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Ambrì Piotta

5 spunti da Ambrì: vendemmia senza torchio, occhi non di falco, a little help from my friends

Dopo ogni weekend di campionato HSHS vi proporrà una rubrica “semiseria” dedicata agli ultimi impegni di Ambrì Piotta e Lugano, da cui abbiamo tratto una serie di spunti che vi lasciamo di seguito.

Verranno selezionati cinque episodi o fatti interessanti che hanno caratterizzato i match delle squadre ticinesi, a volte con l’obiettivo di analizzare quando successo sul ghiaccio, altri semplicemente per strapparvi un sorriso!


1. “With a little help from my friends”

Non hanno vissuto un inizio di stagione semplice Inti Pestoni e Dominic Zwerger, che nelle prime partite sono stati schierati con compagni diversi senza però mai riuscire ad avere quell’impatto offensivo che ci si aspetta da loro.

Con il ticinese ancora fermo ad una rete realizzata – quella a Langnau – e l’austriaco sempre al palo, ad inizio settimana Cereda ha optato per unire i due nel blocco guidato al centro da Grassi, schierando assieme i tre amici nella speranza che scattasse la scintilla.

Detto, fatto! Zwerger si è immediatamente sbloccato con una doppietta contro il Bienne, Grassi ha segnato un gol fondamentale nel derby e Pestoni ha firmato addirittura un poker a Ginevra.

La terza linea biancoblù stavolta non ha dunque tradito le attese, ed anzi è risultata essere il blocco più produttivo dell’intera lega nella passata settimana con un totale combinato di 20 punti di cui otto gol. A volte, come cantavano i Beatles, per cambiare le cose è sufficiente l’aiuto di qualche amico…

2. È tempo di vendemmia

A Lugano negli scorsi giorni si è celebrata la Festa d’Autunno, ma la vendemmia stavolta l’ha fatta l’Ambrì Piotta, che nella serata di sabato è tornato a segnare dieci gol a quasi 23 anni di distanza.

I biancoblù erano infatti riusciti ad andare in doppia cifra l’ultima volta il 2 gennaio 1999, nell’ambito di quella storica stagione sfociata nella finalissima contro il Lugano, ed in cui la squadra allenata da Larry Huras aveva segnato dieci gol anche nel mese di ottobre travolgendo per 10-0 il Davos.

La vittima di quel 2 gennaio fu invece il Friborgo, spazzato via davanti al suo pubblico dalle doppiette di Petrov, Di Pietro e Rohlin, a cui si erano aggiunte le segnature di Gardner, Wittmann, Ivankovic e Manuele Celio. In quella serata fece inoltre il suo debutto in NLA il giovane Paolo Duca, che contribuì con il suo primo assist nella massima lega.

3. Un occhio non proprio di falco

Il fatto che gli arbitri possano commettere degli errori nel loro operato fa da sempre parte del gioco, ed un certo margine di errore – come d’altronde vale per i giocatori – è sempre comprensibile. La partita di sabato a Les Vernets è però spiccata per una conduzione di gara che si deve catalogare come insufficiente, con una linea di valutazione incoerente e l’incapacità di tenere le briglie della partita, che nel secondo tempo si è fatta anche cattiva.

Il fondo è stato sicuramente toccato quando gli arbitri non si sono accorti della giocata irregolare di Grassi, che ha controllato e smistato il puck con un pattino ancora nella panchina dei penalizzati. Pochi attimi dopo Burren ha segnato un gol pesantissimo e, visto che l’azione non era revisionabile al video, non si è potuto fare altro che concedere la rete.

Grave il fatto che nessun arbitro abbia notato l’irregolarità ed interrotto l’azione. Il linesman Dreyfus era lì a due passi e, pur ammettendo che non avrebbe potuto chiamare in prima persona il fallo, i direttori di gara hanno comunque la possibilità di comunicare in tempo reale e prendere le dovute decisioni in tempi utili.

 

L’Ambrì in quel caso ne è uscito avvantaggiato, ma non bisogna dimenticare diversi altri episodi che hanno lasciato impuniti dei giocatori di casa, come il brutto intervento di Cavalleri su Hietanen, oppure quello di Völlmin su Zaccheo Dotti, entrambi nel periodo centrale.

Questi sono solo alcuni esempi di episodi che gli arbitri avrebbero dovuto vedere e sanzionare, invece di condurre la sfida su una linea di nervosismo che non ha portato a nulla di buono. Si parla spesso di tecnologia ed ausilio del video, ma a volte basterebbe tenere gli occhi un po’ più aperti.

4. Un autunno senza torchio

Si parlava qualche riga sopra di vendemmia, ed in questo senso l’Ambrì Piotta sinora ha raccolto i suoi frutti senza dover torchiare i giocatori migliori, tattica questa che invece diversi avversari hanno scelto per cercare di ottenere degli immediati risultati.

Il Ginevra sabato ha come sempre spremuto all’inverosimile Tömmernes, che dopo due periodi aveva già giocato oltre 20 minuti ed ha chiuso passando sul ghiaccio praticamente metà partita. Poco lontano Vatanen, schierato per 26 minuti, mentre in attacco Winnik e Filppula – che non sono più di primo pelo – hanno disputato rispettivamente 23 e 26 minuti.

Su una lunghezza d’onda simile pure McSorley, che nel derby ha mandato continuamente sul ghiaccio i vari Alatalo (25′), Carr (24′), Fazzini (22′), Arcobello (24′) oppure Thürkauf (25′), pagando dazio la sera successiva.

E l’Ambrì? Solamente Hietanen sta superando i 20 minuti ad incontro (in maniera comunque contenuta con 21’15’), nessun attaccante va oltre i 17′, e nel contempo praticamente tutto il resto della squadra ha almeno una decina di minuti di ghiaccio. C’è insomma un’attenta e coerente gestione delle energie che mantiene tutti relativamente freschi ma anche nel ritmo partita, scelta questa che con l’avanzare della stagione potrebbe essere una vera arma in più.

5. Energia e controllo

In questo primo scorcio di campionato Daniele Grassi si è distinto per la grande carica agonistica che ha portato sul ghiaccio, che ha però avuto risvolti sia positivi che negativi. Se da una parte la sua voglia di imporsi anche dal punto di vista fisico può essere d’ispirazione per tutta la squadra, dall’altro il ticinese è attualmente il giocatore ad aver rimediato più sanzioni minori nell’intera lega.

Grassi ha infatti lasciato sinora i suoi compagni con un uomo in meno in dieci occasioni, ed in alcune circostanze si ha avuto la sensazione che le penalità rimediate potessero essere evitare… Un po’ sulla falsa riga di quanto succedeva con Fora nel passato torneo.

Con lui sulla panchina dei penalizzati l’Ambrì ha incassato solamente due reti – firmate da Romanenghi e Fazzini – dunque il danno è stato contenuto, ma con il passare delle partite Grassi dovrà trovare il giusto equilibrio per dosare la sua carica agonistica. Quando ci riuscirà, il suo gioco sarà ancora più efficace.

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