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Svizzeri NLA: i top e flop della stagione secondo HSHS

Ogni inizio settimana, per tutto il corso del campionato, HSHS vi ha proposto la rubrica dedicata ai “top e flop”, ovvero ai giocatori che secondo noi si sono distinti negli ultimi turni di campionato, così come a coloro da cui ci si aspettava invece qualcosa in più.

Con la regular season oramai alle nostre spalle è ora tempo di bilanci e, di seguito, vi proponiamo la selezione di quelli che secondo noi sono stati i migliori giocatori svizzeri del torneo, così come di quelli da cui invece ci si aspettava di più.


I TOP DI HSHS

Leonardo Genoni (Berna – 93.62 SV%, 2.11 GAA, 5 shutout): Il suo trasferimento nella Capitale è stato uno dei “Blockbuster” del mercato, in quanto andava a privare Arno Del Curto di uno dei suoi pilastri più sicuri, dotando nel contempo il Berna di un portiere svizzero finalmente di sicuro affidamento dopo la lunga era di Bührer, caratterizzata da molti alti e bassi. Dopo un inizio un po’ stentato, il portiere natio della Valle di Blenio ha disputato una stagione in crescendo, abituandosi via via a una nuova filosofia di gioco davanti a se, soprattutto riuscendo a gestire la grandissima pressione che lo ha assalito automaticamente dal primo istante in cui ha indossato la maglia degli orsi. Prestazioni solide e regolari hanno dotato la corazzata bernese di un portiere affidabile e senza quegli svarioni clamorosi mostrati in passato dai suoi predecessori, e nel momento in cui sembrava stesse per avere una flessione dovuta probabilmente alla mancanza di concorrenza, Chatelain ha ingaggiato il canadese Michael Garnett come “assicurazione”, ottenendo pure il risultato parallelo di spronare di nuovo Genoni a dare il meglio di sé. D’altra parte pure le cifre parlano a suo favore: miglior percentuale di parate con il 93,6%, sole 2,1 reti incassate a partita e ben 5 shutout, secondo solo a Stephan dello Zugo.

Joel Genazzi (Losanna – 16 gol, 15 assist, 31 punti | -2): La scorsa stagione fu una bella sorpresa, in quella in corso ha trovato la difficile conferma ed ha fatto pure meglio rispetto a un anno fa. Il suo altissimo potenziale offensivo era già palese in un sistema ultra difensivo come quello di Ehlers, ma il suo nuovo coach in quel di Losanna, Dan Ratushny, applicando un sistema molto più votato all’attacco ha tirato fuori il meglio dal difensore di origini ticinesi. Quarto miglior marcatore tra i difensori della LNA con 31 punti, è stato in grado di segnare ben 16 reti (di cui 4 game winning gol) miglior bottino per un difensore addirittura dalla stagione 2008-09, quando a far meglio fu un certo Petteri Nummelin con 21 dischi buttati in fondo alla rete e con Travis Roche con lo stesso numero di gol del Genazzi di oggi. Per determinare la qualità del suo lavoro basti pensare che dei suoi 15 assist ben 11 sono diretti e la sua media reti è del 9,15%, in linea (se non migliore) con alcuni dei migliori attaccanti della LNA. Per Genazzi all’età di 29 anni si è aperta l’era della definitiva consacrazione e chissà che le convocazioni in Nazionale possano diventare qualcosa di più del “premio” di partecipazione ai tornei amichevoli.

Romain Loeffel (Ginevra Servette – 10 gol, 26 assist, 36 punti | + 15): Vien da sorridere se si pensa che ai tempi del suo trasferimento forzato in quel di Ginevra, il difensore giurassiano aveva manifestato palese malcontento. Gli ci è voluto pochissimo però per diventare una colonna portante della squadra di McSorley ed oggi è probabilmente l’uomo più rappresentativo e importante della truppa granata. Quella appena trascorsa per Loeffel è stata la regular season migliore della carriera, conclusa con un bottino di 10 gol, 26 assist e un eccellente +15, cifra importante se si tiene conto che la sua specialità è soprattutto il power play. Questo fa capire quanto sia cresciuto ulteriormente il 26enne, tanto che può essere riconosciuto al momento quale miglior difensore offensivo svizzero del campionato per capacità “all round” e impatto sulle partite. Questo perché Loeffel in tutta la stagione non ha passato una sola partita senza cercare di mettere la sua impronta nei match del Ginevra, essendo il giocatore che ha effettuato più tiri di tutta la lega (ben 211, più di 4 a partita) e mettendo a segno ben 20 assist diretti, tanti quanti Patrick Thoresen e poco distante da gente come Klasen e Cervenka, tra i primissimi della lega con 21 e rispettivamente 23 assist diretti.

Lino Martschini (Zugo – 23 gol, 26 assist, 49 punti | +8): Un’altra regular season fenomenale per la piccola ala dello Zugo, che conferma i grandi numeri messi in mostra da un paio di annate a questa parte. Le cifre sono semplicemente eccezionali, 23 gol e 26 assist (18 diretti) sono leggermente inferiori rispetto alla scorsa stagione, ma rimangono un bottino da top player assoluto e gli hanno regalato la quinta piazza tra i migliori marcatori del campionato. Più di lui hanno segnato solo Sprunger, Arcobello e Shore, ma nessuno ha deciso più partite del 24enne in questo torneo, grazie ai 7 game winning gol che hanno regalato altrettante vittorie allo Zugo. Qui stanno i principali meriti di Martschini, dato che dopo l’inaspettato addio all’hockey del fuoriclasse Pierre-Marc Bouchard, il lucernese ha preso in mano le redini del gioco della squadra di Kreis, diventandone l’uomo simbolo in tutto e per tutto, “oscurando” persino il compagno Raphael Diaz, il grande botto di mercato alla Bossard Arena. Giocate pericolose a ogni cambio, reti e assist spettacolari, rigori di altissima classe. Il tutto a fianco di quella vecchia volpe di nome Josh Holden, sicuramente uno a cui va dato parte del merito della crescita di Martschini, il quale è diventato a tutti gli effetti il vero trascinatore di questo Zugo.

Julien Sprunger (Friborgo Gotteron – 26 gol, 25 assist, 51 punti | -2): Non osiamo immaginare come si sarebbe potuta sviluppare ulteriormente male la stagione del Gotteron se non ci fosse stato Sprunger tra le sue fila. Lo dicono le cifre, lo dice la classifica e basta fare un rapido ragionamento se pensiamo che il capitano burgundo ha messo a segno ben 26 reti stagionali, risolvendo con i suoi gol 5 partite a favore dei suoi (meglio di lui ha fatto solo Martschini con 7 game winning gol) e nonostante ciò i dragoni si sono ritrovati al penultimo posto della graduatoria. La coppia formata con la classe cristallina di Cervenka non ha evitato il tracollo della squadra di Huras, però il fatto che Sprunger sia emerso con certi numeri dalla profondissima buca che si sono scavati alla BFC Arena la dice lunga sulla sua pericolosità. Impressionante l’impatto sulle partite in cui l’attaccante dei burgundi ha trascinato la sua squadra, avendo nel suo bottino ben 4 doppiette e 2 triplette, e quanto sia letale lo dice anche la sua riuscita al tiro del 14,8%, cifra praticamente identica a quella di Mark Arcobello e superiore persino a Lino Martschini. Nel gran disastro generale creato sulle rive della Sarine, qualcosa è certo: senza Julien Sprunger il Friborgo rischierebbe di vivere un incubo persino peggiore di quello che sta attraversando.

Robert Nilsson (ZSC Lions – 14 gol, 37 assist, 51 punti | +30): Lo svedese di licenza svizzera è sicuramente uno dei migliori playmaker del campionato, grazie a una tecnica di bastone e a una visione di gioco fuori dal comune. L’arrivo di un allenatore svedese quale Hans Walsson ha esaltato ulteriormente le qualità del figlio di “The Magic Man”, talento tra i talenti in quel di Zurigo. In questa regular season di LNA solo il suo connazionale Linus Klasen ha saputo eguagliare lo stesso numero di assist (entrambi 37 di 21 diretti) ma il bianconero ha disputato 4 partite in più rispetto al toscorer dei Lions. In particolare Nilsson è risultato decisivo soprattutto a 5 contro 5, avendo servito ai compagni ben 27 assist a parità numerica, e questo spiega anche l’impressionante +30 tra le sue statistiche, secondo solo al compagno di squadra Patrick Geering. Nelle quattro annate passate in Svizzera solo in un’occasione è sceso sotto il punto a partita di rendimento, e la regolarità con cui mette il suo nome sul tabellino è disarmante, basti pensare che non è mai stato per più di tre partite consecutive a secco di punti in questa stagione. Con un giocatore come lui in possesso della licenza di gioco svizzera è come poter schierare un straniero “top class” in più a ogni partita.

MENZIONI

Dario Bürgler (Lugano – 20 gol, 19 assist, 48 putni | -11): Il “supermercato” di Zugo comincia ad avere parecchio successo dalle parti della Resega, e anche l’ingaggio di Dario Bürgler lo si deve ritenere una scommessa vinta a tutti gli effetti e anche oltre le aspettative. Dopo alcune stagioni deludenti alla corte di Kreis, il numero 87 a Lugano ha ritrovato le migliori sensazioni, tanto che che con 20 reti e 19 assist ha raggiunto il secondo miglior punteggio in regular season di tutta la sua carriera. Addirittura 20 reti non le ha raggiunte nemmeno sommando quelle delle ultime due stagioni, ma solo in due riprese con la maglia grigionese era riuscito a raggiungere tale traguardo. Tra i bianconeri solo Fazzini ha segnato più game winning gol di Bürgler (5 per il ticinese, 3 sul conto di Bürgler) ma soprattutto uno svizzero da 20 reti stagionali a Lugano non lo si vedeva dai tempi di Domenichelli e Brady Murray, ma se si parla di rossocrociati “doc” allora bisogna indietreggiare di 14 anni (!) e leggere il nome di Adrian Wichser.

Denis Hollenstein (Kloten – 23 gol, 21 assist, 44 punti | +15): Il figlio d’arte il gene del gol lo ha nel sangue proprio come suo padre Felix, e lo ha dimostrato giocando la sua miglior stagione della carriera a livello personale. I 23 gol e i 21 assist o piazzano al quarto posto tra gli scorer svizzeri dietro a Sprunger, Martschini e Nilsson e per gran parte della stagione ha trascinato il Kloten di Tirkkonen. Finché Hollenstein ha continuato a marcare presenza sul tabellino gli aviatori hanno disputato un ottimo campionato, alla prima flessione del loro capitano (avvenuta a ridosso della partenza di Santala) gli zurighesi sono precipitati. Hollenstein ha sempre fatto ciò che ha potuto senza mai tirarsi indietro e mostrando una crescita anche sotto quel profilo caratteriale che in passato ne aveva attirato su di se la nomea di giocatore “molle”, ma agli ordini di Tirkkonen ha trovato anche la giusta cattiveria agonistica e la leadership.

Julian Schmutz (Bienne – 15 gol, 14 assist, 29 punti | +12): L’ala del Bienne è senz’altro la miglior scoperta di questo campionato, dopo una regular season ad alti livelli alla Tissot Arena. Dopo aver passato la trafila delle giovanili tra Langenthal e Berna, ha dovuto attendere di compiere 23 anni e di mettere a segno oltre 100 punti in LNB prima che qualcuno nella massima serie puntasse un franco su di lui. Lo ha fatto Schläpfer per primo, e McNamara poi, dimostrando che a volte il “rischio” paga, dato che alla sua prima stagione in LNA Schmutz ha messo a segno ben 15 gol e 14 assist. Scorer opportunista e evasivo, ha buttato in fondo al sacco tanti dischi quanto Robbie Earl e solo uno in meno di Tony Rajala, affermandosi subito come il miglior “sniper” svizzero dei seeländer e terzo marcatore assoluto della squadra. Non male come stagione da esordiente.


I FLOP DI HSHS

Benjamin Conz (Friborgo Gotteron – 89.16 SV%, 3.16 GAA): Non sarà il problema principale e la causa primaria della stagione disastrosa del Friborgo, ma di sicuro il portiere dei burgundi ci ha messo molto del suo. Davanti a se ha una difesa che ha subito nemmeno 30 tiri a partita (la terza miglior media della LNA dietro a ZSC Lions e Davos!) eppure Conz è 13esimo tra i portieri del campionato con un’efficacia del 89,1%, unico tra i titolari ad essere sotto la media della sufficienza del 90%. Questo spiega l’insicurezza e gli svarioni difensivi che spesso hanno accompagnato la stagione di Kienzle e compagni, con il portiere ex Lugano davanti a tutti per “papere” e interventi difettosi al limite dell’imbarazzante. Purtroppo per il Friborgo, la scelta di affidarsi a un backup come Saikkonen ha peggiorato la situazione, dato che il secondo portiere dei burgundi non sembra avere il livello per la LNA e soprattutto non è stato in grado di mettere pressione su Conz in quanto scarsamente concorrenziale. L’involuzione di quello che fino a qualche anno fa era uno dei maggiori talenti del campionato svizzero ha dell’impressionante, al punto che in riva alla Sarine si è deciso di togliere definitivamente la fiducia riposta in lui per arrivare a Reto Berra e dare una svolta decisa al futuro nella porta friborghese. La carriera di Conz a questo punto è a una svolta importante, con la fine dell’avventura a Friborgo nelle vesti di peggior portiere della LNA il futuro del 26enne nella massima serie elvetica è tutt’altro che certo.

Sven Berger (Ambrì Piotta – 0 gol, 1 assist, 1 punto | -10): È evidente che nel reparto arretrato dell’Ambrì Piotta in questa stagione non siano funzionate parecchie cose, sia a livello di squadra che sul piano individuale. Di difensori da cui ci si aspettava di più ce ne sono diversi, con ad esempio Michael Fora che non è riuscito a progredire come si sperava, oppure un Franco Collenberg che è stato relegato per tutta la stagione ad un ruolo marginale nonostante fosse stato voluto da Kossmann. Ha però fatto specie lo scivolone di Sven Berger, autore di un’ottima prima stagione in biancoblù e capace in passato di essere il partner perfetto di Mäenpää. Qualcosa con il 29enne si è però rotto – a livello mentale, tattico, di rapporto con il coach… Difficile saperlo con certezza -, ma la sua affidabiltà è precipitata e gli errori si sono moltiplicati. È stato il secondo difensore meno impiegato con appena 12 minuti a partita (davanti solo ai 10 di Collenberg), e oltre alla situazione venutasi a creare è stato anche sfortunato a livello di infortuni. La stagione tribolata l’ha portato ad accettare l’offerta del “suo” Rapperswil, dove tornerà per cercare di girare pagina e aiutare i sangallesi nella scalata alla NLA.

Benjamin Chavaillaz (Friborgo Gotteron – 0 gol, 1 assist, 1 punto | 0): Portato in LNA dall’Ambrì Piotta (dopo la primozione a Losanna), il difensore di Morges ha cercato il rilancio definitivo in quel di Friborgo dopo due buone stagioni alla Valascia e una, l’ultima, in cui era stato messo piuttosto ai margini da Kossmann e che aveva causato parecchi malumori. Purtroppo per lui anche alla BCF Arena le cose non sono andate molto meglio, e non solo per la stagione in generale del Gottéron, ma anche a livello personale i mugugni non sono mancati. Dopo aver iniziato il campionato sotto buoni auspici, l’arrivo di Huras lo ha messo ai margini della difesa burgunda, tanto da essere il difensore meno utilizzato dal coach canadese, con un minutaggio più alto (nemmeno di molto) del solo Andrea Glauser. L’immagine della stagione negativa è impressa però in una trasferta a Ginevra, quando Chavaillaz è stato addirittura iscritto come portiere di riserva sul foglio partita dopo un infortunio di Saikkonen nel riscaldamento. L’ex difensore leventinese cercava il rilancio, forse senza troppa pazienza, ma nonostante il cambio di maglia la sua situazione non è migliorata.

Peter Guggisberg (Ambrì Piotta – 7 gol, 12 assist, 19 punti | -17): Durante la stagione ha dimostrato che, se motivato, è ancora capace di grandi giocate e di dare ritmo alla manovra con il suo pattinaggio, ma queste sono qualità che ha messo in mostra con il contagocce. Ciliegina sulla torta del mercato biancoblù, con il quattro volte campione svizzero quel “click” necessario per coinvolgerlo davvero appieno nella causa leventinese non è mai sembrato avvenire, e di conseguenza ne è uscita una stagione con pochi acuti e tanti momenti di anonimato. Tra i peggiori della lega con un -17 ed un bottino di soli sette gol in 41 partite (uno solo in powerplay), Guggisberg era una scommessa rischiosa e che per ora ad Ambrì non ha dato i frutti sperati. Aveva dato motivi di speranza ai tifosi ad inizio stagione con alcune prestazioni concrete ed intense, ma si era velocemente spento vivendo poi lunghissime fasi di assenza dal tabellino… A livello di punti forse non si poteva sperare nel boom, ma ad aver deluso sono state quelle lunghe fasi di “assenza” dal fulcro del gioco biancoblù. Per salvarsi l’Ambrì avrà bisogno anche da lui di maggiore intensità.

Reto Suri (Zugo – 4 gol, 12 assist, 16 punti | +11): Oscurato dal suo compagno di squadra Lino Martschini, l’ala un tempo nelle mire dei Tampa Bay Lightning ha disputato a livello personale la peggior stagione in LNA dal 2010 a questa parte, quando però era un “rookie” nella massima serie elvetica. I suoi limiti caratteriali sono sempre stati compensati dalla sua velocità e dalla grande tecnica nelle sue mani, stavolta però Suri ha attraversato un vero e proprio buco, dal quale non ha ancora dato segnali di risveglio. Soli 4 gol e 12 assist, di cui la metà indiretti, sono un bottino assolutamente insufficiente per l’attaccante lanciato a suo tempo da Anders Eldebrink e che si era imposto come uno dei maggiori talenti offensivi svizzeri della sua generazione. All’età di 28 anni dovrebbe raggiungere il punto massimo della sua “maturazione”, sperando che questo passo indietro non lo freni troppo, ma per uscire da questi momento difficile deve trovare quella forza caratteriale che in passato lo ha tradito nei momenti topici e che gli ha chiuso le porte di palcoscenici più importanti.

Mathias Bieber (Kloten – 4 gol, 8 assist, 12 punti | -3): Probabilmente è il giocatore, aldilà del partente Santala, che più è mancato al Kloten di questa stagione, a causa di un rendimento improvvisamente e abbondantemente al di sotto dei suoi standard. Per diverse stagioni Bieber ha avuto un rendimento alto e tremendamente regolare, grazie al quale si è guadagnato spesso e volentieri chiamate in Nazionale per partecipare a Mondiali e Giochi olimpici. In una stagione non fortunatissima nemmeno sotto il profilo della salute, il 30enne attaccante ha però deluso le aspettative per la prima volta da quando è titolare in LNA, mettendo a segno sole 4 reti e 8 assist, privando il Kloten di Tirkkonen di un giocatore sul quale gli aviatori avevano posto le basi per ripartire e che per anni è stato uno dei punti fermi. Quando il rendimento generale della squadra è calato, nemmeno lui è riuscito a togliere le castagne dal fuoco, facendosi risucchiare nel turbine di sconfitte e brutte prestazioni che ha trascinato gli zurighesi nei playout, perdendo pure la nomea di leader che si era costruito nelle ultime 6 stagioni, ossia da quando indossa la maglia del Kloten.

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