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Interviste

Marti: “Siamo i favoriti ma l’Austria vorrà farci lo sgambetto, il successo va guadagnato”

Il difensore degli ZSC Lions: “Mi aspetto una sfida dura. Arrivati ai quarti di finale tutti possono battere tutti. Per me i Mondiali sono sempre speciali, so di dover dare tutto per poter far parte di questo gruppo. È fantastico”

HERNING – Il difensore Christian Marti è al suo sesto Mondiale. Sin qui a livello di squadra tutto è andato via liscio, ma per il 32enne non sono mancati i contrattempi, come ad esempio una botta subita contro la Danimarca che gli ha fatto saltare – anche un po’ precauzionalmente – due partite.

“Diciamo che sono una sorta di cantiere aperto, il nostro staff medico mi sta curando alla grande e riesco a giocare più o meno senza fastidi”.

Nelle ultime due stagioni hai praticamente solo vinto con i Lions, hai quell’impressione e quella fiducia dell’essere invincibile?
“Personalmente so che posso affrontare i match importanti con grande fiducia, quello sì. Ma ogni partita inizia sullo 0-0, tanto si gioca a livello mentale. Non perché abbia vinto molto negli ultimi anni significa automaticamente che la sfida contro l’Austria sarà semplice. Ci vorrà un’ottima prestazione, il successo bisogna guadagnarselo e questo avviene solamente se si lavora duramente”.

Come vedi l’avversario dei quarti di finale?
“Sono onesto, non ho seguito molto gli austriaci, siccome erano a Stoccolma e sul nostro televisore in hotel non venivano mostrate le partite dell’altro gruppo. Abbiamo però giocato già l’anno scorso contro di loro, hanno bravi giocatori e non arrivi per caso a un quarto di finale di un Mondiale. Mi aspetto una sfida dura, noi siamo i favoriti e loro vorranno farci lo sgambetto, non sarà evidente venirne a capo, mi attendo che ci daranno parecchio filo da torcere. Chiunque può battere chiunque”.

Questa sarà anche l’occasione per sfidare il tuo compagno di squadra agli ZSC Lions, Vinzenz Rohrer…
“Ha i suoi momenti dove ti coglie di sorpresa. È molto veloce, ha un ottimo tiro, è uno che combatte e agli angoli bisogna essere pronti a fermarlo, speriamo di riuscirci. Se l’ho sentito in questi giorni? Ho cancellato il suo numero (Marti ride, ndr). Scherzi a parte, no, non abbiamo avuto contatti ultimamente”.

Torniamo a te, ormai sei un habitué dei Mondiali. Sono diventati una routine oppure restano qualcosa di speciale?
“Sono sempre speciali. Io sono il tipo di giocatore che non affronta la preparazione tanto per farla e già sicuro della partecipazione. Io attendo sino al giorno in cui sono veramente iscritto per avere la certezza e rallegrarmi. Ciò mi aiuta, mi permette di restare concentrato e credo che questo valga anche per tantissimi colleghi. Io vado sempre a tutto gas, do il massimo, solo facendo così posso fare parte di questo gruppo. Quando riesco a disputare il Mondiale sono felicissimo, è bellissimo poter giocare assieme ai migliori elementi del nostro Paese, è veramente speciale”.

Quando giochi con i Lions hai una sorta di rituale, al termine della partita i tuoi bambini vengono con te nello spogliatoio. Ti manca questa tradizione qui a Herning?
“La famiglia mi manca, assolutamente, ed è bello così ovviamente. Questo rituale si è instaurato un po’ così per caso. I miei figli sono già grandicelli, quindi non devo sempre stare attento a cosa combinano nello spogliatoio e possono girarlo autonomamente. È bello che loro possano fare queste esperienze, come discutere con gli altri giocatori. I miei compagni sono persone di cuore, parlano sempre con loro, ridono e scherzano. In generale ci sono tanti bimbi che arrivano nel nostro spogliatoio. Credo che per i miei figli crescere così e poter avere questi ricordi sia qualcosa di magnifico che porteranno sempre nelle loro memorie anche quando saranno adulti”.

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