DAVOS – Dopo la sconfitta patita contro il KalPa Kuopio che lo ha costretto a passare dal quarto di finale, il Metallurg Magnitogorsk ci ha messo pochissimo a ributtare nella mischia i suoi pezzi da novanta ossia i vari Ellison, Rasmussen e Kulemin.
Forse però non era solo questo il problema del Metallurg, dato che anche contro gli Ice Tigers i russi non sono riusciti ad esprimere il loro reale valore, facendo inizialmente un altro passo indietro.
La grinta e la determinazione della squadra tedesca ha subito messo in difficoltà il Metallurg, grazie a un forecheck altissimo e continuo. Molti i dischi persi dal Magnitka nei primi venti minuti, alcuni anche in situazione di powerplay con diversi breakaway non sfruttati da parte di Lerg e compagni, ma la rete del vantaggio trovata da Patrick Reimer era più che meritata.
La reazione immediata del Metallurg nel secondo periodo ha portato al pareggio di Kulemin in powerplay con un bel tiro angolato, ma questo ha di nuovo fatto pensare agli uomini di Jandac che la strada potesse essere in discesa.
Niente di più sbagliato, perché gli Ice Tigers sarà pure la squadra meno dotata del torneo a livello tecnico, ma sapevamo sarebbe stata un brutto cliente se lasciato libero di graffiare. Gli artigli hanno infatti ferito i russi nel giro di due minuti, il tempo richiesto da Buck (autorete di un difensore del Metallurg) e Pföderl in contropiede di allungare fin sull’inaspettato 3-1.
Questo forse ha svegliato dal torpore Ellison e compagnia, il Metallurg ha alzato il ritmo costringendo a diversi falli gli Ice Tigers, ma una gestione del disco spesso approssimativa e superficiale nonché i grandi interventi di Treutle hanno mantenuto gli Ice Tigers sul vantaggio di due reti al 40′.
Ormai gli Ice Tigers avevano in mano le istruzioni per contenere i russi, tanto forechcek, presenza fisica costante e asfissiante e tanto pattinaggio. Se il Metallurg non è sembrato aver voglia di sporcarsi le mani più di un certo livello, lo hanno dimostrato i suoi avversari, forse più “abituati” a dover giocare partite da trincea e sacrificio.
Il sacrificio più totale la squadra di Martin Jiranek ha dovuto tirarlo fuori nei caldissimi minuti finali, costretti in 3 uomini da due penalità ravvicinate e a difendersi (alla grande) dai 6 schierati da Jandac per l’assalto finale.
Treutle e la difesa hanno tenuto, il Metallurg si prende una lezioncina di attitudine e gli Ice Tigers ritroveranno il Team Canada in semifinale. Guarda un po’ che bella sorpresa.
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