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Mondiali 2013

Svizzera d’argento, a gioire è la Svezia che vince per 5-1

arn_8899_1024_thumb(IIHF.com)

STOCCOLMA – Sì è concluso in finale l’incredibile cammino da imbattuta della Nazionale svizzera, che nonostante un’ennesima buona prestazione si è dovuta arrendere alla Svezia padrone di casa, capace di conquistare la vittoria con un 5-1 molto più severo sul piano contabile rispetto ai valori visti in campo.

La Svizzera ha di nuovo impresso un gran ritmo alla partita sin dai primi minuti, affrontando i padroni di casa a viso aperto e senza alcun tipo di timore reverenziale. La maggior intraprendenza dei rossocrociati è stata legittimamente premiata dopo soli 4’45, quando al termine di un’ennesima grande cavalcata di Josi – giustamente incoronato come MVP del torneo – ha insaccato il punto dell’1-0.

Colpiti nell’orgoglio, gli scandinavi hanno elevato il loro livello di gioco, riuscendo ad installarsi con regolarità dalle parti di Gerber e mettendo sotto pressione il cerbero elvetico con diverse conclusioni sporche. Logica conseguenza il pareggio di Gustafsson, caduto al termine di una confusa azione in mischia.

Storditi dall’1-1 gli elvetici hanno perso il controllo e sugli sviluppi di una penalità comminata ad Ambühl per un duro intervento alla testa hanno pure incassato il 2-1, propiziato dalla premiata ditta Sedin, che con l’uomo in più sul ghiaccio aveva fatto il bello ed il cattivo tempo.

Nel terzo centrale gli svizzeri sono parsi un po’ sulle gambe e sono stati messi sotto assedio come mai era accaduto su tutto l’arco della rassegna iridata, soprattutto a causa di quello che pareva un calo a livello mentale. La linea guidata dai gemelli star dei Vancouver Canucks ha creato i maggiori grattacapi nonostante il trattamento di riguardo riservatogli dalla coppia Josi-Diaz, sfiorando a più riprese il punto del 3-1.

Quando sulla panchina dei penalizzati si è poi seduto Daniel Sedin, gli uomini di Simpson hanno riacquistato fiducia, schiacciando la formazione delle tre corone nel suo terzo e cambiando nuovamente il momentum dell’incontro. Dopo un inizio in apnea, infatti, gli ultimi momenti di questo secondo tempo sono stati di marca rossocrociata, con il portiere Enroth che si è erto al ruolo di protagonista.

Il periodo conclusivo si è riaperto con la gran pressione di Plüss e compagni, ma vuoi per un po’ d’imprecisione e vuoi per un po’ di sfortuna il gol non è mai arrivato ed anzi, col passare dei minuti gli svedesi hanno progressivamente addormentato il gioco.

Approfittando poi di un grossolano errore di Vauclair – fin li impeccabile in questo Mondiale – la formazione di casa ha definitivamente chiuso l’incontro al 47’ con Hjalmarsson che ha sospinto in rete il disco recuperato da Landeskog (la cui posizione iniziale, replay alla mano, era di offside).

Il rocambolesco 4-1 di pattino realizzato da Ericsson e il 5-1 a porta sguarnita hanno poi arrotondato ulteriormente il risultato, permettendo così a una Svezia bruttina ma terribilmente efficace, di spezzare la maledizione e conquistare la medaglia d’oro davanti al pubblico di casa.

Resta un po’ d’amaro in bocca perché è un vero peccato che la peggior partita della Svizzera in questa campagna sia proprio stata la finale – da non sottovalutare comunque le difficoltà create dalla squadra di casa – e che, a fronte di una formazione nordica piuttosto fortunosa, si sia pure aggiunto un arbitraggio a tratti quanto meno dubbio.

Non resta comunque che ringraziare questa grande Nazionale, che ha lottato al massimo sino alla fine e che ha portato a termine una grande impresa, rendendo fiera tutta una nazione.

ALL STAR TEAM: Enroth (SWE); Vauclair, Josi (SUI); Kontiola (FIN), Stastny (USA), H.Sedin (SWE)

Miglior portiere: Enroth (SWE)
Miglior difensore: Josi (SUI)
Miglior attaccante: Kontiola (FIN)
MVP: JOSI (SUI)

Reto è uno studente in economia e grande appassionato di hockey a 360 gradi, si occupa delle partite dei biancoblù e della sezione dedicata alla Nazionale.

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