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Ambrì Piotta

L’Ambrì mostra già carattere battendo l’Olten in un buon test

Biancoblù tra alti e bassi ma capaci di rispondere bene alle sollecitazioni. Buon ritmo del club di NLB, per la squadra di Cereda positivo soprattutto il terzo tempo

L’Ambrì mostra già carattere battendo l’Olten in un buon test

AMBRÌ – OLTEN

7-3

(1-0, 3-2, 3-1)

Reti: 14’49 Goi (Rohrbach) 1-0, 21’12 D’Agostini (Gerlach, Hofer) 2-0, 30’46 Schwarzenbach (Knelsen) 2-1, 31’40 Sabolic (Müller) 3-1, 34’00 Sabolic (Zwerger) 4-1, 36’47 Knelsen (Schwarzenbach) 4-2, 40’36 Truttmann (Chiriaev) 4-3, 43’55 Hofer (D’Agostini, Gerlach) 5-3, 44’24 Kneubuehler 6-3, 55’15 Hofer (D’Agostini) 7-3

Note: Raiffeisen BiascArena, 1’163 spettatori. Arbitri Lemelin, Salonen; Cattaneo, Ambrosetti
Penalità: Ambrì 6×2′, Olten 6×2′

BIASCA – È stato decisamente un buon test quello con cui si è confrontato l’Ambrì Piotta di Luca Cereda nella sua seconda uscita estiva, perché di fronte si è trovato un Olten che ha costretto i biancoblù a fare un paio di quei “click” a livello agonistico che contro i Ticino Rockets erano rimasti comprensibilmente assopiti.

Sin dai primi cambi si è infatti assistito ad una partita con un discreto ritmo – considerato che siamo nella prima metà di agosto – che gli ospiti hanno giocato reggendo bene l’avversario per buona parte dell’incontro, salvo poi cedere il passo nel finale ad un Ambrì che caratterialmente ha risposto molto bene agli stimoli.

Proprio i venti minuti conclusivi sono quelli che hanno lasciato ai leventinesi le migliori sensazioni, perché è stata in quella fase in cui Fora e compagni hanno stretto i denti e continuato a lottare, nonostante delle gambe – come da programma – un po’ pesanti ed un approccio mentale alla partita ancora tutto da (ri)forgiare.

Tanti i segnali positivi su cui costruire, a partire dal blocco SabolicMüllerZwerger che sembra avere tutti gli ingredienti per rimanere inalterato almeno per il prossimo futuro.

L’attaccante sloveno ha firmato una doppietta – prima rete un po’ fortunosa e nata da una deviazione su un suo passaggio, seguita 20 secondi più tardi da una gran “sassata” dalla media distanza – ed in generale è apparso già maggiormente a suo agio rispetto alla prima uscita. Certo, il “vero Sabolic” lo si vedrà più avanti, ma a distanza di pochi giorni l’attaccante ha mostrato più personalità ed anche iniziativa nel suo gioco, e questo non può che fare bene sperare.

Positiva anche la serata della seconda linea, guidata al centro da Gerlach – prova positiva, anche se lo si è visto un po’ a singhiozzo – e che dalla prossima settimana verrà completata in maniera intrigante dall’inserimento di Brian Flynn.

D’Agostini e Hofer hanno giocato assieme per una fetta importante del passato campionato e la loro intesa era già percepibile sul ghiaccio, tant’è che l’austriaco ha ottenuto una doppietta (lo scorso anno il primo gol era arrivato a fine ottobre) su altrettanti assist del canadese, a sua volta autore anche di un gol.

Come da copione invece il contributo del bottom six, che nello scacchiere di Cereda viaggia già con il “pilota automatico” e svolge con energia i compiti che gli vengono assegnati. Da osservare più da vicino Dal Pian, così come un Kneubuehler che sembra ben motivato a riscattarsi.

Appare maggiormente da registrare invece la difesa, che dovrà sfruttare i prossimi impegni per mettere a punto alcuni automatismi. L’importante passaggio intermedio sarà però quello di trovare delle coppie di base su cui lavorare – solamente il tandem DottiMoor è rimasto intatto dalla prima uscita – processo che verosimilmente vedremo fare un passo avanti nelle due partite in calendario il prossimo weekend a Sursee.

Complessivamente è stata comunque una buona prova, contraddistinta da alti e bassi a livello di ritmo ed intensità, ma caratterizzata dal significativo punto esclamativo rappresentato dal terzo tempo, in cui l’Ambrì ha stretto i denti e cercato di fare appello ai propri tratti distintivi – la famosa “identità” – per mandare agli archivi nel migliore dei modi l’impegno.

Nella mattinata di lunedì verrà integrato nel gruppo lo statunitense Brian Flynn, l’ultimo ingranaggio che dovrebbe permettere alla macchina biancoblù di girare con maggiore sintonia, inserendo un elemento di qualità in un lineup che al centro avrà grande bisogno delle sue caratteristiche.


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