DINAMO MINSK – TEAM CANADA
7-4
(2-3, 1-0, 4-1)
Note: Vaillant Arena, 6’119 spettatori . Arbitri Vinnerborg, Wiegand; Borga, Kaderli
Penalità: Minsk 6×2′, Team Canada 6×2′
DAVOS – Un risultato simile probabilmente nessuno se lo sarebbe aspettato dopo il primo tempo giocato dal Team Canada. Uno scarto di soltanto una rete, ma quel 3-2 in favore dei nordamericani era piuttosto stretto.
Azioni in velocità spettacolari, power play da accademia dell’hockey, aggressività e forecheck continuo. Con queste caratteristiche mostrate da Noreau e compagni difficilmente la Dinamo Minsk vista in pista fino a quel momento avrebbe potuto uscirne intera.
Però quella rete di Kovyrshin al 17′, che ha riagganciato i canadesi dopo l’allungo sul 3-1 con Ebbett, Noreau e Raymond, ha dato la sveglia ai bielorussi, fino a quel momento in balia della verve degli avversari.
Con Didomenico protagonista della manovra, con lui in pista qualcosa era sempre vicina a succedere, il Team Canada ha letteralmente fatto girare la testa a Scrivens, che ha retto in una qualche maniera.
Già il pareggio di Lisovets sembrava aver cambiato le coordinate del match, ma la rete in apertura di terzo periodo da parte di Noreau (inserimento nello slot e rete di gran classe) ha rischiato di riportare la gara sui binari voluti dagli uomini di Richardson, forse un po’ troppo sicuri di loro stessi dopo il ritrovato vantaggio.
La Dinamo ha invece continuato a crescere, proponendo un hockey meno spettacolare ma decisamente concreto, riuscendo ad arginare sempre più le folate offensive dì Micflikier e compagnia.
Passando per un hockey più diretto sulla porta e decisamente più fisico rispetto ai primi 40′, i biancoblù hanno messo in crisi un Team Canada rivelatosi fragile in fase di contenimento e, come un martello, ha piazzato 3 colpi micidiali nel giro di 8 minuti, chiudendo poi con il 7-4 a porta vuota.
Una partita spettacolare, per le reti e le numerose azioni ariose proposte dalle squadre, per la prima metà da un Team Canada aggressivo e spettacolare, poi da una Dinamo Minsk più diretta, veloce e micidiale sottoporta.
I bielorussi di Woodcroft (nome interessante sul panorama dei coach “emergenti” in Europa) si sono confermati squadra solida e concreta, dotata anche di una forza fisica piuttosto marcata e distribuita uniformemente.
Sull’altro fronte il Team Canada è una squadra che sa manovrare in maniera spettacolare e che mette la consueta grinta sotto la maglia dalla foglia d’acero, ma che abbisogna di una registrata alla difesa, apparsa un po’ leggera e spregiudicata.
Questa crescita è stata unita alla concretezza offensiva dei bielorussi, e se dopo 41′ nessuno avrebbe scommesso su una loro vittoria, nell’ultimo quarto d’ora le reti pesantissime della Dinamo sembravano quasi logiche per il ribaltamento visto in pista.
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