Social Media HSHS

Interviste

Zackrisson: “Nel mio hockey non ci sono segreti, solo duro lavoro”

LUGANO – La sua firma a Lugano aveva suscitato grande entusiasmo poco più di un mese fa, ed ora il centro svedese Patrik Zackrisson è pronto ad iniziare la sua avventura in Svizzera, dopo aver giocato gran parte della sua carriera in patria, con un paio di parentesi in KHL.

“Lugano è una stupenda città – ha affermato il 29enne alla sua prima visita alla Resega – sono molto eccitato di essere qui. Anche la pista è bella… Ha forse qualche annetto (ride, ndr) ma è divertente essere a Lugano e poter vedere i vari luoghi che frequenterò in futuro… La città, la pista e spero anche il mio appartamento. Questo mi aiuterà dal punto di vista mentale, saprò cosa aspettarmi”.

Patrik Zackrisson, eri già stato collegato al Lugano in passato ed ora sei finalmente qui… Come si sono svolte le discussioni con il club prima della tua firma?
“Sì è vero, ci sono state davvero tante voci di corridoio nei miei confronti, ma personalmente fino a qualche settimana fa non ero mai stato contattato personalmente e non ne sapevo nulla. Il tutto è poi andato molto velocemente, ho parlato con alcuni amici svedesi che sono già stati qui, e mi hanno detto solo cose positive sul Lugano. Ora sono davvero eccitato, ma ho saputo del mio passaggio in bianconero quasi quando lo avete saputo anche voi”.

A Lugano trovi altri tre svedesi, tra cui Martensson con cui hai già giocato… Che ruolo ha avuto questo nella tua scelta di trasferirti in Svizzera?
“Certamente questo renderà il tutto un pochettino più facile, soprattutto all’inizio, quando potrò rivolgermi a loro ed ambientarmi più velocemente. Sicuramente possiamo dire che il fatto di avere dei connazionali in squadra abbia facilitato la mia decisione”.

Sappiamo che sei un centro two-way, bravo agli ingaggi, un buon playmaker e che lo scorso anno hai avuto la tua miglior stagione in termini di punti… Puoi dirci qualcosa che non sappiamo?
“Non saprei, penso che conoscete quasi tutto di me (ride, ndr). Non ho nessun segreto nel mio modo di giocare, cerco semplicemente di lavorare duro in entrambe le zone della pista ogni volta che scendo sul ghiaccio, dando del mio meglio per la squadra. Spero di mettere a segno diversi punti e di contribuire anche da quel punto di vista, ma solitamente questa è una conseguenza del duro lavoro… Se non lo facessi, non sarei un buon giocatore”.

Lo scorso anno dei 15 gol che hai fatto, 9 erano in powerplay… Il Lugano ha avuto parecchie difficoltà in superiorità lo scorso anno, come pensi di poter dare una mano in questo senso?
“Probabilmente dovremo giocare semplice… Mettere il disco spesso sulla porta, vedere cosa succede e cercare di segnare sfruttando le opportunità che si creereanno. Anche in questo caso non penso che ci sia un segreto, bisogna trovare il feeling giusto ed una buona sintonia con i compagni di squadra… A quel punto tutti sanno cosa fare e ci si attiene ai propri compiti”.

Il Lugano è arrivato in finale, mentre tu nelle tue ultime tre stagioni hai perso altrettanti finali… Sembra proprio che tu ed il Lugano abbiate lo stesso obiettivo…
“Sì, decisamente. Chiaramente ogni giocatore di hockey vuole riuscire a vincere, ma dopo tre sconfitte consecutive il desiderio di avere successo è davvero altissimo. Sono eccitato all’idea di essere qui per conquistare un titolo, e questa è in realtà l’unica cosa che conta!”.

Il Lugano giocherà anche la CHL e la Coppa Spengler… La prima l’hai già disputata due volte, la seconda è una novità…
“Credo che sarà molto divertente. La CHL arriva davvero presto rispetto all’inizio del campionato, ma si tratta di un buon torneo che sta migliorando sempre di più, anche solo pensando a com’era due anni or sono… La speranza è che sul lungo periodo possa diventare un’ottima competizione. Per quanto concerne invece la Coppa Spengler sono davvero eccitato di poterla giocare, ne sento parlare da quando ero bambino!”.

A livello internazionale avevi fatto il tuo debutto nel 2009 proprio contro la Svizzera, segnando due gol… Cosa ricordi di quel momento? La Nazionale è sempre un tuo obiettivo, considerando che non hai mai disputato un Mondiale?
“Sì, mi ricordo molto bene quella partita! L’avevo giocata con Omark, e alla fine lui aveva segnato quello strepitoso rigore contro Bührer (video). Naturalmente da parte mia c’è la volontà di giocare in Nazionale, è sempre un onore, ma ci sono tantissimi buoni giocatori che giocano in Europa e diversi altri ancora più forti che militano oltre oceano. Giocare per la Svezia è una cosa che ho sempre desiderato, e se dovessi ricevere una chiamata sicuramente non esiterei un secondo”.

Click to comment

Altri articoli in Interviste