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Ambrì Piotta

Un Ambrì ancora sperimentale si piega per 2-1 al Karaganda

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BIASCA – Nel pomeriggio l’Ambrì Piotta è incappato nella sua terza sconfitta consecutiva – la seconda sul ghiaccio di Biasca – al termine dell’amichevole giocata contro i kazaki del Sary Arka Karaganda, i quali sono riusciti a trovare il guizzo vincente all’overtime e conquistare così la vittoria per 2-1.

Per i biancoblù si è trattata di una partita ancora palesemente sperimentale, con alcuni cambiamenti in corsa nelle line e diversi test anche nelle fasi in cui sul ghiaccio sono scesi gli special teams. La sensazione generale è però stata quella di trovarsi di fronte ad una squadra con buone idee ma – a questo punto della preparazione – senza i mezzi per metterle in atto.

Tanti, infatti, i passaggi tentati a tagliare il ghiaccio che sarebbero potuti essere potenzialmente efficaci ma che, per mancanza di precisione o della necessaria esplosività nelle gambe del ricevitore, non sono giunti a destinazione. Ne è così risultata una partita in cui l’Ambrì ha faticato a tessere la sua trama offensiva sulla difesa avversaria, salvo trovare qualche attimo in cui la necessaria lucidità ha permesso ai leventinesi di mettere in seria difficoltà il portiere Maxim Gryaznov.

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Per vedere la prima conclusione tiro i 700 spettatori di Biasca hanno dovuto attendere oltre 6 minuti, prima di assistere ad un tiro di polso di Inti Pestoni. La prima vera occasione da gol, invece, è arrivata un attimo dopo, quando Schlagenhauf ha mantenuto il possesso del disco alla balaustra e ha poi smarcato tutto solo Claudio Zurkirchen, che non ha però concluso al meglio.

Proprio la linea formata dal numero 44 e completata da Elias Bianchi e Claudio Zurkirchen (nel terzo tempo sostituito nel blocco da Daniele Grassi) è apparsa nuovamente una delle più solide, tanto da venir impiegata sistematicamente anche in powerplay. Proprio la fase in superiorità numerica, però, è stata quella che ha condannato l’Ambrì alla sconfitta, visto che – oltre a diversi minuti con l’uomo in più – i biancoblù hanno sprecato anche 50 secondi in 5 contro 3 nel primo tempo, ed addirittura 2 minuti nel terzo periodo.

Le cose sono andate meglio nel momento in cui Pelletier ha scelto di rimescolare un po’ le carte unendo Giroux, Park e Steiner – negli ultimi 20 minuti i tre hanno giocato assieme – ma in generale il giocatore più pericoloso in powerplay è stato sistematicamente Noreau, che dalla blu ha creato più di un pericolo. Il terzetto d’attacco citato ha mostrato belle cose soprattutto nel finale, quando a sprazzi si è visto un bel gioco.

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La rete d’apertura è però arrivata dal bastone di Sami El Assaoui che, proprio allo scadere di una superiorità, ha trovato lo slapshot giusto dalla linea blu ed ha regalato il vantaggio ai suoi. È stato poi il turno del Karaganda giostrare in doppia superiorità e, dopo aver superato piuttosto bene il delicato momento, i biancoblù hanno incassato l’1-1 di Vitalij Aab, che ha superato Nolan Schaefer su rebound.

Il portiere si è comunque reso protagonista di un buon incontro, compiendo senza problemi i salvataggi più semplici ed evidenziando prontezza nelle situazioni più intricate. In questo senso pare aver fatto dei passi avanti rispetto alla scorsa settimana.

Difficile invece valutare tanti altri singoli, con ad esempio Noreau e Pestoni che hanno evidenziato tanta voglia di fare, ma che spesso hanno commesso errori non nelle loro caratteristiche e conseguenza di giocate più complicate del dovuto. Il tempo sicuramente saprà venirgli in contro, come ad esempio successo con Mieville, che piano piano sembra riacquistare le sue classiche movenze.

Ha “flirtato” con il gol un po’ più da vicino anche Alexandre Giroux, che non è però riuscito nemmeno questa volta ad andare a segno. Da lui ci aspettiamo che metta una marcia in più nelle prossime settimane, dopo non essere sicuramente riuscito ad esprimere le sue potenzialità in queste prime quattro amichevoli (di cui due giocate da centro, posizione non sua).

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Arrivati al 60esimo sull’1-1, nell’overtime ad avere la meglio sono stati i kazaki, che grazie ad un polsino di Konstantin Makarov hanno ottenuto la vittoria. Pochi attimi prima Inti Pestoni si era reso protagonista di una bella azione personale, che non è però bastata per far pendere l’ago della bilancia in favore dei biancoblù.

Oltre ai soliti assenti Williams, Lüthi, Pedretti e Duca, a mancare all’appello c’è stato anche Kobach. All’Ambrì, ad ogni modo, non resta che continuare a lavorare duro come fatto sinora, senza farsi distrarre troppo da sconfitte che sembrano essere figlie di tanti (giusti) esperimenti fatti sul ghiaccio e da un carico di lavoro in allenamento che pare essere ancora parecchio importante.

 

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