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Ambrì Piotta

L’Ambrì regala un tempo al Friborgo, biancoblù battuti all’overtime

FRIBORGO – AMBRÌ

3-2

(2-0, 0-1, 0-1; 1-0)

Reti: 4’57 Mottet (Sprunger, Bykov) 1-0, 7’41 Cervenka (Ritola, Chavaillaz) 2-0, 29’22 Collenberg (Trunz, Fuchs) 2-1, 42’15 Fuchs (Monnet, Duca) 2-2, 61’30 Sprunger (Cervenka, Rathgeb) 3-2

Note: BCF Arena, 5’674 spettatori. Arbitri Clément, Massy: Fluri, Rebetez
Penalità: Friborgo 1×2′, Ambrì 4×2′

FRIBORGO – Pur concedendo un tempo intero al Friborgo, l’Ambrì Piotta è riuscito a racimolare un punticino alla BCF Arena, disputando una gara complessivamente sulla linea di quelle viste nel recente passato, confermandosi ancora alla ricerca di una certa continuità sull’arco dei 60 minuti.

Nella prima frazione di gara i biancoblù sono infatti sostanzialmente rimasti a guardare – un po’ come era successo a Losanna – ed i padroni di casa ne hanno approfittato per mettere a segno due gol praticamente identici, spettacolari per i fans di casa, ma capaci di evidenziare gravi lacune tattiche sul fronte biancoblù.

Dopo cinque minuti di gioco è infatti bastato un passaggio nello slot di Sprunger per mandare in tilt Berger e Guggisberg, che hanno letto male la situazione e lasciato dietro di loro completamente libero Mottet, che non ci ha pensato due volte a fare secco uno Zurkirchen spiazzato. Lezione imparata? Nemmeno per sogno, perchè tre minuti dopo un errore simile lo ha commesso Ngoy, anche lui incapace di leggere al meglio la situazione ed in evidente ritardo su Cervenka, che aveva già infilato il puck in rete nel momento in cui il numero 82 ospite ha realizzato di essere fuori tempo.

A fare da cornice a tutto questo un Ambrì fermo sulle gambe, senza alcun ritmo e con pochissima carica agonistica, che per lunghi tratti ha subito l’incedere di un Friborgo assolutamente non irresistibile, ma che bene o male aveva sempre il possesso del disco. Sul fronte biancoblù i tiri veri sono stati solamente due, quelli di Kostner ed Emmerton, che hanno scaldato le mani di un Conz per il resto inoperoso.

Scampato il pericolo rappresentato da un tiro da ottima posizione di Rathgeb – bravo a sfruttare gli errori di posizionamento avversari, un suo 3-0 avrebbe probabilmente ipotecato la partita – l’Ambrì nel secondo tempo ha finalmente cominciato a pattinare, ed immediatamente la partita è cambiata.

Subito al primo cambio la linea formata da Pesonen, Emmerton e Guggisberg ha applicato per la prima volta in serata una certa pressione nel terzo avversario, e da lì le cose hanno iniziato ad andare meglio. Collenberg alla mezz’ora ha trovato il gol che ha riaperto ufficialmente la sfida, con il suo tiro di polso che ha trovato la collaborazione di un Conz sorpreso tra i gambali, ed il Friborgo in quel frangente si è confermata squadra ancora molto fragile.

I padroni di casa a livello mentale lasciano ancora a desiderare, mentre l’Ambrì è notoriamente una squadra che vive di emozioni, ed in quel frangente ha vissuto sicuramente il suo miglior momento. A tarpare le ali dei leventinesi è però arrivata la seconda penalità per cambio scorretto, che ha fatto perdere intensità a Duca e compagni, salvo poi riprendere il ritmo grazie ad un primo (ed unico) powerplay che ha evidenziato una buona circolazione del disco. Nessun gol, ma perlomeno si è fatta bella figura.

Il pareggio è invece arrivato in confusione, ma grazie all’insistenza di quella che rimane la linea più costante e concreta della squadra. Nel caso di uno slot affollato, Fuchs ha messo la firma sulla sua settima (!) rete stagionale, valsa il 2-2. Ne è seguito un terzo tempo oggettivamente di scarso livello, in cui il Friborgo ha provato a fare la voce grossa tipica di chi gioca in casa, ma mai in maniera lucida e ragionata, mentre l’Ambrì ha avuto anche un paio di occasioni per dare la mazzata definitiva ai dragoni.

Nel finale di terzo tempo gli ospiti hanno perso Mäenpää che, nel tentativo di fermare un avversario ha finito per sgambettarlo, rimediando una “pattinata” in pieno volto. Sul momento l’accaduto non è sembrato troppo grave, ma il finlandese non ha più fatto ritorno per l’overtime.

Purtroppo quella è stata una delle poche occasioni in cui si è notata la sua presenza. Questo Mäenpää è ancora un lontano parente di quello visto all’opera lo scorso anno, spesso arruffone ma capace di avere un grande impatto sulle sfide, sia a livello numerico che da quello puramente emotivo. Per ora il suo elettroencefalogramma resta piatto, o al limite con pochi sussulti.

Nell’overtime l’Ambrì Piotta si è poi costruito almeno due gigantesche occasioni per chiudere la sfida a suo favore, la più grande capitata sul bastone di Fuchs, che al volo non è riuscito a fare centro. Nella più tipica delle circostanze ad un gol sbagliato ha fatto seguito un gol subito, ed allora capitan Sprunger con un suo clssico slapshot ha fulminato Zurkirchen, ridando un po’ di ossigeno alla BCF Arena.

Per i leventinesi quello ottenuto a Friborgo rimane comunque un punto guadagnato, perchè incrementare la classifica con un gioco tanto discontinuo e praticamente senza che gli stranieri sappiano realmente trascinare la squadra, non è evidente. È però sempre più chiaro come all’Ambrì manchi quella scintilla che sappia scatenare una serie di eventi, ed anche venerdì in diversi frangenti si è vista una squadra che prima di iniziare a pattinare ha avuto bisogno di un numero troppo grande di campanelli d’allarme.

Di positivo c’è di aver constatato come il Friborgo sia un avversario alla portata ed evidentemente alla ricerca di se stesso, capace del meglio come del peggio. Se alla BCF Arena si è un po’ titubato, dunque, sabato sera alla Valascia si avrà l’occasione di invertire i ruoli e conquistare la posta piena… Contro un Friborgo così, in casa ci vogliono i tre punti.

fattore2
CHI SBAGLIA PAGA :
Il Friborgo aveva l’opportunità di chiudere la partita addirittura nel primo tempo, quando in almeno un paio di circostanze si è sfiorato il gol del 3-0. I burgundi hanno poi accarezzato da vicino anche il 3-1, ma non sono riusciti a riconquistare le due reti di vantaggio nel periodo centrale.

Chi sbaglia paga, ed ecco che dunque l’Ambrì è rientrato in partita, accorciando con Collenberg e pareggiando poi con Fuchs. Il giovane attaccante, che sabato sera vestirà per la prima volta la maglia di Top Scorer, ha avuto sul suo bastone il puck della vittoria nell’overtime, ma da ottima posizione ha sparato su Conz.

Purtroppo, anche in questo caso la mancanza di killer instinct è stata fatale, e Sprunger ha ricordato al giovane “collega” di quanto sia importante mantenere il sangue freddo davanti al portiere avversario.

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