OSTRAVA – L’avventura della Nazionale svizzera ai Mondiali 2015 si è conclusa nel pomeriggio di giovedì, quando i rossocrociati hanno incrociato i bastoni con una selezione statunitense capace di legittimare sui 60 minuti la sua vittoria per 3-1, anche se in definitiva l’avversario di giovedì era apparso decisamente battibile.
Il primo tempo è iniziato a ritmi piuttosto blandi, che hanno però permesso alla Svizzera di controllare al meglio gli Stati Uniti, che notoriamente nei primi minuti di gara sono sempre in grado di rendersi estremamente pericolosi. Nell’occasione invece gli uomini di Hanlon non hanno concesso praticamente nulla agli States e, anzi, si sono costruiti un paio di occasioni interessanti.
Per battere per la prima volta il giovane portiere Connor Hellebuyck – 21enne nel giro dei Winnipeg Jets – ci è però voluta una strepitosa azione di Roman Josi al 13’04. Il difensore dei Predators si è reso protagonista praticamente di un coast-to-coast, con i difensori statunitensi colti palesemente impreparati ed il rossocrociato capace di infilarsi nel terzo con incredibile facilità per poi infilare il puck nell’angolo alto.
La partita è però cambiata a partire dal secondo tempo, quando nel brevissimo volgere di 57 secondi gli States hanno trovato addirittura due reti, ribaltando così il match e facendo crollare una dopo l’altra le certezze ed il gameplan della Svizzera.
A pareggiare è stato inizialmente Ben Smith, lasciato libero nello slot dopo che Loeffel aveva mancato la marcatura cadendo proprio davanti a Berra. Oltre al goffo errore del difensore del Ginevra, è stata però l’intera squadra ad evidenziare una certa staticità e mancanza di aggressività, lacune che permetteranno poi agli USA di scorrazzare pericolosamente anche in altre fasi di incontro.
Il game winning goal è invece stato firmato da Charlie Coyle che, deviando un disco scagliato dalla blu da Seth Jones – compagno di Josi ai Predators – ha firmato quel 2-1 che ha fatto parecchio male agli uomini di Hanlon.
Superata la seconda pausa i rossocrociati hanno però avuto diverse occasioni per tentare di arrivare al pareggio, anche se nei primi minuti ci sono voluti alcuni interventi decisivi di Berra per evitare di minare alle fondamenta una possibile rimonta.
Rimonta che si sarebbe potuta concretizzare grazie ai powerplay di cui ha potuto usufruire la Svizzera nel terzo periodo, ma purtroppo non ne è scaturito nulla di concreto… Questo anche a oltre due minuti dalla terza sirena, quando Berra è stato richiamato in panchina per giostrare con sei uomini di movimento.
Nel frattempo Giardiner aveva ottenuto anche il 3-1 per gli Stati Uniti, che ad una decina di minuti dalla terza sirena davano già l’impressione di poter controllare senza troppi affanni la partita sino al 60esimo. Così è stato.
La Svizzera torna dunque a casa al termine di un torneo poco esaltante e che ha visto la qualificazione arrivare in maniera meno brillante di quanto si poteva pretendere. Roman Josi, Mark Streit e Andres Ambühl sono stati premiati quali migliori giocatori della Nazionale, anche se dal difensore dei Philadelphia Flyers ci si attendeva qualcosa di più.