LANGNAU – RAPPERSWIL
4-3
(2-0, 0-2, 1-1, 1-0)
Note: Ilfis, 6’05 spettatori. Arbitri Eichmann, Stricker; Fluri, Tscherrig
Penalità: Langnau 4×2′, Rapperswil 10×2′
La finale della paura si sta trasformando nel peggiore degli incubi per il Rapperswil. Presentatisi a Langnau senza più Eldebrink al comando – mossa prevedibile ma probabilmente tardiva – e con il suo ormai ex vice Zeiter a guidarli, i sangallesi hanno mostrato una reazione solo parziale.
Il primo cambiamento adottato da Zeiter è stato quello di schierare Fransson in difesa, togliendo Persson dal line up, lasciando in attacco il solo Johansson a dare impulsi importanti. Dall’altra parte Gustafsson si è affidato alla stessa formazione vincente in gara 1, contando anche sull’appoggio del pubblico della Ilfis, trasformatasi in una vera bolgia grazie ai 6’050 presenti.
L’inizio di gara è stato da sogno per i bernesi, andati in pausa sul 2-0 in loro favore grazie alle reti di Haas e Bucher in un primo tempo completamente dominato. Dopo queste difficoltà c’è stata la prima reazione degli ospiti, arrivati al pareggio con Obrist e Murray proprio a metà gara, ma la forza del Langanu è stata quella di non disunirsi e di continuare sulla forza dell’entusiasmo.
La rete di Sven Lindemann al 41’ pareva potesse essere quella decisiva, ma proprio Fransson ha per pochi attimi infranto i sogni dei Tigers arrivando al pareggio addirittura al 59’52”, con una rete che poteva gettare nello sconforto i locali.
I Lakers parevano pronti a piazzare il primo acuto con l’arrivo dell’overtime, ma un fallo di Blatter ha sancito un rigore a favore di Chris DiDomenico al 66’. Il topscorer dei campioni LNB ha avuto il sangue freddo necessario, Tim Wolf battuto e Ilfis letteralmente esplosa.
Ora i Tigers si sentono un po’ più vicini a alla LNA, per i Lakers l’incubo continua.