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National League

Lo Zugo non fa resistenza, il Berna si conferma campione!

(PPR/Anthony Anex)

ZUGO – Alla fine è andata come doveva andare, nella maniera in cui tutti avevano pensato, se non da inizio campionato, ma almeno a più riprese durante questo torneo. Il Berna vince Gara 6 contro lo Zugo con il netto risultato di 5-1 (11-2 complessivo nelle ultime due) la serie per 4-2, confermandosi per il secondo anno consecutivo come campione di LNA, impresa che non riusciva dagli ZSC Lions di inizio millennio e che nessun’altra compagine era stata in grado di centrare da 16 anni.

La squadra di Jalonen ha messo sul ghiaccio della Bossard Arena quella superiorità totale che lo Zugo mai era sembrato in grado di incrinare fino in fondo, nonostante le due partite vinte per portare la serie momentaneamente dal 2-0 al 2-2. In quelle due partite, in fondo, era stato il Berna a lasciare che gli avversari si avvicinassero, a causa di un po’ troppa supponenza, delle papere di un Genoni che ha fatto prendere un grosso spavento agli orsi, e anche a causa della sfortuna, confermata da quei 4 pali nel terzo tempo di Gara 4.

(PPR/Alexandra Wey)

Insomma, la superiorità di Arcobello e compagni è sempre stata palese in questa serei, e quando Jalonen ha saputo fare esprimere i suoi al livello di hockey “totale” tanto caro al coach finlandese, per lo Zugo non c’è mai stato scampo. Dal tremendo 6-1 di sabato, all’entrata in materia di Gara 6, la squadra della Capitale ha messo in pista il suo miglior hockey, mentre i Tori sono sembrati scivolare in una mancanza di convinzione, soprattutto a livello fisico e di cattiveria, cosa che contro il Berna di oggi è paragonabile al suicidio.

L’intensità messa dal Berna in ogni metro della pista e in ogni situazione di gioco costringe l’avversario a giocare allo stesso livello, ma se questi non ne è in grado, il tracollo è inevitabile. Addirittura questa serie, Gara 3 e 4 a parte, è sembrata la più “semplice” per i bernesi, contro un avversario le cui star sono sparite dal ghiaccio, e se contro il disatrato Ginevra e il giovane Davos erano bastati Diaz e McIntyre, contro Moser e banda questa non è nemmeno la base per poter sperare di fare del male a una simile corazzata.

Basti vedere giocatori da playoff come Rüfenacht (semplicemente impressionante, da applausi) quanto siano riusciti a mettere in difficoltà Martschini, Suri e Holden impedendone il controllo del disco e il tiro, e riuscendo pure a essere decisivi sotto porta (in Gara 6 ha pagato dazio Diaz) a differenza di uno Zugo che oltre la linea rossa esauriva idee e energie.

(PPR/Alessandro della Valle)

Merito del sistema di Jalonen a dominare la zona neutra con 5 uomini, sistema che ha mandato in crisi la squadra di Kreis, che dovendo cambiare sistema sulle proprie ali non ha saputo trovare le contromosse giuste, risultando addirittura facilmente arginabile.

Gara 5 e 6 hanno messo in evidenza tutta la differenza fra le due squadre, tra una arrivata in finale per logica e l’altra con un percorso un po’ meno difficile, va detto, pur con tutti i meriti di aver risolto la semifinale con il Davos, ma l’impressione è che le maggiori difficoltà, il Berna non le abbia trovate in finale.

Oggi, quella che è a più livelli la miglior compagine del campionato, divide ancor di più la LNA: se il massimo torneo svizzero era già a tre velocità, l’impressione è che gli orsi, trovando questa continuità e il dominio sul mercato abbiano inserito la quarta. Chi saprà fermarli?

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