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Lugano

Anche a Rapperswil il Lugano non finisce di sprofondare

9 KO in 10 partite per i bianconeri, incapaci da dare una svolta alla situazione. Inutile il gol di Wellinger, i Lakers sfruttano i momenti per trovare la rimonta

Anche a Rapperswil il Lugano non finisce di sprofondare

RAPPERSWIL – LUGANO

2-1

(0-0, 0-1, 2-0)

Reti: 34’20 Wellinger (Postma) 0-1, 49’05 Egli (Cervenka, Kristo) 1-1, 43’13 Mosimann (Wetter, Schneeberger) 2-1

Note: SGK Arena, 3’712 spettatori. Arbitri Stricker, Pierchaczek; Progin, Gnemmi
Penalità: Rapperswil 3×2′, Lugano 4×2′

RAPPERSWIL – Rien ne va plus. Ah, le frasi fatte. Sono un po’ come la retorica, dopo un po’ diventano pesanti e usurate. Anche un po’ come le giustificazioni, a un certo punto non valgono più niente, perché la mancanza di credibilità passa in primo piano e solo i fatti diventano protagonisti.

E non va più bene nemmeno il buonismo, quello del “in fondo si sono viste buone cose”, o “siamo sulla strada giusta”. Non prendiamoci in giro, la nona sconfitta in dieci gare da parte del Lugano a questo punto diventa un fardello troppo pesante, ed è difficile credere che Sami Kapanen, quando siamo ormai a metà regular season, disponga ancora di numerosi bonus.

Perché come già si era detto nella serata di venerdì, giusto e giustificato chiedere pazienza in questa stagione se i risultati non saranno immediati, ma quello che ora si sta palesando è ben differente da un ruolino di marcia giustificabile con la stagione di transizione e ripartenza.

Come nella serata precedente è quantomeno difficile (e inutile) cercare quei piccoli miglioramenti che vengono ogni tanto predicati come autoconvincimento o per nascondere tutte le magagne, quello che è saltato di nuovo all’occhio è la mancanza di attitudine e aggressività, non solo quelle che dovrebbe avere il Lugano in modalità “normale”, ma anche quelle indispensabili per cercare di uscire da questa situazione che si fa imbarazzante.

Questo è quello che probabilmente fa più male anche ai tifosi, ben disposti ad accettare risultati altalenanti, ma non di vedere una squadra che anche in situazione di emergenza di risultati non dà segni di disperazione e voglia di spaccare il ghiaccio, quelle caratteristiche che un Rapperswil qualunque sa mostrare anche dovesse giocare in amichevole.

Sul piano del gioco è pure difficile fare una lavagna della situazione, tanto è stato il poco (scusate il gioco di parole) che ha offerto la partita della SGKB Arena. Dopo un primo tempo che ha proposto il nulla su entrambi i fronti, il Lugano ha trovato il vantaggio nel secondo periodo con Wellinger, in un tempo in cui è stato comunque il Rapperswil a produrre di più, con Zurkirchen spesso protagonista.

I bianconeri, come spesso accade, non hanno saputo prendere in mano la partita dopo il vantaggio e hanno lasciato che i Lakers continuassero a crescere.

Una crescita che ha avuto il suo culmine nel terzo periodo, quando dopo il pareggio di Egli il Rapperswil ha sì saputo sfruttare il momento per decidere l’incontro, insegnando come si fa a sfruttare gli episodi positivi, girando la partita con il decisivo 2-1 di Mosimann, dimenticato nello slot davanti a Zurkirchen.

Ancora debole e insufficiente lo sforzo per cercare la rimonta nel finale, con un’occasione per Klasen, ma in generale il Lugano non ha mai dato l’impressione di poter prendere in mano la partita. Questione di attitudine.

In questo momento il Lugano è una squadra che non solo ha problemi di gioco, di stranieri poco produttivi e svizzeri che vanno a corrente alternata. Il Lugano è anche una squadra senza emozioni, che si fa trascinare solo dai momenti negativi e non da quelli positivi, un gruppo slegato che non sembra avere leader capaci di dare una scossa.

La situazione sta precipitando in casa bianconera, qualcuno probabilmente si sentirà chiamato a prendere in mano la situazione e pensare a soluzioni, magari con decisioni importanti. Per evitare che si vada avanti a retoriche e frasi fatte mentre la barca affonda.


IL PROTAGONISTA

Dominik Egli: Che giocatore il difensore dei sangallesi. Si sapeva del suo indubbio talento, ma la maniera con cui sa caricarsi sulle spalle la squadra e il gioco è da difensore completo e navigato.

La sua rete lancia la rimonta dei Lakers ma la sua presenza a tutta pista e in ogni situazione è di quelle importanti e determinanti.


HIGHLIGHTS

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