A partire dal 7 ottobre ricomincerà lo spettacolo della NHL, con quattro partite che daranno il via ufficialmente al campionato più bello del mondo.
I campioni in carica dei Chicago Blackhawks sfideranno nella notte d’apertura i New York Rangers, mentre un’ora prima i Toronto Maple Leafs apriranno il torneo sfidando i Montreal Canadiens. Nella stessa serata in programma anche le sfide Canucks-Flames e Sharks-Kings. Per vedere in pista l’altra finalista, i Tampa Bay Lightning, bisognerà invece aspettare la partita contro i Philadelphia Flyers dell’8 ottobre.
Anche quest’anno HSHS vi proporrà la presentazione di tutte e 30 le franchigie della NHL, con degli articoli riassuntivi che ci accompagneranno sino a fine settembre. Buona lettura!
Un avvio di stagione sciagurato ed una lunghissima e sfortunata trafila di infortuni (il “monte infortuni” della squadra nell’ultima stagione si assomma ad oltre 500 partite di assenza) hanno minato la stagione 2014/15 dei Columbus Blue Jackets, impedendogli per un anno di più di partecipare al gran ballo dei playoff.
La nuova versione dei Jackets è però giovane, talentuosa, fisicamente imponente e ha legittime aspettative di giocarsela fino in fondo con corazzate come Rangers, Penguins, Islanders e Capitals per il dominio nella Metropolitan Division.
Per rendere l’idea di quanto ambiziosi siano i ragazzi dell’Ohio, è più di un rumor che l’approdo ai playoff sia solo l’obiettivo minimo, nel mirino c’è infatti l’idea di giocarsela fino in fondo per la bramata Stanley. Probabilmente il target di diventare campioni resta in parte utopico, ma il mega trade che ha portato Saad da Chicago ha ulteriormente aumentato l’ottimismo della franchigia che, con tre linee di sicuro livello, non sarà un cliente facile per nessuna formazione dell’intera NHL.
L’arrivo del sopracitato Saad è la punta di diamante di un mercato molto contenuto ma intelligente, con il fresco vincitore di Stanley Cup che andrà quasi sicuramente a completare una prima linea di tutto rispetto in compagnia di Ryan Johansen e Nick Foligno, i due migliori marcatori della squadra nell’ultima stagione. Se a questo primo terzetto si aggiungono nomi come quelli di Jenner, Dubinsky, Hartnell e Atkinson, il potenziale offensivo di Columbus appare da subito enorme. Per rendere ancora meglio l’idea, basti pensare che Hartnell nell’ultima annata ha messo a segno 28 gol e sarà “solo” un giocatore da terza linea.
In aggiunta, Columbus può contare sull’apporto offensivo di difensori come Savard e Murray (se quest’ultimo riuscirà a evitare gli infortuni) per accrescere ulteriormente la sua pericolosità, anche se va detto che dopo lo scambio che ha visto partire Wisnewski in marzo, nel team manca un vero e proprio difensore in grado di dirigere il power play.
Come anticipato, la difesa manca di un vero condottiero e questo fatto, combinato con l’inarrestabile scia di infortuni occorsi nell’ultimo anno, ha spesso permesso alle formazioni avversarie di annichilire le uscite dal terzo con un forecheck a tutta pista. Nonostante ora i Jackets siano più talentuosi che mai, non devono perdere di vista la disciplina e l’aspetto fisico, due caratteristiche su cui si è basato il loro gioco negli ultimi anni. Sarà pure importante togliere un po’ di pressione dalla coppia difensiva Johnson–Savard, che in passato è stata spremuta in molte occasioni.
Tra i pali, dopo il Vezina vinto nel 2013, Bobrovski è stato un buon portiere, senza però mai tornare ai livelli stratosferici di quella annata. Questo potrebbe anche essere stato causato dai continui infortuni all’inguine che l’hanno afflitto, ma è comunque lecito attendersi di più dal secondo portiere più pagato della NHL. Alle sue spalle è stato confermato McElhinney, che nel suo piccolo è sempre stato un backup dignitoso.
Le aspettative sono come detto altissime, sarà importante che la squadra non crolli sotto il peso delle stesse. Sarà in particolare da evitare il trend degli ultimi anni che ha visto Columbus partire sempre a rilento nella fase iniziale della stagione per poi esplodere nel finale quando ormai era troppo tardi.
Con un po’ di fortuna (o, vedendola inversamente, evitando la sfortuna) Columbus ha tutte le carte in regola per affermarsi tra le big del campionato e per puntare a qualcosa di più prestivgioso della qualifica ai playoff.
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