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Interviste

Wolf: “A Kloten ho capito cosa significa avere un grande spirito di squadra, stiamo lottando”

Il difensore degli aviatori dopo il primo successo contro gli ZSC Lions: “Nelle prime due contese avevamo faticato molto a trovare il ritmo, nella terza c’era invece già stata una piccola progressione. La tendenza è al rialzo”

(JustPictures)

KLOTEN – Il Kloten ha raggiunto un altro highlight in una stagione esaltante: sconfiggere in una sfida di playoff i rivali dello ZSC, i campioni in carica. Bernd Wolf, difensore degli aviatori, è soddisfatto di avere accorciato la serie sul 3-1.

“C’era un grande ambiente sugli spalti, abbiamo veramente lottato per ogni centimetro. Ovviamente lo Zurigo ha forse avuto più momentum durante il match, a volte ci ha schiacciato, ma d’altronde è normale con la sua classe. Ci siamo difesi, non abbiamo mollato e credo che la nostra vittoria alla fine sia meritata”.

La sensazione è che state progredendo. Nelle prime due sfide non c’era stata partita, Gara 3 l’avete persa solamente per 1-0 e ora questa vittoria…
“Credo che la tendenza sia buona. L’avvio di questa quarta partita è stato decisamente il migliore fin qui, siamo entrati sul ghiaccio con lo spirito giusto, sapendo di non avere nulla da perdere e con una sana fiducia e con orgoglio. Nelle prime due contese avevamo faticato molto a trovare il ritmo, nella terza c’era invece già stata una piccola progressione”.

Avete magari accusato le fatiche dei play-in in entrata? Oltre alla stanchezza, non deve essere stato evidente smaltire le emozioni derivate dal successo conquistato contro l’Ambrì…
“Ovviamente siamo delle persone, ci sono state tante emozioni, c’era la gioia per aver raggiunto i playoff. Può essere che ci sia stato un influsso, ma per me tutte queste cose sono delle scuse. Lavori nove mesi per arrivare a questo momento della stagione. Per noi è incredibile poter disputare un quarto di finale, un derby, sarebbe troppo facile prendere come scusa la storia di aver perso energie nei play-in”.

Poco importa come andrà a finire, questa stagione è stata un vero successo per voi…
“Qui a Kloten ho veramente imparato cosa vuol dire avere un grande spirito di squadra e una struttura. Abbiamo un bellissimo ambiente, siamo come una famiglia, se qualcuno ha un giorno negativo, ha dei problemi, il gruppo lo aiuta, ogni singolo è a disposizione. Certo, la stagione è stata positiva, ci sono state belle partite, ma ci sono stati anche dei periodi dove siamo stati insufficienti, perdendo più match consecutivamente. Dobbiamo imparare a diventare più costanti e apprendere tanto dalle lezioni che stiamo vivendo durante questi playoff. Questo vale per il collettivo e per ogni singolo giocatore. Solo così potremo ancora crescere e migliorare. Poi è vero, nessuno pensava che ci saremmo ritrovati qui, ma con la solidarietà e la compattezza si possono raggiungere dei bei traguardi”.

Questa è la tua prima stagione a Kloten. Sei contento di questa decisione e delle tue prestazioni? Già a Lugano avevi fatto un bell’ultimo campionato, ma ho l’impressione che sei ancora montato di un gradino qui e hai molta più responsabilità…
“Sono felicissimo di aver scelto Kloten. Certo, è sempre facile dirlo dopo un campionato positivo, ma davvero qui posso progredire, ricevo tanta fiducia, riesco a crescere grazie pure ai miei compagni. Cresciamo tutti insieme, c’è una bellissima mentalità. Credo di aver fatto uno step specialmente a livello mentale. Nelle prime settimane ero un po’ bloccato, ero appena arrivato, volevo mostrare il mio valore e dimostrare di poter essere un leader. Insomma, volevo fare troppo e questo paradossalmente mi frenava. Spesso, troppo spesso, si viene giudicati in base ai punti. Qui a Kloten ho invece imparato a conoscere i miei punti di forza: vincere i duelli, portare energia e poi gestire bene il disco quando sono sotto pressione. So di avere qualità anche in fase offensiva, ma questo è secondario, è solo un surplus semmai. Il nostro allenatore mi dà tanto tempo di ghiaccio, sono pure nel team dei capitani… la decisione di venire è stata ottima”.

Sei pronto a prolungare la tua stagione con la Nazionale austriaca?
“Certo, se arriverà la convocazione risponderò presente, per me è assolutamente normale. Vado sempre volentieri, ogni campo di allenamento è speciale per me. Ho già disputato oltre 100 partite con l’Austria, mi fa sempre piacere ritrovare i ragazzi, sono tutti bravissimi, ci divertiamo tanto”.

Tua moglie dunque è molto comprensiva. Non è per forza scontato, considerando che recentemente siete diventati genitori…
“È così, non è sempre evidente. Mia moglie è un grande supporto per me, anche adesso che giochiamo ogni due giorni. Fa tanti lavori a casa da sola, io cerco comunque di dare il mio contributo e di aiutarla. Lei sa quanto sia importante per me partecipare al Mondiale. Certo, anche la famiglia è ovviamente importante, intendiamoci, ma è davvero speciale essere alla rassegna iridata e per mia moglie è pure speciale ed è contenta di vedermi felice con la maglia austriaca. Senza di lei non sarei così forte e non avrei raggiunto certi livelli. È la persona giusta al mio fianco”.

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