28’43 Alatalo (Sutter, Schnyder) 5-0, 55’11 Ramholt (Martschini, Diem) 6-0

Note: Bossard Arena, 6’726 spettatori. Arbitri Mandioni, Massy; Bürgi, Fluri
Penalità: Zugo 3×2′, Ambrì 9×2′

ZUGO – Era oggettivamente difficile pretendere una doppia vittoria dell’Ambrì Piotta nei confronti dello Zugo ma, dopo la bella prestazione di venerdì sera alla Valascia, si aveva motivo di sperare in una sfida perlomeno intensa e carica dello stesso agonismo che si aveva potuto apprezzare solo qualche ora prima. Gli uomini di Pelletier hanno invece mancato completamente l’entrata in materia e, una volta sotto per 2-0, non hanno avuto la necessaria compattezza e cognizione di causa per reagire.

Con Masalskis sempre tra i pali ma senza l’influenzato Giroux e l’infortunato Duca, lo staff tecnico ha optato per mischiare praticamente tutte le carte offensive disponibili nel loro mazzo, dando vita con il senno di poi a delle combinazioni poco convincenti.

Probabilmente, però, alla Bossard Arena l’Ambrì in partita non ci è mai entrato veramente. I piani dei leventinesi sono saltati dopo soli 19 secondi, quando Suri ha insaccato quello che si sarebbe rivelato essere il game winning goal, mentre il raddoppio di Martschini al 5’29 – solo nello slot e libero di lasciar partire uno slapshot imparabile – ha praticamente chiuso la partita.

L’Ambrì non è infatti stato in grado di fare il canonico “respiro profondo” e di rendersi conto che vi erano ancora quasi 55 minuti da giocare e che, anche se contro un avversario così quotato, si aveva ancora la possibilità di costruire il proprio gioco. Il nervosismo – alimentato anche da qualche decisione arbitrare un po’ così… – ha portato gli ospiti a far registrare addirittura sette penalità prima di metà incontro, fattore questo che dopo l’inizio da incubo si è aggiunto a quelli che non hanno permesso all’Ambrì di entrare davvero in partita.

Se per un po’ il boxplay ha resistito, un crollo era inevitabile con il passare dei minuti. Bouchard e Repik hanno bucato Masalskis in due occasioni nel brevissimo volgere di 30 secondi, mentre un attimo dopo Alatalo ha sfruttato una sfortunata deviazione di O’Byrne per finire sul tabellino quale marcatore del secco 5-0.

Sul fronte opposto invece Stephan ha vissuto una serata decisamente tranquilla, conquistando uno shutout quasi “automatico” per un portiere della sua caratura. Pochissime infatti le puntate offensive dell’Ambrì Piotta realmente degne di nota, sia per quanto concerne il gioco in 5-contro-5, sia nelle tre occasioni in cui si ha avuto l’occasione di giocare in powerplay. Prevedibili e soprattutto troppo statici i biancoblù, a cui mancava anche il punto di riferimento rappresentato da Giroux che, nei momenti in cui le idee vengono a mancare, qualche potente slapshot perlomeno lo lascia partire.

Incapace di generare le giuste emozioni in seguito ai fattori già elencati, l’Ambrì visto in pista per tutto il corso del match è così apparso “spento”, ad immagine di un pattinaggio nettamente inferiore rispetto all’avversario, fattore questo che, come facilmente immaginabile, non ha portato a nulla di buono.

Difficile anche valutare le individualità, sia in bene che in male. Nessuno è riuscito ad indicare realmente la via e ad uscire da un certo anonimato complessivo, mentre i gol incassati e la sconfitta in generale vanno etichettati come un KO di gruppo – staff compreso -, senza puntare il dito sugli errori individuali.

Nulla è in definitiva riuscito a far scattare la scintilla tra i biancoblù e, sul parziale di 5-0, solamente un paio di scazzottate abbozzate hanno risvegliato l’attenzione nei confronti degli ospiti. Inutile, il terzo tempo è scivolato via velocemente, con capitan Schnyder che ha trovato anche il 6-0 con un tiro di polso al 56’12.

Peccato, più per la forma che per la sostanza. Un weekend da tre punti in una doppia sfida con lo Zugo può infatti lasciare “matematicamente” soddisfatti, ma le troppe cose che non hanno funzionato sabato sera devono portare a rivedere la preparazione del match, la sua gestione in corso d’opera e tutto ciò che ruota attorno alla motivazione e alle emozioni. Ci sarà presto occasione per fare meglio, martedì l’Ambrì è di scena a Losanna!

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