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Lugano

Terza vittoria consecutiva per un Lugano compatto ed efficace

losanna
LOSANNA – LUGANO

2-4

(0-1, 0-2, 2-1)

lugano
Reti: 11’09 Pettersson (Sannitz) 0-1, 27’04 McLean (Chiesa) 0-2, 27’44 Reuille (Dal Pian) 0-3, 37’41 Froidevaux (Pesonen, Genazzi) 1-2,341’48 Mieville (Louhivaara, Pesonen) 2-3, 59’34 Pettersson (Sannitz, Manzato) 2-4

Note: Malley, 5’340 spettatori. Arbitri Eichmann, Kämpfer; Küng, Zosso
Penalità: Losanna 3×2′, Lugano 3×2′

LOSANNA – La “mini campagna” romanda si è conclusa con un’altra vittoria per il Lugano, la terza in 3 partite in questo inizio di campionato. Un risultato che non fa altro che dare fiducia all’ambiente bianconero, per continuare sulla strada tracciata, confermata dai risultati numerici e dalla sostanza vista sul ghiaccio.

Ancora una volta Fischer ha alternato i portieri, schierando nella trasferta in canton Vaud Daniel Manzato, mossa da interpretare non solo per il buon stato di forma del numero 84 ma anche volta a gestire lo stato d’animo di Merzlikins. Per il resto formazione confermata al 99%, con assente il solo Walsky – oltre al “solito” Kparghai e a Kuonen e Balmelli, ancora impegnati al camp svedese – e finalmente promosso Dal Pian al posto dello svizzero-americano.

Il Lugano ha interpretato molto meglio l’inizio del match rispetto al caos prodottosi nei primi 7’ di Ginevra, e con un ottimo filtro sulla propria linea blu ha contenuto bene le scorribande dei losannesi, sempre molto intraprendenti davanti al proprio pubblico. Il sostanziale equilibrio visto nel primo periodo è stato comunque interrotto da un’invenzione dell’indiavolato Pettersson, che ha fulminato Huet con un polsino angolato dopo un bel taglio nel terzo d’attacco. Peccato solo che gli uomini di Fischer non siano riusciti a sfruttare la ghiotta occasione di raddoppiare appena prima della sirena grazie a una doppia superiorità numerica, e nonostante le numerose conclusioni, Klasen e compagni hanno graziato Huet.

Buon per Fischer che i suoi ragazzi hanno imparato alla perfezione le sue raccomandazioni sul periodo centrale, vero e proprio “buco” della passata stagione, e come già successo contro Rapperswil e Ginevra il break decisivo lo hanno operato proprio nei secondi 20 minuti. McLean prima, che ha messo in rete un rebound di Huet, e Reuille su splendido lavoro preparatorio di Dal Pian dopo soli altri 40” hanno portato sul 3-0 gli ospiti.

Risultato più che meritato per ciò che si è visto sul ghiaccio, vale a dire un Lugano molto attivo senza disco, con un forechecking incessante e molto alto unito a veloci azioni offensive con spesso un attaccante a disturbare Huet. Unico motivo di preoccupazione la rete di Froidevaux a poco meno di 3’ dalla seconda sirena, gol che ha risvegliato i padroni di casa e fatto indietreggiare gli ospiti. Di nuovo, purtroppo, l’entrata in materia del terzo periodo ha fruttato una rete avversaria, nonostante sia stato il Lugano a rendersi pericoloso per almeno due minuti buoni, prima di subire la rete di Miéville alla prima conclusione del Losanna nel tempo conclusivo.

Il Lugano ha comunque dimostrato tutta la sua crescità e maturità, riuscendo a gestire il risultato fino alla fine, grazie al sigillo a porta vuota del solito Pettersson e nonostante gli ultimi due minuti un po’ in affanno a causa dei 6 uomini vodesi e di una penalità sul conto di McLean.

Una bella prova di maturità per il Lugano, per aver saputo mettere la contesa sui propri binari nell’esatto momento in cui ha deciso che era quello buono, e per aver gestito il risultato nel terzo tempo con caparbietà e spirito di sacrificio da parte di tutti, FilppulaKlasen compresi.

Di nuovo è da sottolineare la prova maiuscola di Pettersson, che raggiunge quota 5 reti in 3 partite – la scorsa stagione si fermò a 7 gol in 20 match di regular season…- confermandosi il cuore e il motore di questo Lugano. Klasen, un po’ più in ombra rispetto al topscorer, ci ha provato soprattutto in power play e in qualche contropiede ma lo svedese si è distinto pure in un buon lavoro di contenimento quando ce n’era la necessità. Buoni segnali anche da Filppula e Steinmann, molto intraprendenti e produttori di occasioni da rete, peccato solo per la mira ancora difettosa.

In difesa si fa sempre notare Ulmer, tempestivo in chiusura, così come in costruzione, e fa ben sperare lo stato di forma di Vauclair, molto ben messo sul ghiaccio.

In generale è stata una buona prova da parte di tutta la squadra, Manzato compreso, a conferma del suo ottimo stato di forma. Bravo Dal Pian a farsi trovare pronto nella sua occasione, per lui tanto lavoro e un bellissimo assist per la rete di Reuille.

In generale il Lugano sta lavorando sui tempi e sulla tattica, gli schemi e gli automatismi si stanno oliando partita dopo partita, compresi quelli del power play, abbastanza rodato ma ancora poco efficace, anche se vi è da dire che quello losannese è uno dei migliori box play del campionato.

Ottimo test su una pista difficile, superato per maturità nel cercare il risultato e nella capacità di gestirlo nonostante gli affanni finali. Un Lugano che se non è logicamente ancora a pieno regime, dimostra di essere già un gruppo molto compatto, guidato da grandi leader e supportato da linee di contenimento molto efficaci. Avanti così dunque, il lavoro non manca, ma quando i risultati arrivano la fatica si fa sentire decisamente di meno.

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