DAVOS – La Nazionale di Patrick Fischer ha vissuto l’esordio ideale alla Coppa Spengler, rendendosi protagonista di una sfida controllata dal primo all’ultimo minuto che ha permesso ai rossocrociati di entrare perfettamente in materia nella festosa atmosfera di Davos.
Per la Nazionale il classico clima spensierato del torneo grigionese va però ad unirsi con delle partite che hanno una grande importanza, sia a livello di squadra, sia per quello personale, con i giocatori selezionati che daranno tutto per strappare un ticker per Pyeongchang.
Tra loro c’è anche il bianconero Luca Fazzini, che cercherà di portare le ottime sensazioni vissute in campionato anche in rossocrociato.
“Abbiamo iniziato subito con una bella intensità, abbiamo messo i nostri avversari sotto pressione e nei primi cambi siamo riusciti immediatamente a trovare dei gol… Questo ci ha permesso di gestire il risultato”, ha commentato Fazzini. “Volevamo iniziare proprio così, con una vittoria, e ci siamo riusciti giocando bene”.
Luca Fazzini, per te è arrivata anche la goia del gol…
“Esatto, anche se nel secondo tempo ho fatto un po’ fatica a livello di velocità, però poi le cose sono andate meglio e ho trovato anche la rete grazie ad un buon passaggio di Suter. Sono felice, come linea abbiamo lavorato bene ma dobbiamo anche dire che possiamo sicuramente fare meglio”.
Questa è per te la terza Coppa Spengler, dopo le due giocate con il Lugano… Stesso ambiente ma sensazioni diverse…
“Sicuramente, l’ho sentito soprattutto quando siamo entrati in pista, con tutti i tifosi che erano dalla nostra parte. Nonostante i padroni di casa rimangano i giocatori del Davos, essendo qui con la Nazionale si sente che i tifosi ci vogliono bene, e questa è sicuramente una bella esperienza”.
Fischer è un allenatore che ti conosce molto bene, e che in Nazionale applica un sistema offensivo in cui sembri trovarti…
“Vero, anche se devo ancora abituarmi al sistema di forecheck passivo che vogliamo adottare, e in alcuni momenti oggi ho fatto un po’ fatica… È un modo di giocare molto diverso rispetto a quello che abbiamo a Lugano, dunque mi ci sono voluti un paio di cambi prima di trovarmi a mio agio. Ho ancora delle piccole cose da sistemare nel mio gioco, ma il sistema in generale si basa molto su aggressività e pattinaggio e mi sono trovato bene già in questa prima partita”.
La Spengler è da sempre una festa, ma per voi è anche un importante torneo di preparazione in vista delle Olimpiadi…
“Indubbiamente siamo qui per vincere il torneo. Ci siamo presentati con una squadra forte, ed inoltre il pensiero dei Giochi è sempre ben presente in tutti i giocatori. La Spengler è una possibilità per farsi vedere e dimostrare il proprio valore, dunque pensiamo a divertirci ma siamo anche concentrati nel dare il 100%. Non bisogna però guardare troppo in là, ora penso solamente a fare bene qui a Davos poi vedremo”.
Per te questa è inoltre un’occasione per staccare e liberare la testa, dopo aver concluso in maniera difficoltosa il 2017 con il Lugano…
“Sì, a Lugano abbiamo chiuso male l’anno… Tutto era andato bene nella prima parte, ma le ultime partite le abbiamo giocate malamente. Cambiare un po’ aria e giocare un sistema diverso può fare bene, così da tornare alla Resega al meglio”.